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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Rifiuti, un milione di euro per rimettere in marcia l'impianto di Cdr

Le condizioni del sito di proprietà del Comune dopo la gestione Nubile, nella relazione dell'Amiu: "Deficit strutturale. Flussi di controllo aria abbandonati da tempo immemorabile, persino le porte e i maniglioni delle biocelle sono da cambiare. Screti su Convertino: "Lo scelsi io, Consales non c'entra"

BRINDISI – Tutto da rifare, altro che “revamping”. L’impianto di Cdr di proprietà del Comune di Brindisi è in pessime condizioni, praticamente messo “kappaò” dalla mancanza di interventi, anche di manutenzione ordinaria, di conseguenza pensare di metterlo in marcia a stretto giro è impossibile. A meno che non si riesca ad investire subito un milione di euro, come base di partenza per superare le criticità.

L'impianto di Cdr-2La descrizione delle reali condizioni del sito di via per Pandi, gestito sino allo scorso mese di ottobre dalla società Nubile srl, è contenuta nella relazione che l’Amiu, la municipalizzata di Bari scelta dal commissario dell’Oga Brindisi, ha indirizzato alla Regione, alla Provincia, al Comune capoluogo nonché all’Arpa e all’Asl. Testo finito agli atti dell’inchiesta per corruzione nella quale sono indagati l’ex sindaco Mimmo Consales e l’imprenditore Luca Screti, in qualità di amministratore unico (ex) della Nubile che quel sito lo ha gestito sino al commissariamento deciso dalla Regione Puglia per gravi inadempienze, con conseguenze sui costi per lo smaltimento dei rifiuti e sulle tasse a carico dei contribuenti. Visto che l’impianto non funzionava come doveva, secondo quanto accertato dai consulenti della Procura e prima ancora dai tecnici esterni chiamati in qualità di periti dalla stessa Amministrazione cittadina.

Stando alle valutazioni del presidente dell’Amiu, Gianfranco Grandaliano, e del direttore generale Antonio Di Biase, il Comune di Brindisi è costretto a fare i conti con un “deficit strutturale dell’impianto”, condizione peraltro non nuova dal momento che – si legge – è stata sancita anche “in sede di rinnovo/integrazione dell’Aia”, l’autorizzazione integrata ambientale.

L’ipotesi del “ripristino del funzionamento parziale dell’impianto” è stata comunque portata all’attenzione delle istituzioni, con un programma che parte dal “circuito di aerazione premente ed aspirante con sostituzione delle tubazioni e delle serrande di sezionamento e parzializzazione, compreso il servocomando pilotabile dalla sala regia, dei rami di ciascuna biocella e sino al biofiltro e riparazione dei due ventilatori di soccorso con realizzazione di un sistema per la raccolta l’allontanamento della condensa con scarico collegato alla rete di raccolta per percolato”.

E’ necessario anche il “ripristino della funzionalità della pavimentazione insufflante con riparazione degli ugelli, ripristino delle plotte ammalorate e ispezione del plenum e dei collegamenti alle vasche di accumulo del percolato”. Bisogna persino “sostituire i portoni di chiusura delle biocelle su entrambi i lati” perché ce ne sono 12 rimasti anche senza maniglioni.

Non solo. Nell’elenco degli interventi, anche la sostituzione del “substrato filtrante del biofiltro previa rimozione trasporto a smaltimento di quello esistente, sostituzione del riempimento filtrante in ghiaia posto sulle tubazioni microfessurate di fondo insufflanti previa efficacia della integrità e funzionalità di queste ultime, verifica dei collegamenti dal collettore aspirante alla testa e ripristino del sistema di irrigazione depolverizzante”. Da rifare anche il sistema di rivelazione termico dei cumuli con le sonde termiche centrali.

Secondo i dirigenti Amiu, è necessario realizzare un sistema di autoclave esterno con serbatoio di accumulo acqua industriale, nonché procedere con l’isolamento e la climatizzazione della sala dei quadri elettrici ventilatori aspiranti e coibentazione sonora per la zona dei ventilatori prementi con annesso impianto di climatizzazione.

La somma stimata a livello indicativo è pari a un milione di euro, oltre Iva, quanto ai tempi sono stati previsti almeno 150 giorni. Ma resta escluso il capitolo del revamping, vale a dire del potenziamento dell’impianto, per il quale l’investimento sarebbe molto più consistente: sette milioni di euro è la cifra di cui già si parlava ai tempi della gestione affidata a Nubile con il braccio di ferro tra il Comune e la struttura Oga da un alto e l’imprenditore Luca Screti dall’altro.

luca screti-2Screti (foto accanto) in sede di interrogatorio davanti ai pm, ha ammesso di aver versato dieci-dodicimila euro in favore dell’ex sindaco Consales, confermando quindi la tesi accusatoria imbastita sull’esistenza di un rapporto corruttivo, ha chiarito di aver assunto alle dipendenze della Nubile un certo numero di persone, segnalate dall’ex primo cittadino e ha anche affrontato un’altra tematica di interesse per la Procura: i rapporti con l’imprenditore Mimmo Convertino e i lavori chiesti ed eseguiti all’impianto di Cdr, oggetto di un altro filone d’inchiesta nel quale è indagato anche Consales (oltre a Screti e a Convertino).

Le fatture e altra documentazione ritenuta di interesse è stata acquisita dagli agenti della Digos nel corso delle perquisizioni disposte il 15 maggio 2014 dai pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani, gli stessi che il 6 febbraio 2016 hanno ottenuto l’arresto di Consales e Screti e che, a questo punto, dopo la notifica degli avvisi di chiusura delle indagini sono pronti a chiedere il processo. Il secondo per l’ex primo cittadino.

Per il troncone dei lavori, Convertino, ex presidente di Cna ed ex vice presidente del Consorzio Asi, Consales e Screti sono indagati per inadempimenti di contratto di pubbliche forniture, frode in pubbliche forniture, emissione di fatture per operazioni del tutto o in parte inesistenti. Ed è su questo aspetto che i pm hanno interrogato Screti e Consales.

Come nasce la collaborazione con Convertino per le opere di tompagnamento dell’impianto? La risposta di Screti: “Ho fatto una ricerca di mercato sul territorio per dare affidamento delle opere, lui ha dato disponibilità nei pagamenti rateizzando l’investimento con cambiali, quindi ho fatto una verifica dei prezzi. Le altre ditte volevano acconti del 30 per cento. Convertino ha fatto da general contractor, me l’ha detto lui”.

Il pm De Nozza ha anche chiesto se ci fossero state segnalazioni di qualcuno. “Nessuna. So che sono parenti con Consales, ma niente. Sono stato io a dire a Consales che avevo affidato i lavori a Convertino”. La versione fornita dall’ex sindaco al pm è identica. Diversa è invece quella sulla somma ricevuta da Screti che per Consales è stato un contributo elettorale, non chiesto, non concordato né sui tempi né sul quantum. Ma ricevuta, questo sì. Un errore, per sua stessa ammissione.

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