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Cronaca

Proposta di Brindisi Bene Comune: affidiamo gli impianti a Multiservizi

Brindisi Bene Comune propone, una volta sciolto il contratto con la Nubile Srl come preannunciato dal sindaco Mimmo Consales, di affidare la gestione della discarica di Autigno e dell'impianto di Cdr nella zona industriale del capoluogo alla società in house Bms. La proposta è stata resa nota stamani ma appare poco praticabile.

BRINDISI - Brindisi Bene Comune propone, una volta sciolto il contratto con la Nubile Srl come preannunciato dal sindaco Mimmo Consales, di affidare la gestione della discarica di Autigno e dell'impianto di Cdr nella zona industriale del capoluogo alla società in house Bms, che dovrebbe perciò assorbire anche il personale attualmente impiegato da Nubile. La proposta è stata resa nota stamani ma appare poco praticabile.

"Con l’incontro di ieri in Prefettura e la relazione dei tecnici dell’Oga sembra che finalmente si possa porre la parola fine sul rapporto tra la Nubile e il comune di Brindisi e l’Oga. Era del tutto evidente - sottolinea Brindisi Bene Comune - che non vi erano le condizioni per continuare con l’attuale gestore per la conduzione della discarica di Autigno e l’impianto di Cdr e biostabilizzazione. Tante erano le criticità emerse nel corso dell’ultimo anno che hanno portato anche al sequestro della discarica di Autigno per inquinamento delle falde così come il cattivo funzionamento dell’impianto di biostabilizzazione".

"Vicende complesse che meritano un approfondimento anche con una commissione di inchiesta consiliare perché tutto quello che è successo non può passare sotto silenzio. Vista  l’importanza che tali impianti hanno nella gestione del ciclo dei rifiuti - prosegue il comunicato di Brindisi Bene Comune - sia per l’impatto sulla salute che per i costi che i cittadini debbono sostenere chiediamo all’Oga che tali impianti siano immediatamente affidati alla Multiservizi, società in house del Comune di Brindisi, con il passaggio dei lavoratori dalla Nubile alla stessa Multiservizi".

Secondo Brindisi Bene Comune, "un affidamento diretto alla Multiservizi dell’impianto di biostabilizzazione e della discarica avrebbe un duplice effetto positivo. Da un lato potremmo consentire di mettere in sicurezza sia i conti della Multiservizi che quelli del Comune di Brindisi visto l’importo del contratto vicino ai 12 milioni l’anno sia avere un controllo diretto sull’impiantistica legata al ciclo dei rifiuti viste le emergenze ambientali spesso ad essa correlate. Avanziamo quindi questa richiesta all’Oga ed  al sindaco di Brindisi che presiede tale organismo", conclude la nota.

Ma le perplessità sono tante. Multiservizi dovrebbe acquisire le competenze per gestire gli impianti in questione ed essere iscritta al registro delle imprese del settore rifiuti; dovrebbe già possedere un parco macchine adeguato; e in più ci sarebbe da fare i conti con un recente pronunciamento della Corte dei Conti che affronta questo tipo di affidamento di servizi a società in house. La Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo per il Lazio, con la deliberazione 2/2015/Prsp del 20 gennaio 2015 fornisce chiarimenti sul cosiddetto in house providing.

Il modello dell’“in house providing” richiede che la società affidataria, si legge nella deliberazione, "sia in pratica una diramazione organizzativa dell’ente locale, priva di autonomia imprenditoriale e di capacità decisionali distinte da quelle dell’ente stesso, tanto da potersi parlare di mera 'autoproduzione' del servizio. Si presuppone, quindi, che il Consiglio Comunale controlli l’organismo partecipato in termini di preventiva definizione degli obiettivi gestionali (a cui deve tendere la partecipata, secondo standard qualitativi e quantitativi), di organizzazione di un idoneo sistema informativo relativo alla situazione contabile, gestionale e organizzativa delle partecipate, ai contratti di servizio, alla qualità dei servizi erogati ed al rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica".

"Deve realizzarsi un vero e proprio 'controllo strutturale', non limitato agli aspetti formali relativi alla nomina degli organi societari e al possesso della totalità del capitale azionario, talché l’ingerenza dell’ente controllante si realizzi non sotto un profilo formale, bensì sostanziale, di direzione strategica e gestionale". Inoltre, vi è un secondo aspetto fondamentale: "Infatti, i principi di sana gestione finanziaria impongono che l’affidamento diretto di un servizio ad una società “in house” non possa prescindere da criteri di efficienza, efficacia ed economicità del bene/servizio prodotto dalla medesima. Pertanto, l’Ente socio, anche attraverso i dati pervenuti all’organismo deputato al controllo analogo sull’organismo partecipato, deve verificare preventivamente la convenienza, in termini economici e qualitativi, dei beni/servizi offerti dalla società in house rispetto a quelli reperibili sul mercato" (da "Innovatori PA").

Un affidamento diretto di un appalto da 12 milioni di euro sarebbe perciò bersagliato da impugnazioni, per il mancato ricorso al mercato con una gara di appalto europea, e il discorso della duplice convenienza per l'amministrazione civica dell'affidamento a Brindisi Multiservizi della gestione degli impianti dei rifiuti non considera la convenienza o meno di ciò per gli altri Comuni dell'Oga, che non devono pagare un servizio per ripianare i problemi di Brindisi o della stessa Multiservizi, ma essere certi che la soluzione adottata sia la più conveniente anche per i loro cittadini e le loro finanze.

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