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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Dopo il Cantù, sermoni e smentite

BRINDISI - Decide sempre lui. Nel corso di una partita si percepisce il momento in cui arriva il “Gibson- time” e si capisce che l’Enel Brindisi può mettere in grande difficoltà qualsiasi avversario e vincere anche contro i giganti del basket. Non a caso sul parquet del PalaPentassuglia, nella sfilata delle grandi firme del basket nazionale, ha tremato la capolista Varese, che ha vinto senza merito dopo un supplementare, hanno perso i campioni d’Italia del MontePaschi Siena e domenica sera è toccato il turno di FoxTown Cantù, un’altra grande e titolata formazione del panorama nazionale ed internazionale del basket,s confitta (69-65) dal “gruppo-EnelBasket” con un Gibson in più degli avversari.

BRINDISI - Decide sempre lui. Nel corso di una partita si percepisce il momento in cui arriva il “Gibson- time” e si capisce che l’Enel Brindisi può mettere in grande difficoltà qualsiasi avversario e vincere anche contro i giganti del basket. Non a caso sul parquet del PalaPentassuglia, nella sfilata delle grandi firme del basket nazionale, ha tremato la capolista Varese, che ha vinto senza merito dopo un supplementare, hanno perso i campioni d’Italia del MontePaschi Siena e domenica sera è toccato il turno di FoxTown Cantù, un’altra grande e titolata formazione del panorama nazionale ed internazionale del basket,s confitta (69-65) dal “gruppo-EnelBasket” con un Gibson in più degli avversari.

Lo vedi accelerare il ritmo, attaccare il canestro a velocità insostenibile per gli avversari, tirare con estrema disinvoltura da distanze sconfinate, prendere per mano la squadra e trascinarla alla vittoria facendo saltare tutte le alchimie tattiche appositamente studiate dagli allenatori avversari nell’ illusorio tentativo di contenerlo. Della sua prova fornita contro Cantù parlano le cifre e dicono di un 32 di valutazione complessiva, 29 punti realizzati in 33 minuti di gioco, con 6 rimbalzi catturati in difesa e 3 palle recuperate, ma sopratutto quello che non si legge sullo scout, ed  in particolare nella seconda parte dell’incontro, Jonathan Gibson ha anche dato man forte in difesa come difficilmente era capitato di vedere in precedenti partite (e pensare che c’è ancora chi ritiene Gibson un mezzo giocatore. E se fosse “intero”?).

Coach Andrea Trincheri ha voluto spiegare la sconfitta della sua squadra con le 24 palle perse, ma ha dovuto poi ammettere che la sua squadra si è veramente smarrita quando invece ha perso di vista proprio Gibson. A fine partita coach Bucchi ha reso giusto merito al gruppo ed al lavoro svolto in palestra per tutta la settimana, finalmente a ranghi completi con tutti i giocatori disponibili. E di vittoria di gruppo si deve parlare per spiegare una partita in cui la squadra non ha potuto contare sul solito apporto di punti-qualità di Antywane Robinson e Jeff Viggiano, che hanno tirato poco e con percentuali notevolmente al  sotto della loro media, pur offrendo un buon rendimento complessivo in fase difensiva, e nella serata in cui  Scottie Reynolds ha voluto “strafare” l’americano perdendo otto preziosissimi palloni in momenti critici e decisivi della partita e costringendo coach Bucchi a richiamarlo spesso in panchina.

Fra l’altro è inspiegabile perché Reynolds non attacchi più il canestro e spesso  rinunci al tiro pur da favorevole posizione, preferendo forzare la sua azione impossibile per fornire assist ai compagni di squadra (ben 8 contro Cantù), tirare solo due volte a canestro (1/2) e mettere a segno 2/3 nei tiri liberi. Coach Bucchi deve riproporre alla squadra ed al campionato il miglior Reynolds che, sia pure eccellente nel servire i compagni di squadra, deve ritrovare la via del canestro soprattutto per compensare eventuali partite negative dei tiratori scelti. E che sia stata una vittoria di “gruppo più Gibson” lo dimostra il minutaggio di Ndoja (12), Formenti(9), Fultz(16),  Grant (16), giocatori che hanno risposto positivamente, ciascuno per i loro ruoli, quando sono stati chiamati in campo da coach Bucchi.

Un segnale positivo per la squadra che il coach brindisino ha voluto ripetutamente evidenziare al termine della partita, rendendo giusto merito al contributo che tutti i giocatori hanno saputo dare per ottenere la vittoria contro Cantù, per formare un gruppo che, al di là della esatta interpretazione del piano partita, ha mostrato una grande capacità di reazione per superare momenti critici e riprendere la partita, pur trovandosi sotto di 12 punti per ben due volte. La vittoria ottenuta contro Cantù ha consolidato nello staff tecnico ed in società, la convinzione di conservare questo gruppo fino alla conclusione del campionato, comprendendo anche Robert Fultz e Jerai Grant che erano stati oggetto di trattativa nella scorsa settimana.

A fine partita coach Bucchi ha voluto smentire le notizie apparse in settimana circa la cessione di Robert Fultz alla Tezenis Verona e di Jerai Grant in uscita, per cambiare formula. Una smentita che vale una conferma, quella di coach Bucchi, ma anche inopportuna e fuori luogo, considerato che è stata rilasciata pochi minuti dopo la vittoria contro Cantù, in un clima festoso, cioè, che avrebbe dovuto suggerire ben altre dichiarazioni ed escludere ogni affermazione polemica. Certamente coach Bucchi ha  voluto dare forza alla smentita già rilasciata da Santi Puglisi, “smentitore”  ufficiale della società, che nella scorsa settimana, con un sermone degno del miglior Santi, aveva echeggiato “don’t touch my roster” (il roster non si tocca!),  giustamente per proteggere il gruppo che avevano deciso di riconfermare con Fultz e Grant, alla vigilia della difficile partita contro Cantù. Una meritevole e rispettabile legittima difesa del gruppo, quella di Bucchi e Puglisi, ma che non può far passare le notizie vere e verificate come quasi false e inventate.

BrindisiReport.it conferma l’esattezza della notizia pubblicata, verificata con fonti ufficiali da Verona e ribadita  a questa testata da altre fonti interne della stessa società brindisina e come si legge anche in altre dichiarazioni virgolettate rilasciate nel dopo partita. La trattativa  non è stata poi perfezionata soltanto perché il grave infortunio di  Mario Ghersetti, ala grande della Tezenis Verona, la cui entità veniva accertata nelle stesse ore in cui maturava la contrattazione, ha costretto il general manager Alessandro Giuliani (fino a pochi mesi fa prezioso componente dello staff brindisino con Bucchi e Puglisi) a fare fronte a quella nuova, più importante ed urgente priorità.

Ed a proposito dei sermoni dei Santi, Piero e Nando, risparmiateci la predica sui punti che mancano per ottenere la permanenza in serie A. Non se ne può proprio più ! Grazie.

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