rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Sport

Enel Basket, ecco la crisi sempre negata

BRINDISI - Una striscia negativa di cinque sconfitte consecutive, ben sei nelle ultime sette partite, ha fatto scoprire definitivamente che l’Enel Basket Brindisi è in crisi. L’ultima sconfitta in casa contro Avellino (72-76), deve aver aperto gli occhi proprio a tutti.

BRINDISI - Una striscia negativa di cinque sconfitte consecutive, ben sei nelle ultime sette partite, ha fatto scoprire definitivamente che l’Enel Basket Brindisi è in crisi. L’ultima sconfitta, quella subita domenica scorsa in casa contro Avellino (72-76), deve aver aperto gli occhi proprio a tutti, anche a chi non voleva vedere e capire che l’Enel Brindisi si stava facendo scivolare addosso una crisi latente che, partita dopo partita, l’avrebbe portata nel limbo della classifica generale, dopo aver disputato la prima parte del campionato con il piglio della squadra matricola-rivelazione, da tutti apprezzata per i risultati conseguiti e per il pregevole gioco messo in mostra.

I primi e  preoccupanti segnali di crisi si avvertirono  già a Cremona (partita del 2 febbraio scorso) quando la squadra di coach Bucchi uscì sconfitta  senza attenuanti (97-81, partita caratterizzata da 21 palle perse e 8/23 al tiro da tre) giocando con un atteggiamento quasi rinunciatario contro una formazione in piena emergenza e che ora, invece, è appaiata a pari punti in classifica (il Cremona aveva 12 punti mentre ultimo in classifica era Avellino con soli 8 punti). La partecipazione “storica” (quella si che è storica) alle final eight di Coppa Italia e la successiva prestigiosa vittoria di campionato contro Cantù, fecero passare in sordina la prestazione e l’atteggiamento avuto dalla squadra nella partita di Cremona.

Da allora l’Enel Brindisi ha subito cinque sconfitte consecutive senza attenuanti, con la difesa a picco con più di 90 punti incassati in più partite, ha presentato in campo giocatori fuori condizione e proposto scelte tecniche azzardate, tutte cause che hanno contribuito a far lievitare lo stato di crisi, fino a renderlo evidente proprio a tutti, anche a quelli che non volevano rendersene conto. Spiegazioni e giustificazioni inadeguate hanno poi concorso, partita dopo partita, ad insabbiare  i veri problemi della squadra e ad impedirne le più opportune soluzioni.

Da allora – si dice - molte squadre si sono rinforzate con nuovi giocatori (altre, però, hanno semplicemente cambiato allenatore con risultati eccellenti, come l’Avellino con Pancotto) mentre l’Enel Brindisi è rimasta con la stessa formazione dell’inizio campionato, dimenticando che la difesa estrema del roster è stata una decisone presa dallo staff tecnico e dalla società al grido il “roster non si tocca”, nella piena consapevolezza di  essere nel giusto, anche quando fondati “rumors”  davano con certezza il cambio di due giocatori, e ritenendo ormai vicino l’ormai famoso traguardo storico della permanenza in serie A, in coerenza con il primo obiettivo prestabilito dalla società fin dall’inizio del campionato.

Le cinque sconfitte consecutive hanno consegnato al campionato una squadra che appare appagata e assuefatta alla nuova condizione, priva di ulteriori stimoli, forse anche già soddisfatta per aver ottenuto il traguardo della ormai storica permanenza in serie A e che, invece, il “miraggio“ dell’obiettivo play off avrebbe potuto motivare ed esaltare di più. La “quinta” di coach Bucchi, quella subita dall’Avellino, è fotocopia autentica delle altre precedenti: giocatori che da “4” giocano a “5”, quelli che da “3” giocano “4” e viceversa, quelli che da “2” giocano a “3”, schieramenti ricorrenti di ”quintetti atipici” e via di seguito fino al suicidio tattico che matura per la gran confusione mentale dell’intera squadra, alla continua ricerca dell’identità perduta.

Segni significativi evidenti sono il cedimento della difesa, l’ex vero punto di forza della squadra, il terribile 1/9 al tiro da tre punti di Jonathan Gibson costretto a tirare senza l’ombra di un blocco, il lontano ricordo di un valido “pick and roll”, le troppe palle perse banalmente, i miseri 2 punti che arrivano dalla panchina, lo scadimento di forma di giocatori determinanti come Reynolds e Viggiano, la incerta gestione del pivot di Cedric Simmons attualmente il giocatore più in forma della squadra, la palese indecisione dei giocatori nel prendere decisioni al tiro.

La società, coach Bucchi ed il suo staff tecnico sono chiamati ora a compattare la squadra in vista della prossima partita interna contro Reggio Emilia, verificare se esistono problemi all’interno dello spogliatoio, esaminare l’attuale condizione atletica e capire quali sono i problemi che affliggono alcuni giocatori, giusto per evitare che vada dissipato tutto il prezioso lavoro da loro stessi compiuto fino a due mesi or sono, perché questo campionato venga ricordato per l’obiettivo centrato della prima permanenza conquistata in serie A e non per un finale anonimo e contestato e per quello delle occasioni perdute.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Enel Basket, ecco la crisi sempre negata

BrindisiReport è in caricamento