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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

"Tre indagati certamente innocenti"

BRINDISI – Si sono svolti stamani davanti al giudice delle indagini preliminari Paola Liaci gli interrogatori di garanzia dei quattro componenti della famiglia D’Astore arrestati dal Nucleo di polizia tributaria nei giorni scorsi con l’ipotesi di reato di concorso in bancarotta fraudolenta patrimoniale, documentale e preferenziale aggravata nonché di omesso versamento delle imposte, conseguente al fallimento della Cantieri Balsamo Srl per un debito di 5,5 milioni con gli enti previdenziali, l’erario e l’Autorità portuale di Brindisi, e ad una presunta distrazione di beni della società fallita a favore della nuova società Cantieri Balsamo Shipping Srl per un valore di 3 milioni di euro.

BRINDISI – Si sono svolti stamani davanti al giudice delle indagini preliminari Paola Liaci gli interrogatori di garanzia dei quattro componenti della famiglia D’Astore arrestati dal Nucleo di polizia tributaria nei giorni scorsi con l’ipotesi di reato di concorso in bancarotta fraudolenta  patrimoniale, documentale e preferenziale aggravata nonché di omesso versamento delle imposte, conseguente al fallimento della Cantieri Balsamo Srl per un debito di 5,5 milioni con gli enti previdenziali, l’erario e l’Autorità portuale di Brindisi, e ad una presunta distrazione di beni della società fallita a favore della nuova società Cantieri Balsamo Shipping Srl per un valore di 3 milioni di euro.

Secondo la difesa, nel corso degli interrogatori di garanzia sarebbero state offerte dagli indagati che avevano ricevuto contestualmente all’arresto il beneficio dei domiciliari, dettagliate ricostruzioni “tali da renderli ben distanti dai fatti dei bancarotta”. Per i difensori, “almeno tre dei quattro indagati sono assolutamente estranei alle circostanze ipotizzate”, mentre per il quarto (si presume Gaetano D’Astore, il capofamiglia) è in corso la preparazione di materiale documentale idoneo a confutare le ipotesi accusatorie.

Gli avvocati Vito Epifani e Giampiero Iaia (insieme difendono Gaetano e Daniele D’Astore, il solo Epifani anche la moglie e la figlia di Gaetano D’Astore), al momento non hanno avanzato alcuna richiesta al gip, in attesa appunto della preparazione di dettagliate memorie.

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