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Cronaca

Sciopero per stipendi in ritardo: Ecologica Pugliese avvia azioni disciplinari

Contestata l'interruzione di pubblico servizio alle decine di lavoratori che si fermarono lo scorso 23 febbraio. "Informeremo la Procura". Attesa in giornata sentenza Tar

BRINDISI – La ditta Ecologica Pugliese ha avviato un’azione disciplinare nei confronti dei lavoratori che lo scorso 23 febbraio non hanno espletato il servizio loro assegnato in segno di protesta contro il mancato pagamento della mensilità di gennaio e la mancata fornitura, da parte dell’azienda, di vestiario, guanti da lavoro e dispositivi di sicurezza. I destinatari della lettera in cui si comunica la contestazione disciplinare (dovrebbero essere una trentina quelli che la mattina del 23 febbraio non uscirono con i mezzi di servizio), adesso hanno cinque giorni di tempo per presentare le loro controdeduzioni.

L’azienda di Capurso (Bari), appaltatrice (forse ancora per poco) del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani e di nettezza urbana per conto del Comune di Brindisi, contesta ai lavoratori di aver timbrato il cartellino al momento dell’ingresso nel cantiere di via Ferraris, nella zona industriale di Brindisi, ma di non aver poi effettuato la prestazione lavorativa, restando nello stabilimento senza espletare il servizio.

Si sarebbe trattato, secondo l’azienda, di uno sciopero non autorizzato che, come accertato anche dagli uomini della polizia municipale, avrebbe determinato l’interruzione del pubblico servizio. Tale condotta, da quanto emerge dalla lettera, oltre a costituire un “illecito disciplinare” potrebbe presentare dei profili penalmente rilevanti. Per questo l’azienda si riserva di mettere al corrente dei fatti anche la Procura della Repubblica di Brindisi.

L’amministratore di Ecologica Pugliese ritiene inverosimili le giustificazioni “abbozzate” dai lavoratori interessati, oltre alle motivazioni riguardanti la mancanza di vestiario, guanti e dispositivi di protezione individuale, “sempre a disposizione dei dipendenti che ne facciano apposita richiesta”. Nella lettera si fa riferimento anche a dichiarazioni rilasciate alla stampa il giorno prima dello sciopero, in cui si minacciava l’intenzione di interrompere il servizio. La paga prevista per la giornata del 23 febbraio, intanto, non verrà corrisposta alle unità interessate dall’azione disciplinare.

Restando in tema di retribuzioni, le organizzazioni sindacali Cobas, Sul/Cp e Fismic stamani hanno protocollato presso il Comune di Brindisi una lettera in cui (“in presenza dell’avvicendamento con l’aggiudicazione definitiva da parte della società ‘Ecologica Falzarano’, al fine di prevenire nuove tensioni per ulteriori ritardi riguardo il pagamento degli stipendi relativamente al mesi di febbraio 2017”) si invita Ecologica Pugliese “a presentare entro la prima settimana del mese di marzo le dovute fatture accompagnate dalla elaborazione delle buste paga per i dovuti stipendi con l’autorizzazione al comune di effettuare le fatture”. Allo stesso tempo l’amministrazione comunale viene invitata, “ricevute le fatture, a provvedere pur in presenza di decurtazioni sul canone ad effettuare i bonifici”. Se si dovesse registrare nuovamente un ritardo nella corresponsione degli stipendi, le organizzazioni sindacali “manifesteranno il loro disappunto tutt’uno con i lavoratori”. Stavolta, insomma, i sindacati stanno giocando d’anticipo rispetto alla soglia del 15 del mese, affinché non si ripetano le solite pastoie burocratiche fra il Comune e la ditta, con inevitabili ritardi nella corresponsione delle spettanze maturate. 

Per quel che concerne le vicende riguardanti il passaggio di cantiere fra l’attuale gestore e il nuovo gestore, la ditta “Ecologia Falzarano”, è atteso per la giornata odierna il pronunciamento del Tar di Lecce riguardo al ricorso presentato da Ecologica Pugliese contro l’affidamento alla Falzarano, unica partecipante al bando di gara biennale pubblicato lo scorso gennaio dall’amministrazione comunale. La società barese infatti non partecipò al bando, contestando degli errori nel sistema di attribuzione dei punteggi. In un senso o nell’altro, la decisione del tribunale amministrativo potrebbe sbloccare l’impasse. 

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