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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Happy Casa: anche a Napoli la squadra ha gettato il cuore “dietro” l’ostacolo

L'analisi della sconfitta rimediata dalla New Basket al PalaBarbuto, contro una squadra che veniva da una striscia di 10 sconfitte in 11 partite

BRINDISI - Proprio così. Anche a Napoli, laddove avrebbe dovuto giocare una partita con la giusta grinta, carattere e voglia di vincere, la squadra di coach Vitucci ha gettato il cuore “dietro” l’ostacolo, se ostacolo poteva definirsi una squadra reduce da ben 10 sconfitte nelle ultime 11 partite disputate e fresca di una crisi che aveva portato la società all’esonero di coach Pino Sacripanti ed affidato la panchina a coach Maurizio Buscaglia, rimediando una sconfitta molto pesante, al di là del punteggio finale (79-69). Dopo aver compiuto la non facile” impresa” di perdere a Pesaro, si pensava che la squadra di coach Vitucci avrebbe fatto tesoro di quella sconfitta e che a Napoli avrebbe messo a segno una vittoria e conquistato punti preziosi e determinanti per la corsa ai posti migliori per accedere alla griglia play off scudetto, considerato che affrontava una formazione in lotta per evitare la retrocessione. Ed invece, anche a Napoli, Happy Casa Brindisi ha confermato la sua etichetta si squadra “salva-crisi” giocando, se possibile, una partita ancora più in confusione rispetto a Pesaro, dimostrando di non avere cuore ed anima, priva di energie in difesa e soprattutto avvalorando la mancanza di gioco collettivo.

Ma quale continuità di rendimento? 

Anche a Napoli, dopo un primo quarto giocato discretamente, in cui la squadra era scesa in campo con Clark, Harrison, Perkins, Udom e Gaspardo, sempre in vantaggio e dando l’impressione di poter controllare partita e risultato, coach Vitucci ha ritenuto opportuno cambiare decisamente il quintetto dando spazio contemporaneamente a Zanelli, Redivo, De Zeeuw, Adrian con Gaspardo unico reduce dello starting-five e non certamente fra i migliori in campo (ma perché così tanto minutaggio ad un giocatore chiaramente fuori condizione?). Il risultato è stato quello consueto, già visto nelle ultime partite. Un break di 8 a 0 a cui vanno aggiunti i due punti realizzati da Gevi Napoli allo scadere del primo quarto, e che fanno 10 punti, con il risultato che è cambiato da 16-22 a 26-22, mentre Happy Casa è rimasta a guardare, incapace di realizzare punti per circa 4 minuti. In tal caso è veramente difficile richiedere alla squadra continuità di gioco e di rendimento con quintetti completamente trasformati ma, evidentemente, coach Vitucci, che meglio di tutti conosce le caratteristiche dei suoi giocatori, ritiene di dover continuare in queste scelte anche se poi regalano l’inerzia delle partite agli avversari e costringono ad affannosi ed impossibili recuperi. 

D'Angelo Harrison-4

“Questa sera si recita a soggetto”

Perfino a Napoli la squadra è apparsa in stato confusionale, incapace di seguire il “copione” del progetto-partita, certamente preparato dall’allenatore, preferendo la “recita” a soggetto, dove ognuno ha voluto decidere cosa fare e quando. Nella partita, perciò, nemmeno l’ombra di un “pick and roll”, zero “blocchi” per formidabili tiratori come D’Angelo Harrison e Lucio Redivo, pochi tiri costruiti in attacco ed invece spesso improvvisati, una difesa priva della necessaria energia e compattezza, che ha reso un “gigante” il pur bravo Zerini, e dove anche Nick Perkins è apparso in difficoltà. Così Happy Casa è riuscita a trasformare Napoli, la squadra più perdente degli ultimi mesi, in una formazione di fuori classe dove l’ex brindisino Andrea Zerini si è vestito da …americano, con Rich, Parks e McDuffies a dominare in difesa ed in attacco, mentre ai giocatori di coach Vitucci sfuggivano dalle mani tutte le palle vaganti, alle prese con continue amnesie in difesa ed in attacco. 

Nick Perkins-5-4

Le 9 avvilenti stoppate napoletane, la tripla di Velicka e la furia di Vitucci

E poi ci sono le 9 stoppate subite in un tempo e mezzo dai giocatori brindisini a testimoniare l’inconsistenza della prova dal punto di vista caratteriale, arrivati sempre “molli” ed in ritardo su tutti i palloni, in difesa ed in attacco, perché privi della giusta cattiveria agonistica di chi avrebbe dovuto avere, invece, la voglia di lottare e vincere, considerata l’importanza del risultato e l’inconsistenza della formazione avversaria. La breve sintesi della partita sta tutta nell’azione che ha originato la sfuriata di coach Vitucci che non ha resistito a contenere la sua arrabbiatura alla decisiva mancanza di concentrazione per il pasticcio difensivo Gaspardo-Udom, che ha deciso il sorpasso Napoli del 49-45 a metà del terzo quarto (5’26”) ed alla svolta definitiva della partita.

Gaspardo, Happy Casa Brindisi-Brescia-2

Sul blocco di Zerini, servito da Velicka, Gaspardo ha corretto il pallone che Udom non è riuscito a trattenere in favore di Parks che ha fornito l’assist allo stesso Velicka rimasto solo, fronte a canestro, in facile posizione da realizzare il tiro da 3 punti. E’ il momento in cui Napoli ha creduto di più nella vittoria, ha infilato 3 canestri consecutivi con Rich, Zerini Parks, interrotto solo da due liberi di Harrison, ed ha incrementato il punteggio a + 11(59-48) che è schizzato fino a +17 (79-62) a 2 minuti dal termine con i 2 punti realizzati da Vitali.
 

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