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Una parente tra i taglieggiatori

BRINDISI - Con gli arresti di oggi, e con quello di Danilo Scapecchi che prima o poi arriverà, la sezione antiracket della Squadra mobile di Brindisi ha chiuso la partita delle indagini sull'aggressione, il pestaggio e le successive, continue pressioni estorsive attuate da un gruppo guidato dal pregiudicato Alessandro Polito ai danni di un altra persona più che nota alla giustizia, Francesco Sammarco. Non si tratta solo di una bega personale tra i due, ma di un caso che va visto come uno degli episodi utili - in questo caso a Polito - per fare carriera nella malavita locale, e come tale di interesse non certo secondario per gli investigatori.

BRINDISI - Con gli arresti di oggi, e con quello di Danilo Scapecchi che prima o poi arriverà, la sezione antiracket della Squadra mobile di Brindisi ha chiuso la partita delle indagini sull'aggressione, il pestaggio e le successive, continue pressioni estorsive attuate da un gruppo guidato dal pregiudicato Alessandro Polito ai danni di un altra persona più che nota alla giustizia, Francesco Sammarco. Non si tratta solo di una bega personale tra i due, ma di un caso che va visto come uno degli episodi utili - in questo caso a Polito - per fare carriera nella malavita locale, e come tale di interesse non certo secondario per gli investigatori.

Tra Polito e Sammarco era scoppiato un conflitto grave dopo che il primo - secondo la vittima - era risultato coinvolto in un furto a casa della nonna del secondo, episodio che aveva indotto Sammarco a raggiungere armato l'abitazione dove Sandro Polito si trovava ristretto agli arresti domiciliari e a minacciarlo con una pistola. La reazione era stata immediata: Sammarco era stato inseguito, poi raggiunto in una stazione di servizio tra Brindisi e S.Pietro Vernotico, picchiato duramente. Sottrattosi fortunosamente anche al pestaggio, aveva segnalato alla polizia la propria posizione comunicando alla sala operativa di essere in pericolo di vita. Raggiunto, messo al sicuro, e poi arrestato per il possesso e il porto illegale dell'arma. Tutto ciò l'11 maggio 2012.

Ma era solo l'inizio di un tunnel per Sammarco, uno coinvolto in vicende di rapine in altre regioni italiane, in questo caso però isolato e soccombente. Per il "risarcimento" della minaccia a mano armata, Polito gli chiese di spendere 800 euro in telefonini, poi gli chiese 12mila euro, infine 4mila euro e la Smart della fidanzata Vanessa, (intestata però alla madre di Sammarco), ottenendo alla fine la Smart, con cambio di proprietà a favore del suo guardaspalle Davide Fontò, e un acconto di 15oo euro sui 4mila richiesti. Per recuperare anche il saldo di 2500 euro, Sandro Polito spedì da Sammarco vari emissari, minacciando ritorsioni su Vanessa, ma a quel punto la vittima si è rivolta nuovamente alla polizia e il 12 luglio Sandro Polito e Davide Fontò sono stati arrestati, mentre Danilo Scapecchi è risultato irreperibile.

Ora il secondo capitolo dell'Operazione Smart. Stamani sono stati arrestati il fratello di Sandro Polito, Gianluca, e una donna, Antonietta Altavilla, che è la cugina della madre di Francesco Sammarco, peraltro sua omonima. La Altavilla è stata assegnata dal gip Maurizio Saso agli arresti domiciliari. Il ruolo della Altavilla era quello di fare da mediatrice, per conto di Polito, con il figlio della cugina per ritirare le somme richieste allo stesso Sammarco. In queste missioni, hanno accertato il responsabile della sezione antiracket, Giancarlo Di Nunno, e i suoi investigatori, la donna era accompagnata dal marito Antonio Lioce, che oggi ha ricevuto l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, essendo già detenuto per altro.

Gianluca Polito invece, secondo la polizia ed il pm Valeria Farina Valaori, è il picchiatore della situazione, quello che assieme ad un complice per il quale non è stato invece disposto l'arresto, l'11 maggio scorso raggiunse Sammarco al distributore di benzina dove si era fermato un attimo, e lo sottopose ad un duro pestaggio usando spranghe e bastoni. La persona irreperibile, Danilo Scapecchi, pare abbia avuto nella storia un ruolo simile a quello di Fontò e di Lioce: andava da Sammarco a sollecitare i pagamenti.

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