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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Io Sud, il segretario provinciale: "Brindisi è ancora una provincia della Puglia?"

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Francesco Saponaro neo segretario del movimento politico meridionale Io Sud, presieduto da Adriana Poli Bortone

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Francesco Saponaro, ufficiale in congedo della Guardia di Finanza e neo segretario provinciale del movimento politico meridionale Io Sud, presieduto dalla senatrice Adriana Poli Bortone

Prima di entrare nel merito di queste brevi considerazioni sulla città di Brindisi, va detto che le motivazioni che mi hanno indotto ad aderire ad Io Sud risalgono principalmente nella constatazione empirica dello sfrontato sentimento da Io Nord più volte manifestato da alcuni, non direttamente connesso alle aree geografiche di appartenenza, ma semplicemente correlato ad atteggiamenti di supremazia e di autoreferenzialità. 

Ritengo che i principi ispiratori di Io Sud dovrebbero pervadere ogni dove, anche il nord geografico, laddove invece forze economiche, sociali e politiche improntano le loro azioni perseguendo un principio belligerante “mors tua vita mea” per favorire i distretti d’interesse.

Con i piedi per terra e senza disturbare troppo la storia, nessuno può smentire che Brindisi, in ogni epoca, ha assunto un ruolo commerciale e politico-strategico di rilievo. Le sue fortune e le sue disgrazie, sono nate attorno al porto, il secondo porto naturale più grande d’Italia.

Non si può far finta di non sapere che, risalendo al tragico periodo del secondo conflitto mondiale, la città è persino diventata Capitale d’Italia, dal 10 settembre 1943 al mese di febbraio dell’anno dopo e che già allora era considerata un punto nevralgico per l’Italia essendo dotata di porto, aeroporto, raccordi ferroviari e stradali.

Mi viene in mente ancora “la valigia delle Indie”, quel percorso internazionale che, subito dopo l’unità d’Italia, collegava Londra a Bombay, passando, guarda caso, da Brindisi. E come non ricordare che durante gli anni sessanta, nel periodo della guerra fredda, nell’ambito degli accordi Nato a Brindisi era operativa la base Usaf (United States Air Force) 

Spolverando, solo spolverando, la storia di Brindisi e del suo circondario, mi chiedo come sia possibile che la città si trovi in queste condizioni marginali. Come mai l’Autostrada Adriatica si è fermata a Bari? Perché abbiamo sempre parlato di Bari stazione di testa delle ferrovie? Qual è il vero nocciolo della questione che porta Brindisi a rappresentare la Cenerentola della Puglia?

Qualche giorno fa è nata una querelle sulla rete Ten-T corridoio dello spazio unico europeo dei trasporti: Brindisi ne è stata esclusa e lo si sapeva ormai, siamo arrivati tardi, ogni doglianza andava rappresentata a suo tempo e nelle sedi giuste. A margine di tale argomento strutturale, non secondario per una città come Brindisi, si è poi parlato di finanziamenti al porto nel settore agroalimentare, circa 6,2 milioni di euro nell’ambito dell’investimento 2.1 del Pnrr, ovviamente da condividere con il porto di Bari. Quasi a dire non vi preoccupate c’è qualcosa anche per Brindisi, le briciole, da dividere ancora una volta con Bari e se Babbo Natale non vi ha portato quello che vi aspettavate, non preoccupatevi, sta arrivando la Befana, con le scarpe tutte rotte, ma sta arrivando.

Nasce il problema dell’Aeroporto, che una volta era di Brindisi, ora è del Salento. Nulla quaestio perché in realtà la struttura pur trovandosi a Brindisi serve proprio l’area salentina, finchè possibile; e si perché gestisce un numero di voli pari solo ad un terzo di quelli dell’aeroporto di Bari.

Ovviamente vi chiederete, se il problema è la gestione dell’aeroporto di Brindisi, quale sarebbe la sede naturale per discuterne? Ebbene si discute dell’aeroporto del Salento a Lecce, Palazzo Carafa. Ben vengano i confronti ad ampio spettro ma, scusate se i problemi di Brindisi vengono discussi altrove, Brindisi che ci sta a fare? Siamo di fronte a due soluzioni facili o Brindisi diventa provincia di Bari o Brindisi torna a far parte della terra d’Otranto e diventa provincia di Lecce. 

In realtà, oggi tali soluzioni sono anacronistiche, c’è invece da augurarsi che Bari assurga a vero capoluogo della Regione Puglia e non di Bari e che si inneschi un interesse reciproco tra le provincie pugliesi. Una domanda però va fatta: Brindisi dov’è? I brindisini sono interessati a Brindisi? 

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