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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Deposito Edison, Tar: a giugno la decisione sulla diatriba Asi - Autorità portuale

Fissata l'udienza di merito sul ricorso dell'Autorità di sistema portuale contro le note del Consorzio Asi sul rispetto della distanza di 30 metri dai binari

BRINDISI – Quale distanza minima dovrebbe intercorrere fra il serbatoio Edison e la rete ferroviaria? Trenta metri, come chiesto dal consorzio Asi, o invece cinque metri, come sostenuto dall’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico meridionale? Questo l’oggetto del contendere fra i due enti, in merito alla realizzazione del deposito di Gnl in prossimità del varco di accesso alla banchina di Costa Morena Est, nel porto di Brindisi. Sulla questione si esprimerà il Tar del Lazio (sezione Terza). 

I giudici hanno fissato per il prossimo 19 giugno l’udienza pubblica di merito sul ricorso presentato dall’ente portuale contro due note (datate rispettivamente 10 gennaio e 17 gennaio 2024), tramite le quali il presidente del Consorzio Asi, l'avvocato Vittorio Rina, chiede a Edison di rispettare la distanza di sicurezza di 30 metri della rete ferroviaria, sulla base del Dpr n. 753 del 1980. L’authority ha chiesto l’annullamento di entrambi i provvedimenti, previa sospensione dell’efficacia. Nella giornata di oggi (mercoledì 6 marzo) si è svolta l’udienza cautelare. Nel pomeriggio è stato emesso l’avviso di convocazione dell’udienza di merito, ma nessuna pronuncia sulla sospensiva.

L’Autorità di sistema portuale fa sapere che “il Tar del Lazio esaminata la domanda cautelare presentata dall'ente portuale ha condiviso con le parti l'opportunità di una sollecita trattazione nel merito della questione e fissato l'udienza al 19 giugno”. “Nel giudizio - fa sapere ancora l’ente presieduto da Ugo Patroni Griffi - si è costituita l’avvocatura generale dello Stato che ha completamente condiviso le argomentazioni dell’AdSPMam”.

Il ricorso

Il ricorso dell’Autorità di Sistema portuale è stato notificato lo scorso 15 febbraio. Gli avvocati dell’ente fanno notare che il progetto del serbatoio costiero è stato autorizzato nell’agosto 2022 con decreto interministeriale. Tale provvedimento “ha inteso superare le prescrizioni invocate dal Consorzio - si legge nel ricorso - e non ha espresso alcuna prescrizione ulteriore relativa alla distanza minima di 30 metri dai binari, ritenendo come sole idonee e prescrittive quelle di progetto, pari a 5 metri dal binario”. 

I legali dell’Authority ricordano che il Consorzio Asi aveva dato parere favorevole al progetto in occasione della conferenza dei servizi del 26 luglio 2021, subordinatamente, appunto, al rispetto della distanza di 30 metri dai binari. Ma nel ricorso si fa riferimento anche alla nota con cui Rfi, nel maggio 2021, ha evidenziato di “non riscontrare alcuna interferenza con la linea ferroviaria, in quanto i binari esistenti nell’area interessata dal progetto ‘sono di proprietà dell’Autorità di Sistema Portuale’”.

Sul rispetto della distanza di 30 metri ha glissato anche il ministero dell’Ambiente, che con una nota del novembre 2023, come rimarcato nel ricorso, ha di fatto condiviso le osservazioni dell’Autorità di sistema portuale sul fatto che il Dpr 753/1980 non possa trovare applicazione nel caso di specie, sulla base di una sentenza del Tar di Napoli in materia di distanze linee ferroviarie. 

L'esposto in Procura

In attesa dell’udienza di merito, va ricordato che la questione Edison è approdata anche presso gli uffici della Procura della repubblica di Brindisi, tramite un esposto depositato lo scorso febbraio dalle associazioni ambientaliste e dalla Cgil, che ravvisano la sussistenza di profili penalmente rilevanti nel procedimento autorizzativo. Lo scorso gennaio, intanto, nell’area di Costa Morena est sono iniziate le attività preliminari e propedeutiche alla realizzazione dell’opera. 

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