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Alghe in putrefazione: sul porticciolo soffia la solita cattiva aria

OSTUNI – In attesa della prima pulizia delle spiagge - sollecitata con un ordine del giorno dagli stessi consiglieri comunali della maggioranza – monta la protesta tra gli operatori commerciali ed i residenti della borgata di Villanova, dove a dominare la scena, sotto gli occhi di turisti, vacanzieri e degli stessi abitanti della zona, è una montagna di alghe in putrefazione in riva del porto della Città bianca. Una situazione che rappresenta anche un problema sotto il profilo igienico sanitario, visto il fastidioso, cattivo odore che emanano i bassi fondali, alla luce anche delle colonie di poseidonie proliferate e accumulatesi all’interno dello specchio d’acqua del porticciolo.

OSTUNI – In attesa della prima pulizia delle spiagge - sollecitata con un ordine del giorno dagli stessi consiglieri comunali della maggioranza –  monta la protesta tra gli operatori commerciali ed i residenti della borgata di Villanova, dove  a dominare la scena, sotto gli occhi di turisti, vacanzieri e degli stessi abitanti della zona, è una montagna di alghe in putrefazione in riva del porto della Città bianca. Una situazione che rappresenta anche un problema sotto il profilo igienico sanitario, visto il fastidioso, cattivo odore che emanano i bassi fondali, alla luce anche delle colonie di poseidonie proliferate e accumulatesi all’interno dello specchio d’acqua del porticciolo.

Un pessimo bigliettino da visita per l’immagine della città: “La Pasqua si avvicina. Non è possibile presentare il porto in queste condizioni.  Ecco perché ci viene da sorridere quando sentiamo parlare di programmi mirati ad allungare la stagione turistica”, commentano i commercianti. “Già da alcune settimane - aggiungono - abbiamo sollecitato gli organi preposti affinché si attivassero per la bonifica dell’area. Parole al vento. Sino ad oggi non abbiamo visto un solo mezzo meccanico impegnato nella pulizia dell’area”.

Invadente il cattivo odore che emanano le alghe in putrefazione ammassate sui bassi fondali del Porticciolo turistico (peraltro da qualche anno ristrutturato da parte dell’Amministrazione comunale, con la realizzazione della passeggiata e della piazzetta). “Ogni anno è la stessa storia”, lamentano commercianti e villeggianti. “Ci sono giorni che all’aperto non è possibile trattenersi più di tanto. Abbiamo chiesto al Comune di provvedere a rimuovere le alghe dai fondali. Stiamo ancora attendendo una risposta concreta, ossia un intervento di bonifica. Più passano i giorni, più la situazione diventa insostenibile.

La stagione intanto sta per iniziare. E noi, per primi, siamo costretti a pagare le conseguenze di un ritardo che oggettivamente non trova giustificazione alcuna. Da parte nostra ce la mettiamo tutta per tenere viva Villanova anche l’inverno. Stiamo aperti tutto l’anno, ma in queste condizioni non ne vale la pena”.

Le alghe maleodoranti prelevate ogni anno dal bacino portuale di Villanova, sono circa 100 tonnellate. Un quantitativo che la dice lunga sulla valenza del problema e sulle conseguenze sotto il profilo igienico sanitario. L’auspicio è che il disagio venga risolto nei prossimi giorni. Nel frattempo però tra commercianti, diportisti e vacanzieri cresce il malumore per una situazione che sembra a tratti sfuggire di mano e che soprattutto appare slegata da ogni e qualsiasi programmazione.

Contestualmente, intanto, va a rilento la gara di appalto per la gestione del progetto, tuttora pendente dinanzi all’Ufficio Demanio della Regione. Quattro le imprese partecipanti al bando, a partire da “Italia Navigando” (società controllata da “Invitalia”, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa), che nel maggio del 2009 depositò per prima la propria candidatura. A seguire, le proposte presentate da  “Marina di Ostuni srl” (che fa capo allo studio tecnico Sergi-Cavallo) e da due Ati (Associazione temporanea di impresa), entrambe con sede a Ceglie Messapica e composte rispettivamente da due srl: “Cr costruzioni srl” di Rocco Cavallo e “Fraver srl” (la prima  Ati); “Cavallo Francesco e figlio srl” e “Gestioni ricreative e sportive” (la seconda Ati). In ballo c’è la riqualificazione e la gestione del porto che verrà.

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