Dall'infanzia difficile al mondo della tv, nuova tronista brindisina a "Uomini e Donne"
Manuela Carriero non è nuova ai programmi mediaset, da poco è diventata una delle interpreti dello show di Maria De Filippi
BRINDISI - Era già stata una delle protagoniste di Temptation Island 2021, e la sua partecipazione non era passata di certo inosservata. Per gli appassionati di gossip, indimenticabile lo schiaffo rifilato al fidanzato di allora, Stefano Sirena.
Ora, a circa due anni da quell'esperienza, la brindisina Manuela Carriero torna in tv e lo fa in grande, prendendo parte al programma di punta del palinsesto mediaset: "Uomini e Donne". Qui, infatti, riveste il ruolo di tronista e dovrà districarsi tra i vari corteggiatori che cercheranno di conquistarla.
La trentaquattrenne nata a Brindisi, da pochi mesi si è trasferita a Roma. Scelta presa dopo la fine della sua relazione con l'ex tentatore Luciano Punzo.
Biografia della tronista
Secondo quanto riportato da Today.it, Manuela ha iniziato a lavorare da giovanissima come barista e avrebbe avuto un'infanzia difficile insieme alle sue due sorelle e a suo fratello.
“La mia non è stata una vita facile. Vengo da una famiglia problematica", ha dichiarato la stessa Manuela nel video di presentazione del programma.
Racconta di essere cresciuta in fretta - si legge su Today - Sua madre, figlia unica, proveniva da una famiglia molto ricca, e i suoi genitori (i nonni i Manuela) volevano sposasse un uomo ricco, se così non fosse stato le avrebbero tolto tutte le proprietà. "Mia madre scelse il cuore - racconta la troinsta - e scappò con mio padre (che non era ricco) rinunciando a tutto“.
Il buio totale quando ad un certo punto Manuela e la sorella vennero affidate agli assistenti sociali. "Un giorno, tornai a casa da scuola, davanti al cancello c'era un'ambulanza e la casa era vuota. Non capivamo cosa fosse successo - spiega - dove fossero i nostri genitori e i nostri fratelli. Venimmo separati e portati presso delle famiglie affidatarie".
Situazione dipesa dai problemi del padre, che gettarono nel baratro anche la madre - specifica il quotidiano nazionale - Quando i genitori riuscirono a riprendere lei e la sorella, i problemi economici non erano però finiti e Manuela dovette iniziare a lavorare all’età di 15 anni.
Nel 2006 il padre morì di cancro - prosegue Today - La malattia gli concesse pochi mesi: “Mia madre si ritrovò vedova a 35 anni con quattro figli, piena di debiti - continua - Dopo due mesi ci fecero uno sfratto e tornarono gli assistenti sociali a portarci in una casa famiglia. A 18 anni ho lasciato la comunità, avevo una casa, due lavori e l’affidamento dei miei fratelli. I soldi che guadagnavo mi servivano per pagare l’affitto, le bollette, le spese mediche e mettermi un piatto a tavola. Se mi rimaneva qualcosina facevamo una colletta con mia sorella e portavamo dei regali ai nostri fratellini. Con il passare del tempo mia madre guarì dalla depressione, le venne consegnato un alloggio popolare e le venne riassegnato l’affidamento dei due piccolini che oramai avevano 8 e 10 anni”.