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Brindisi Fc, organizzazione e programmazione: le chiavi di un progetto vincente

Nel luglio 2021 il presidente Arigliano rileva una società reduce dalla retrocessione in Eccellenza (poi cancellata dal ripescaggio). In due anni, il grande rilancio del calcio brindisino, ora atteso dall'affascinante sfida della Serie C

BRINDISI – Nel luglio 2021 Daniele Arigliano ha rilevato le redini di un Brindisi Fc reduce da una lunga fase di vicissitudini e diatribe societarie, in una situazione di caos totale. Meno di due anni dopo, Daniele Arigliano è il presidente dello storico ritorno del calcio brindisino nella terza serie professionistica: un traguardo che dopo il fischio finale dello spareggio vinto per 3-1 contro la Cavese ha fatto esplodere di gioia un’intera città, fino all’accoglienza trionfale tributata a mister Danucci e ai suoi uomini davanti alla scalinata Virgilio, nel cuore della notte.

Gioia e commozione: altre foto di un pomeriggio indimenticabile (di Vito Massagli)

La squadra festeggiata davanti alla scalinata Virgilio

E’ impressionante l’exploit avuto dalla compagine biancazzurra e ha quasi dell’incredibile se si considera il punto di partenza di questo progetto. Arigliano si è affacciato nel calcio brindisino nella seconda parte della stagione 2020-2021, inserendosi in una società che arrancava in balia delle beghe interne. Quel disastroso campionato di Serie D si concluse con la retrocessione in Eccellenza. In uno dei momenti più bui della storia calcistica brindisina, Arigliano prese in mano il sodalizio, dandogli finalmente una leadership. Un primo bagliore in un panorama plumbeo arrivò nell’agosto 2021, con l’ufficializzazione del ripescaggio nella Lnd. Ma il cammino era ancora in salita. (Nella foto in basso, di Vito Massagli, Daniele Arigliano, al centro, a Vibo Valentia)

Daniele Arigliano (al centro della foto) a Vibo Valentia

La salvezza dopo una grande rimonta

Si cominciò dalle base, dando un’organizzazione a una società che fino a quel momento si era caratterizzata per una forte disorganizzazione, con confusione fra i ruoli a livello dirigenziale. Si consolidarono così una direzione sportiva, una struttura marketing e un’area comunicazione, con lo sviluppo di profili social. Ma in quell’estate 2021 l’inesperienza giocò un brutto scherzo. Furono commessi vari errori nella costruzione di una squadra composta quasi esclusivamente da giovani al debutto nel semi professionismo, affidata alla guida tecnica di mister Mauro Chianese. Ma nella prima parte del campionato il Brindisi perse partite in successione, sprofondando all’ultimo posto.

A ottobre, dopo 10 giornate, Chianese fu sollevato dall’incarico e al suo posto arrivò Nello Di Costanzo, navigato tecnico con un enorme bagaglio di esperienza fra la Serie B e la C. Bocciata la linea verde, arrivarono veterani del calibro di Galdean e Triarico. In attacco ci fu l’esplosione di Badje. Grazie a questo cambio di rotta, i biancazzurri cominciarono lentamente a risollevarsi. Nella seconda metà del campionato, con un cammino da zona playoff, lasciarono il pantano della zona playout, salvandosi con un paio di giornate di anticipo. Il percorso di crescita era iniziato.

Il nuovo assetto dirigenziale

Nell’estate 2022, la società rilancia le proprie ambizioni, cristallizzando un nuovo organigramma: Damiano Pozzessere diventa vice presidente; Pierluigi Valentini è il nuovo direttore generale; a Vincenzo Minguzzi viene affidata la direzione tecnica; Dario Stefanelli, già in pianta stabile nella società dalla stagione precedente, resta direttore marketing e responsabile coordinatore della comunicazione. In società entra Teddy Arigliano, fratello di Daniele. Sempre presente anche papà Lorenzo Arigliano.

Ambiziosa campagna acquisti ma risultati altalenanti

La panchina viene affidata all’emergente Ciro Danucci, reduce da una stagione positiva alla guida del Fasano. La campagna acquisti è di quelle importanti. La società compie sforzi notevoli, portando a Brindisi dei pezzi pregiati come i difensori Sirri e Baldan e gli attaccanti Di Piazza, Santoro, Dammacco. Si parte a fari spenti. Il presidente mantiene un profilo basso ma in realtà il progetto è ambizioso. La squadra è accreditata fra le papabili alla promozione. Eppure l’inizio non è dei più semplici. I risultati sono altalenanti. La squadra ha una sua identità, ma spreca punti in quantità industriale, fra gol sbagliati e ingenuità difensive. (In basso la formazione del Brindisi a Vibo Valentia, foto di Vito Massagli)

La formazione del Brindisi Fc-6

Nonostante le difficoltà, capitan D’Anna & co. restano sempre in zona playoff, a distanza di sicurezza dalla vetta, dove si insedia la Cavese. La finestra invernale di calciomercato è decisiva. Di Piazza e altri giocatori non perfettamente integrati nel progetto vanno via. Fra gli altri, arriva Felleca. Il primo sarà determinante a cavallo fra le fine del girone d’andata e l’inizio di quello di ritorno. Poi sale in cattedra il classe 2004 originario della Nigeria, un furetto sulla fascia destra, arma ideale per scardinare le difese avversarie. Ma il cammino resta a luci e ombre. Tante le vittorie gettate alle ortiche. Tante le occasioni perse per avvicinare la capolista, che qualche passo falso lo commette.

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La svolta

Per un incredibile paradosso, il punto più basso della stagione coincide anche con quello di svolta. Sabato 5 febbraio, una punizione dell’ex Cristiano Ancora condanna il Brindisi alla sconfitta casalinga contro il Martina Franca. Due giorni dopo viene comunicato l’esonero di Danucci. Il giorno successivo, il colpo di scena. L’intera squadra si stringe intorno all’allenatore. La società non può ignorare la forte presa di posizione dei giocatori e revoca l’esonero. Da quel momento inizia una cavalcata vincente. Nelle ultime 12 partite, i biancazzurri ne vincono 10 e ne pareggiano due, collezionando 32 punti. Appena 5 i gol subiti. Ben 24 quelli realizzati.  (In basso mister Danucci, foto di Vito Massagli)

Mister Danucci-4

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La Cavese è ancora in testa e sembra imprendibile. Le sorti del campionato si ribaltano alla terzultima giornata, quando la squadra di Troise viene superata in casa dal Martina (sì, ancora il Martina) mentre il Brindisi espugna il Nardò, scavalcando i neretini al secondo posto. Il divario dalla Cavese scende a tre punti. La domenica successiva, in un Fanuzzi gremito da quasi 9mila spettatori, va in scena lo scontro diretto. I biancazzurri lo portano a casa grazie a una rete di Sirri e agganciano gli avversari in testa. L’ultima giornata (il Brindisi sul campo del Gladiator e la Cavese in casa contro la Nocerina) è una pura formalità per entrambe. E’ nella storica finale disputata ieri (domenica 14 maggio) a Vibo Valentia che si decidono le sorti di uno dei campionato più avvincenti nella storia della Lega nazionale dilettanti. D’Anna, Opoola (capocannoniere con 11 reti) e Felleca realizzano le tre reti del Brindisi. Nello stadio “Luigi Razza”, davanti a circa 1500 brindisini, inizia una festa che andrà avanti fino a notte fonda per le vie di Brindisi.

La festa negli spogliatoi

I caroselli in città

Una grande sfida

E adesso viene il bello. Dopo 33 anni di lontananza da quella che all’epoca era ancora la C1, il Brindisi torna in terza serie, dove è atteso da sfide di grande fascino contro Catania, Foggia, Monopoli, Taranto, Avellino e Messina. Inoltre il derby provinciale contro la Virtus Francavilla. Già, perché non va dimenticato che per la prima volta nella storia, la provincia di Brindisi avrà due squadre nella terza serie. Organizzazione e programmazione sono state le chiavi di questo successo. Gli stessi ingredienti dovranno essere alla base di un progetto solido e ambizioso anche in Serie C, dove la società dovrà sostenere sforzi ancora più gravosi rispetto alla Serie D, ma potrà contare sull’entusiasmo di una tifoseria che si è definitivamente riconciliata con il calcio, dopo anni tribolati. 

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