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Lunedì, 29 Aprile 2024
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L'Enel si esalta, ma non perde la testa

BRINDISI - Mai così in alto nella sua storia, ma così in alto che ora la New Basket Enel Brindisi è vincolata a guardare la classifica da una posizione di prestigio con nuovi obiettivi, scrutando la zona bassa quasi con disinteresse e con estremo distacco. E’ il risultato della vittoria contro Caserta che porta a quattro le partite vinte nelle ultime cinque di campionato, con la sola sconfitta subita ad Avellino, e con due prestigiose vittorie esterne di cui una in casa della capolista Sassari. Di certo non si poteva pretendere di più da una matricola e vengono i brividi a pensare cosa sarebbe stata ora la classifica se la squadra avesse vinto almeno la partita contro Varese, regalata agli avversari nel finale da proprie distrazioni e offerta su un piatto d’argento dalla terna arbitrale.

BRINDISI - Mai così in alto  nella sua storia, ma così in alto che ora la New Basket Enel Brindisi è vincolata a guardare la classifica da una posizione di prestigio con nuovi obiettivi, scrutando la zona bassa quasi con disinteresse e con estremo distacco. E’ il risultato della vittoria contro Caserta che porta a quattro le partite vinte nelle ultime cinque di campionato, con la sola sconfitta subita ad Avellino, e con due prestigiose vittorie esterne di cui una in casa della capolista Sassari. Di certo non si poteva pretendere di più da una matricola e vengono i brividi a pensare cosa sarebbe stata ora la classifica se la squadra avesse vinto almeno la partita contro Varese, regalata agli avversari nel finale da proprie distrazioni e offerta su un piatto d’argento dalla terna arbitrale.

Ma l’attuale settima  posizione di classifica dell’Enel Brindisi, a stretto contatto con i “giganti” del basket nazionale, basta ed avanza per essere pienamente soddisfatti dell’andamento di questa prima fase del campionato ed è tale da proporre una effettiva  variazione dei programmi iniziali. L’obiettivo più immediato per la squadra di coach Bucchi deve essere la partecipazione alla Final  Eight di Coppa Italia in programma dal 7 al 10 febbraio del prossimo anno, dove può arrivare mantenendo un normale ruolino di marcia (due partite in casa con Roma e Milano e due in trasferta a Biella e Bologna), trasformando in realtà ciò che ad inizio di campionato poteva essere solo un sogno irrealizzabile.

Ambizioni che inizia a non poter più nascondere neppure il presidente Nando Marino che finora aveva cercato di tenere a freno l’entusiasmo che andava crescendo attorno alla squadra per il risultati conseguiti, per la classifica più ricca di punti preziosi e con la squadra sempre più lontana dalla zona retrocessione. Dopo la vittoriosa partita contro  Caserta, però, anche il presidente Marino ha dovuto ammettere: “Final Eight? Sarebbe bello esserci. Proviamo”, aggiungendo subito dopo che “la salvezza è il nostro primo obiettivo ed è bene non perderla mai di vista”. Sagge e  responsabili dichiarazioni  con cui “mister Bmw” aderisce al legittimo orientamento  di equilibrio voluto dalla società e perseguito dalla “Bucchi school”, che fanno bene per tenere a freno l’ambiente e tutelare la squadra ed i giocatori, evitando di esporli poi ad inutili ed eccessivi pressioni che potrebbero avere anche risvolti negativi.

Non vi è dubbio, però, che la squadra c’è e che lascia intravedere ancora margini di miglioramento. Coach Bucchi ha ancora molto da lavorare per ottenere dalla squadra maggiore continuità di rendimento ed evitare preoccupanti cali di tensione. Anche contro Caserta, come in altre precedenti partite, la squadra ha rimesso in discussione un  risultato che sembrava già acquisito, sciupando letteralmente un patrimonio di 14 punti di vantaggio 62-48) e facendosi rifilare un pazzesco ed inaspettato 13 a 0 (68-68) a poco più di due minuti dal termine. Sono trascorsi  poco meno di quattro minuti, fino a meno 2 minuti e 32 secondi dal termine, quando evidentemente il pallone si fa più pesante ed il carico delle responsabilità può ingenerare nervosismo e tensione, in cui qualche cambio infelice ed un quintetto improbabile messo male in campo, stavano per compromettere il risultato che avrebbe cambiato il destino dell’Enel Brindisi.

Poi quando una squadra dimostra di avere grande carattere e  grande spirito di reazione, che può contare su autentici fuoriclasse come Reynolds  e Gibson, saprà bene come rimediare e recuperare, inventandosi il meglio del basket e ribaltando situazioni di estrema difficoltà. Così dopo il fantastico show di Scottie Reynolds (12 assist,12 unti e 30 di valutazione), Jonathan Gibson ha deciso che quella partita doveva vincerla l’Enel Brindisi e che non ci stava proprio  a dare un dispiace a mamma Mary e papà James che erano venuti dall’America per applaudire il figlio e vederlo vincere. Ed ecco il Gibson formato Reggio Emilia che nel minuto finale ha preso per mano la squadra portandola sul 70-68 e poi, da autentico “one man show”, tutti i punti finali sono stati i suoi, dal 74 a 82 con una varietà di tiri dalla lunetta (5/5 e 79-72) per finire  con un canestro da tre punti che ha firmato a 82 il bottino finale  della squadra.

Nella partita in cui  l’Enel Brindisi ha finalmente ridotto a meno della metà il numero delle palle perse (13) rispetto a Reggio Emilia, si è visto in campo il miglior Jeff Viggiano del campionato (16 punti e 19 di valutazione), un Robinson in regresso rispetto alle precedenti prestazione ed un Simmons da 10 punti e 10 rimbalzi che può certamente dare di più se solo riuscisse ad essere più continuo ed al limitare il numero di falli commessi. Intanto gli irriducibili della curva hanno ripreso a cantare il proprio inno della disperazione “il palazzettooo, vogliamo il palazzettooo” (si raccomanda il volume basso per non svegliare quelli del parterre), ed hanno esposto uno striscione enorme che richiama la scelta progettuale “esagonale, quadrato, rettangolare il palazzetto s’ha da fare”.

Se non è stato ascoltato il coro alto e chiaro sicuramente non potrà essere sfuggita la lettura dello striscione ai destinatari Mimmo Consales e Massimo Ferrarese presenti al PalaPentassuglia. C’è finalmente un sindaco che per la prima volta accanto alla semplice promessa di un progetto da realizzare,si impegna e dispone di uno stanziamento finanziario consistente (5 milioni di euro). Sarebbe paradossale, ora, che di fronte a ripetute promesse mai mantenute nel corso di oltre trent’anni, la società volesse rinunciare a sfruttare questa irripetibile opportunità per pochi mesi di dilazione nella costruzione del nuovo palasport, rispetto alle proprie e giuste attese. Sarebbe come voler compromettere i rilevanti sacrifici compiuti fino ad ora  dagli stessi soci e dare ragione a quelli del “no” a prescindere che nel corso degli anni, con ripetuti atteggiamenti passivi, hanno messo  in ginocchio la città.

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