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Cronaca

Contro la riforma Renzi sciopero della scuola il 5 maggio anche a Brindisi

"Questa mattina sono stati affissi dall'Unione degli Studenti ai cancelli delle scuole superiori di Brindisi degli striscioni che recitano: La scuola e la democrazia sono nelle nostre mani! 5 Maggio a Roma". Nuovi segnali di guerra contro la cosiddetta "Buona Scuola"

BRINDISI - "Questa mattina sono stati affissi dall'Unione degli Studenti ai cancelli delle scuole superiori di Brindisi degli striscioni che recitano: La scuola e la democrazia sono nelle nostre mani! 5 Maggio a Roma". Nuovi segnali di guerra contro la cosiddetta "Buona Scuola", la riforma voluta dal governo Renzi ma osteggiata dalla maggior parte dei sindacati degli insegnanti e del personale Ata, e dagli studenti dell'Uds. La riforma dovrebbe andare verso l'approvazione proprio a metà maggio, mentre - sostengono gli stessi studenti - "giorno dopo giorno crollano le promesse principali, dalle assunzioni dei precari, sino all’anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica". 

Stesso problema di mancato dialogo, per la riforma della scuola, come per la riforma della legge elettorale. "Non si ascoltano le tante voci che hanno provato in questi ultimi mesi a porre le vere priorità della scuola. Non ci limitiamo a rivendicare il blocco della riforma, ma opponiamo delle valide alternative. Vogliamo un’Altra Scuola giusta che riparta da sette priorità: un nuovo diritto allo studio col fine di raggiungere la piena gratuità dell’istruzione; un’alternanza scuola-lavoro finanziata e qualificata; finanziamenti per il rilancio della scuola pubblica; una riforma della valutazione in chiave democratica; investimenti sostanziosi sull’edilizia scolastica; un ripensamento radicale dell’autonomia scolastica; una riforma dei cicli scolastici, dei programmi e della didattica", chiedono gli studenti dell'Uds anche a Brindisi.

Striscione che annuncia lo sciopero del 5 maggio-2Ora "è finalmente stato proclamato lo sciopero generale dei lavoratori da parte dei sindacati per la giornata del 5 maggio. Quel martedì i lavoratori proveranno a chiudere tutte le scuole, raccogliendo un’adesione senza pari alla protesta quantomai necessaria. Noi studenti ci faremo sentire al loro fianco e vogliamo chiamare in nostro sostegno tutto il Paese", annuncia l'Uds. "La riforma del governo non può passare perché va contro i veri bisogni del Paese, che dovrebbe investire in conoscenza, ricerca e innovazione invece di immaginare scuole a servizio dell’azienda della porta accanto, che dovrebbe investire sul diritto allo studio, sul reddito ed in generale sul sistema d’istruzione pubblico per abbattere le disuguaglianze invece di legittimarle tramite lo school bonus, il 5 per 1000 e l’apertura alle sponsorizzazioni dei privati".

Riforma che "dovrebbe immaginarsi una scuola aperta, inclusiva e democratica, invece di consegnare tutti i poteri in mano ad un dirigente manager. Non vogliamo lasciare che vinca un modello di scuola autoritario, succube dei privati, di una valutazione punitiva e fucina di precarietà, ma vogliamo una scuola palestra di cittadinanza, democrazia e cooperazione. Se il governo non ci ascolterà continueremo a mobilitarci: boicotteremo i test Invalsi il 12 maggio e continueremo a lottare congiuntamente agli insegnanti". Renzi è avvisato, per quello che ciò può contare: 5 maggio, "ei fu siccome immobile..." è la pessimistica previsione. La lotta sarà dura, e forse il governo conta proprio sulla fine delle lezioni nei primi giorni di giugno per legiferare poi a piazze svuotate dalla chiusura delle scuole.

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