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Cronaca

Rapinatori e pendolari, si costituisce il terzo brindisino del colpo a Massafra

BRINDISI – Chiuso il cerchio attorno alla banda dei pendolari della rapina per il colpo alla gioielleria “Ars Aurea” di Massafra. Dopo gli arresti di venerdì scorso, ad opera della squadra mobile – condotta dal vice questore Francesco Barnaba – di Domenico Disantantonio, 21anni, detto “Bistecca” e Andrea Ostuni 27 anni, si costituisce il terzo brindisino della banda: Jonata Stea. Il ventunenne si è presentato di primo mattino in questura accompagnato dal suo legale Luca Leoci. Nei suoi confronti il pm della procura della Repubblica di Taranto, Lucia Iscieri, ha emesso un decreto di fermo per le accuse di rapina aggravata in concorso e sequestro di persona.

BRINDISI – Chiuso il cerchio attorno alla banda dei pendolari della rapina per il colpo alla gioielleria “Ars Aurea” di Massafra. Dopo gli arresti di venerdì scorso, ad opera della squadra mobile – condotta dal vice questore Francesco Barnaba – di Domenico Disantantonio, 21anni, detto “Bistecca” e Andrea Ostuni 27 anni, si costituisce il terzo brindisino della banda: Jonata Stea. Il ventunenne si è presentato di primo mattino in questura accompagnato dal suo legale Luca Leoci. Nei suoi confronti il pm della procura della Repubblica di Taranto, Lucia Iscieri, ha emesso un decreto di fermo per le accuse di rapina aggravata in concorso e sequestro di persona.

Stea espletate, le formalità di rito, sarà associato al carcere di Brindisi, dove si svolgeranno – in mattinata - gli interrogatori di garanzia dei suoi due complici. Secondo l'accusa, comprovata dai filmati registrati dalle telecamera di sorveglianza della gioielleria e da alcune testimonianze, due membri del trio il 25 maggio scorso entrarono in azione nel negozio di preziosi di corso Roma 50 a Massafra, immobilizzando Anna Sinisi 42 anni, titolare dell'attività, dopo essersi finti normali clienti . Ad attenderli fuori con Bmw X3 ci sarebbe stato Andrea Ostuni, mentre ad introdursi nella gioielleria furono Domenico Disantantonio ed il coetaneo Jonata Stea, entrambi con precedenti specifici.

Ostuni si era presentato, assistito dal suo legale Fabio Leoci, il pomeriggio prima del suo arresto direttamente in questura cercando di chiarire la propria posizione e raccontando di aver conosciuto in mattinata due ragazzi, con cui aveva stretto amicizia e con i quali aveva deciso di andare a Massafra perchè avrebbero potuto trascorrere un'allegra mattinata in compagnia di alcune donne. Dopo essere giunti nel centro del Tarantino, i due gli avrebbero chiesto di aspettarlo per qualche minuto e sarebbero ritornati da lui con due borsoni carichi. Erano i gioielli arraffati in gioielleria dopo aver puntato un arma contro la titolare, scaraventata per terra e immobilizzata con alcune fascette. Poi i due avrebbero chiesto alla donna di aprirgli la cassaforte prendendo altri monili per un valore superiore ai 50 mila euro.

I banditi hanno cercato anche di farsi consegnare le immagini delle telecamere a circuito chiuso dell'attività, ma sono fuggiti prima di averli ottenuti, dopo l'ingresso nel negozio di un cliente vero. Oltre alle ricerche avviate dai carabinieri, si è messa in moto anche la squadra mobile di Brindisi. Gli arresti per rapina aggravata in concorso furono chiesti dal pm Milto De Nozza. Mancava all'appello dell’antirapina della Squadra mobile solo Jonata Stea noto  per furto e sospettato di essere l’autore di altre rapine – sia per l'identikit, sia per il modus operandi - messe a segno a Brindisi, circa un mese fa: al Mercatone Uno, al Supermercato Sigma di Villaggio San Pietro e alla stazione di servizio Erg via Porta Lecce.

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