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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Concorso vigili: querelle approda in Consiglio comunale, alla vigilia della prima prova

FASANO – Sarà il Consiglio comunale a porre la parola fine sulla querelle politica legata alla legittimità o meno dei criteri fissati nell’espletamento del concorso per vigili urbani. ll presidente dell’assemblea consiliare, Leonardo Cofano, ha convocato la seduta per il 22 marzo prossimo. Un dibattito che animerà la vigilia della preselezione, già fissata per il 24 marzo presso il Palazzo dei congressi della Casina municipale, sulla Selva. Circa 1.200 i partecipanti. Al centro dei lavori del Consiglio comunale, l’ordine del giorno presentato dai consiglieri dell’opposizione. Chiaro l’oggetto: “Sospensione del bando di selezione in atto (fermo restando che saranno ritenute valide le domande di candidatura già inoltrate; pubblicazione di un nuovo bando di concorso che preveda criteri di valutazione proporzionati (10 punti per titoli e servizi, più 10 punti per prova orale) o, al massimo, mediante selezione per soli titoli”.

FASANO – Sarà il Consiglio comunale a porre la parola fine sulla querelle politica legata alla legittimità o meno dei criteri fissati nell’espletamento del concorso per vigili urbani. ll presidente dell’assemblea consiliare, Leonardo Cofano, ha convocato la seduta per il 22 marzo prossimo. Un dibattito che animerà la vigilia della preselezione, già fissata per il 24 marzo presso il Palazzo dei congressi della Casina municipale, sulla Selva. Circa 1.200 i partecipanti. Al centro dei lavori del Consiglio comunale, l’ordine del giorno presentato dai consiglieri dell’opposizione. Chiaro l’oggetto: “Sospensione del bando di selezione in atto (fermo restando che saranno ritenute valide le domande di candidatura già inoltrate; pubblicazione di un nuovo bando di concorso che preveda criteri di valutazione proporzionati (10 punti per titoli e servizi, più 10 punti per prova orale) o, al massimo, mediante selezione per soli titoli”.

Una polemica dai toni forti quella che da settimane ruota attorno al bando di selezione per l’assunzione, a tempo determinato, di agenti di Polizia municipale. L’intera procedura amministrativa è stata formalmente contestata da undici consiglieri comunali dell’opposizione (Francesco Laterrenia, Dino Musa, Dino Cofano, Giorgio Cofano, Fabiano Amati, Giacomo Rosato, Rufino De Felice, Renato Demola, Salvatore Ferrara, Roberto Ammirabile e Vito Pignatelli).

La ragione? “Tanto la delibera di indirizzo quanto lo stesso bando - si legge nella richiesta inoltrata da tempo al sindaco Lello Di Bari e alla presidenza del Consiglio comunale - sono palesemente illegittimi e ingiusti, per aver previsto una valutazione di prove di esame e titoli sproporzionata e in aperto contrasto con la normativa nazionale che disciplina i concorsi pubblici a tempo determinato”. I capigruppo consiliari del Partito Democratico, Fasano Democratica, Partito Socialista e Rifondazione Comunista, il 2 febbraio scorso, avevano inviato una nota al sindaco Di Bari con la quale veniva richiesto che l’efficacia del bando di selezione venisse sospesa.

Conseguentemente si richiedeva di approvarne un altro bando che prevedesse una differente valutazione dei titoli e delle prove selettive, attribuendo identico valore, in termini di punteggio massimo conseguibile, alla categoria “titoli e servizi” e alla categoria “prova selettiva orale”. Richieste formalizzata poi sottoforma di ordine del giorno.

Da parte sua, il sindaco Lello Di Bari ha più volte replicato: «Non possono appalesarsi profili di illegittimità, proprio perché il bando emesso il 25 gennaio scorso è stato redatto sulla base del dpr 487 del 1994 in materia di concorsi che, all’articolo 8, stabilisce in modo inequivocabile che per i titoli non può essere attribuito un punteggio complessivo superiore a 10/30. C’è da considerare, peraltro, che proprio questo decreto del presidente della Repubblica del ’94 è il testo base  che vale per gli Enti locali come norme di principio in materia di concorsi e, quindi, di assegnazione di punteggio dei titoli.

Proprio per garantire quel principio di trasparenza nell’espletamento del concorso, abbiamo deciso di assegnare quel punteggio massimo sui titoli, ossia 10, a fronte di quello massimo per la prova selettiva orale, ossia 30, in maniera da privilegiare davvero l’aspetto specifico della preparazione dei concorrenti sulle materie oggetto del concorso”.

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