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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Francavilla Fontana

"Family Affairs", droga, armi, kalashnikov e tritolo: 13 condanne

E una assoluzione, con il rito abbreviato. La sentenza del gup nei confronti degli imputati dopo il blitz del novembre 2020

FRANCAVILLA FONTANA – Tredici imputati condannati e una assoluzione: è il bilancio del processo scaturito dal blitz “Family Affairs”, del novembre 2020. Riguarda gli imputati, tutti francavillesi, che hanno optato per il rito abbreviato. I carabinieri sgominarono un presunto sodalizio criminale, con base a Francavilla Fontana. Il gruppo era in parte a conduzione familiare, da qui il nome dell'operazione condotta dai militari del Norm della compagnia della Città degli Imperiali. Non solo droga, ma anche armi: un kalashnikov e 25 chili di tritolo, sono le scoperte dei carabinieri coordinati dal comandante di compagnia, capitano Gianluca Cipolletta, e dal comandante della Radiomobile, luogotenente Marco Guardo. Per il pm della Dda di Lecce, Giovanna Cannalire, a seguito delle indagini condotte dai militari, gli indagati avevano costituito un sodalizio criminale finalizzato al traffico di stupefacenti. Alcuni di loro sono accusati anche di detenzione di armi ed esplosivi. Il 2 novembre scorso, come detto, il blitz. Il provvedimento restrittivo era stato emesso dal gip del tribunale di Lecce, Giulia Proto.

Oggi (martedì 13 luglio 2021) arrivano le condanne con il rito abbreviato, quindi ridotte di un terzo della pena. Il gup del Tribunale di Lecce, Laura Liguori, ha emesso la sentenza questa mattina. Di seguito, le condanne: Giuliano Parisi, detto “Dottore”, 40 anni, è stato condannato a 14 anni e otto mesi di reclusione; Damiano Parisi, detto “Nonno”, 62 anni, è stato condannato a sette anni e otto mesi; Gabriele Eupremio Balestra, detto “Avvocato”, 29 anni, è stato condannato a 13 anni di reclusione; Giuseppe Candita, detto “Peppo Cocu”, 23 anni, è stato condannato a sette anni e otto mesi di reclusione; Maria Lucia Fanelli, 36 anni, è stata condannata a quattro anni e otto mesi; Marco Manelli, 33 anni, è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione; Pietro Padula, 49 anni, è stato condannato a sette anni e sei mesi; Mimmo Maggio, detto “Lasciu lasciu”, 27 anni, è stato condannato a sei anni e dieci mesi; Claudio Orlando, 28 anni, è stato condannato a quattro mesi e 600 euro di multa; Emanuele Gelo, 22 anni, è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione; Mimma D'Amone, 29 anni, è stata condannata a quattro mesi di reclusione; Vincenzo Gelo, 29 anni, è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione e 8mila euro di multa; Vincenzo Pace, detto “Bomboletta”, 26 anni, è stato condannato a un anno e dieci mesi e 10mila euro di multa. E' stata invece assolta Mascia Marirosa, 23enne.

Le indagini avevano evidenziato diversi episodi con al centro gli stupefacenti. E avevano constatato la disponibilità di armi da parte del presunto sodalizio. Non solo, per gli investigatori il quadro è chiaro: il "dottore" Giuliano Parisi sarebbe stato a capo del sodalizio. "Egli – si legge nell'ordinanza del gip – è colui che tratta lo stupefacente da rivendere, che poi viene messo sul mercato grazie ai pusher, sotto le direttive di Gabriele Euprepio Balestra, da considerare organizzatore dell'organizzazione".  Dopo l'arresto del 22 marzo 2017 di Giuliano Parisi, per gli inquirenti a occuparsi della gestione del mercato della marijuana è il padre Damiano, coadiuvato da Balestra. Il gruppo sembra inserito nel tessuto criminale di Francavilla Fontana, ora in contrasto, ora in accordo con altri sodalizi. Nel primo caso, dall'ordinanza emerge una richiesta avanzata nei confronti di Giuliano Parisi, di fare squadra con un personaggio non coinvolto nell'inchiesta. Parisi avrebbe risposto "picche". L'interlocutore non accetta di buon grado la risposta negativa, tanto che Balestra confida a un'altra persona il timore di rimanere ucciso in un agguato. Con un altro gruppo i rapporti sono invece più che cordiali, poiché riconoscono la caratura di Giuliano Parisi. Tanto che il "pater familias" di questo secondo sodalizio, ristretto in carcere ed esponente della Sacra Corona, indirizza una lettera proprio a Giuliano.

Il collegio difensivo: Giancarlo Camassa, Ladislao Massari, Luigi Galiano, Tommaso Resta, Pasquale Fistetti, Angela De Cristofaro, Michele Fino, Roberto Palmisano, Antonio Andrisano, Massimo Romata.

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