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Venerdì, 26 Aprile 2024
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"La sindaca di Brindisi rassegna le dimissioni con la volontà di ripartire"

Mossa a sorpresa di Angela Carluccio che oggi pomeriggio alle 16,30 ha consegnato la lettera al segretario generale, battendo sul tempo i 17 consiglieri che si erano dati appuntamento da Carmelo Palazzo con il notaio Braccio. Ma si tratta di dimissioni strategiche per restare

BRINDISI - La sindaca di Brindisi Angela Carluccio ha rassegnato le dimissioni oggi pomeriggio attorno alle 16.30, giocando d'anticipo rispetto alla promessa di dimissioni dei 17 consiglieri comunali che alle 17, in ogni caso, confermano di essere pronti a firmare nello studio di Carmelo Palazzo, davanti al notaio Roberto Braccio per restituire Brindisi agli elettori.

La notizia arriva direttamente da Palazzo di città, sotto forma di nota stampa del portavoce di Angela Carluccio. Si legge che Carluccio "ha consegnato alle ore 16.30 le proprie dimissioni dalla carica di sindaco della città di Brindisi nelle mani del Segretario generale, con la volontà di ripartire con un progetto politico condiviso con la propria maggioranza e allargato a quanti vogliano lavorare per il bene della città". Dimissioni sulla carta, non nella sostanza perché ci sono venti giorni di tempo per ripensare, per fare un passo indietro e sembra che sia questa l'intenzione vera della sindaca se parla di ripartenza. Che senso hanno, allora, dimissioni con volontà di ripartire? Cosa vuol dire progetto condiviso con la propria maggioranza e allargato? Vuol dire che la sindaca e chi per lei, come ripetono i consiglieri di opposizione, non vogliono mollare il timone del Comune. Nossignore. Ma giocano o almeno provano a giocare d'astuzia, mettendo in campo una strategia politica che mira a ricompattare l'esistente con innesti che potrebbero arrivare nelle prossime ore da una serie di contatti posti in essere di recente. Rimbalza la parola trattativa.

Non va dimenticato che la sindaca ha trattenuto per sè una serie di deleghe. Ce ne sono 28 addirittura nelle sue mani, materie importanti come il bilancio o i rifiuti sui quali si è consumato l'addio del Coerenti e del vice sindaco Francesco Silvestre. Ci sono, o meglio, ci sarebbero possibilità di allargamenti da consumare entro i prossimi venti giorni. In venti giorni tutto può succedere: qualche ripensamento fra i consiglieri comunali promessi dimissionari, e qualche new entry dopo che è stato ricucito lo strappo con i Cor. Non possono i fittiani andar via, visto il collante nazionale esistente con Raffaele Fitto. E che lei, la sindaca, ci ripensi tornando a Palazzo.  

dimissioni-sindaco-2In altri termini, le dimissioni altro non sarebbero se non un segnale neanche tanto subliminale, secondo alcuni, rivolto agli indecisi in modo tale da scalfire il gruppo nato attorno a Luperti e Marika Rollo, diventati nemici numero uno dei moderati e dei centristi di Marcello Rollo e Massimo Ferrarese sopratutto. Basta che si tiri indietro uno per far saltare tutto. Del resto il testo della lettera è fin troppo chiaro: "Nel constatare il progressivo venir meno delle condizioni politiche necessarie alla prosecuzione della mia esperienza di governo, rispetto alla originaria impostazione programmatica e agli accordi posti a base della stessa, con la presente rassegno le mie dimissioni da sindaca della città di Brindisi, con l'intendimento, con il presente gesto, di favorire una nuova fase di riflessione e costruzione che, partendo dagli uomini e dai movimenti che mi hanno inizialmente sostenuta, possa trovare la condivisione e il concorso di altri uomini e movimenti, per la realizzazione di un nuovo accordo programmatico con cui garantire alla città un'amministrazione che abbia la forza e gli strumenti per affrontare i gravi problemi della città".

Non è, quindi, un resa ma un appello a rimanere. Una chiamata ad altri. Ma dai contestatori si ripete che ci sarebbero e sarebbero imminenti le dimissioni di 17 consiglieri che a breve,  si vedranno nello studio di Carmelo Palazzo, alla presenza del notaio: se e solo se si dimetteranno tutti e 17, contestualmente, il Consiglio sarà sciolto e di conseguenza si tornerà alle urne. Un braccio di ferro, di fronte alla città che annaspa.

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