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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Sgombero da alloggio popolare: la famiglia resiste, sfratto prorogato

Gran dispiegamento di forze dell'ordine in via Sant'Angelo. Il legale: "Canoni sempre pagati, la posizione può essere regolarizzata"

BRINDISI - Lo sfratto slitta. La Procura di Brindisi ha concesso due mesi di proroga alla famiglia residente in un alloggio popolare in via Sant'Angelo 18, raggiunta stamattina da un provvedimento di sgombero per occupazione abusiva dell'immobile, di proprietà del Comune di Brindisi, firmato dal gip. Marito e moglie, con due figli minori, assistiti dall'avvocato Giovanni Brigante, si sono opposti allo sfratto. Sul posto, fin dalle prime luci del giorno, un gran dispiegamento di forze, fra Polizia Locale, carabinieri, poliziotti del Reparto Mobile, Digos e Guardia di finanza. Contestualmente alla proga, è stata prevista anche l'attivazione di una cabina di regia. 

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L'avvocato: "Pagati tutti i canoni, la posizione può essere regolarizzata"

L'avvocato Giovanni Brigante, contattato da BrindisiReport, chiarisce che i suoi assistiti vivono in una situazione di disagio non indifferente. La coppia nel dicembre 2019 aveva aperto un bar che fu costretta a chiudere nei mesi successivi, a causa dell’emergenza Covid. La moglie entrò nell’alloggio nel 2010, per mutua ospitalità da parte della zia. “I canoni di locazione – rimarca il legale – in questi anni sono stati sempre pagati regolarmente”. L’appartamento è stato sottoposto a sequestro preventivo nell’ambito di un procedimento penale tuttora pendente presso il tribunale di Brindisi. “Il 2 ottobre – prosegue l’avocato – è stata avanzata richiesta di voltura e sanatoria dell’occupazione illecita. Per la giornata di domani era previsto un appuntamento presso il Comune di Brindisi, per la consegna della documentazione”.

SGOMBERO SANT'ANGELO 3-3

Oggi, però, è arrivato lo sfratto. “Ma c’è un’opportunità – sostiene l’avvocato – di ottenere la sospensione per un certo periodo di tempo e regolarizzare nel frattempo la situazione, alla luce di due norme nazionali”. Il riferimento è a un articolo del Dpcm che prevede la sospensione di tutti gli sfratti, inclusi quelli esecutivi, fino al dicembre 2020, e al decreto sicurezza, che in determinate situazioni di disagio prevede la possibilità di sospendere i provvedimenti di sgombero. E alla fine, in effetti, è stata raggiunta una mediazione: almeno per i prossimi due mesi la famiglia resterà a casa. Nel frattempo si cercherà di regolarizzare la loro posizione. 

Articolo aggiornato alle 12:55 (sfrato prorogato)

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