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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

I traghetti passano davvero a Otranto

BRINDISI – Se ne sono disinteressati altamente per anni, del collegamento tra l’aeroporto di Papola Casale, la città, la stazione ferroviaria, Lecce e Taranto. Ora non si parla d’altro soprattutto perché l’operazione Metrobus è una partita a tre che giocheranno Regione, Aeroporti di Puglia e Comune di Brindisi, con una procedura priva di ammucchiate ai tavoli tecnici. E bisogna essere ecumenici almeno con un raggio di pensiero di 40 chilometri, perché se Aeroporto del Salento è, bisogna sforzarsi di vedere le cose anche dal punto di vista dei passeggeri di Lecce e Taranto. A proposito, qualcuno si è accorto che i traghetti per l’Albania hanno davvero lasciato Brindisi e se ne sono andati a Otranto?

BRINDISI – Se ne sono disinteressati altamente per anni, del collegamento tra l’aeroporto di Papola Casale, la città, la stazione ferroviaria, Lecce e Taranto. Ora non si parla d’altro soprattutto perché l’operazione Metrobus è una partita a tre che giocheranno Regione, Aeroporti di Puglia e Comune di Brindisi, con una procedura priva di ammucchiate ai tavoli tecnici. E bisogna essere ecumenici almeno con un raggio di pensiero di 40 chilometri, perché se Aeroporto del Salento è, bisogna sforzarsi di vedere le cose anche dal punto di vista dei passeggeri di Lecce e Taranto. A proposito, qualcuno si è accorto che i traghetti per l’Albania hanno davvero lasciato Brindisi e se ne sono andati a Otranto?

Ciò che era ampiamente preannunciato è accaduto. Gli armatori Agoudimos (Grecia) e Red Star Lines (Brindisi), dopo una serie di contatti, verifiche e accordi con Circomare Otranto, l’autorità marittima competente, e il Comune della città che si affaccia sull’omonimo Canale, attraverso i loro agenti hanno dato il via alla nuova rotta. Comincia questa sera la Red Star One, mentre la Ionian Spirit resterà a Brindisi senza imbarcare per non danneggiare l’altra società, ma poi avviata la tratta passerà a sua volta ad Otranto. La traversata per Valona è più breve (circa tre ore e mezza contro cinque), e compenserà il maggio percorso via terra.

“Ma soprattutto potremo operare garantendo ai passeggeri maggior comfort, quel minimo indispensabile che a Brindisi non avevamo malgrado anni di proteste, richieste, scontri, riunioni”, dice Franco Aversa agente della Ionian Spirit. “Le compagnie che rappresentiamo non ritengono più economico e conveniente operare da Brindisi, visto che tutto ciò che da lungo tempo si chiede, e cioè servizi e una stazione marittima per check-in e controllo passaporti al riparo da pioggia, freddo o solleone, non si sono ancora visti pur pretendendo da noi, l’Autorità Portuale, il corrispettivo economico per servizi inesistenti”.

La municipalità di Otranto ha offerto una sala d’attesa e un altro locale per il check-in ritenuti adeguati dalle società interessate, anche se non si tratta di stazioni marittime. In compenso i costi per gli armatori scendono a un terzo di quelli sopportati a Brindisi. E ciò, in tempo di crisi prolungata, non è affatto poco. Opportunità che anche l’Autorità Portuale di Brindisi avrebbe potuto offrire. “Ma l’unica risposta che abbiamo incassato dal presidente Haralambidis, e per di più non per iscritto o a un tavolo di trattativa, ma su Facebook, è stata ‘se ne vadano pure, tanto ci sono altri che prenderanno il loro posto’. Io temo invece che nessuno prenderà il nostro posto”, dice ancora Aversa.

Segnali gravi di disaffezione al porto di Brindisi li avevamo colti da tempo, soprattutto tra le società di pullman a lunga percorrenza – prosegue Aversa – e da tempo navighiamo con un numero di viaggiatori inferiori al minimo necessario per la copertura dei costi di traversata ma anche di costi portuali gravosi in proporzione a quanto viene realmente offerto. E’ singolare che il presidente dell’Autorità Portuale non si sia occupato di questo disagio reale degli armatori e dei passeggeri”. A Costa Morena l’atra sera, a causa delle basse temperature c’è stato qualche malore tra i passeggeri albanesi in fila all’esterno per il controllo passaporti, tanto da obbligare al soccorso gli stessi agenti della Polmare.

“Abbiamo notizie, e questo non ci fa assolutamente piacere, perché siamo brindisini e amiamo la nostra città e il nostro porto, che siano in corso passi presso il ministero degli Esteri di Tirana per inoltrare protesta formale al governo italiano per questo trattamento riservato ai passeggeri albanesi. Otranto purtroppo è stata perciò una scelta obbligata anche per tali ragioni. Abbiamo incontrato maggiori disponibilità e maggiore attenzione”.

Le prime reazioni. “Chiedo all’assessore regionale ai Trasporti, Minervini, al presidente dell’Autorità portuale Haralambides, e al prefetto di Brindisi, per quanto di sua competenza, di fare quanto possibile per correre ai ripari e attivare subito un tavolo di crisi per far fronte ad una situazione che ormai è divenuta drammatica. Il mio – interviene il candidato sindaco, e consigliere regionale, Giovanni Brigante - vuole essere anche un appello alla città intera, che per troppo tempo ha assistito a questo crollo inesorabile: chiedo ad agenti marittimi, imprenditori portuali, sindacati e associazioni di categoria di far sentire alta la loro voce, affinché si prenda finalmente di petto il problema di un porto che diventa grande solo nei comunicati stampa dell’Autorità portuale e nei megaprogetti che restano solo sulla carta, ma che di fatto ha perso tutti i traffici che poteva perdere”. Brigante incontrerà nuovamente gli operatori lunedì pomeriggio.

La posizione del candidato Mimmo Consales: “Non c’è più un istante da perdere visto che questa fuga da Brindisi potrebbe diventare irreversibile. E’ finita la stagione dei convegni che, come si vede, non hanno prodotto alcun risultato positivo per il nostro porto. Il Prefetto istituisca una vera e propria unità di crisi, coinvolgendo gli enti locali, l’Autorità Portuale, la Capitaneria di Porto, gli operatori del settore ed ovviamente la Regione Puglia attraverso l’Assessore Minervini. I vettori vanno dove ci sono le condizioni più convenienti ed è evidente che a Brindisi negli ultimi anni siamo stati capaci di proporre tariffe elevate a fronte di un servizio decisamente scadente (passeggeri trattati come carne da macello). Ecco perché Capitaneria di Porto e Autorità Portuale dovranno dar conto del proprio operato, proponendo ogni possibile soluzione per far tornare immediatamente competitivo lo scalo brindisino. I grandi progetti infrastrutturali sono importanti, ma qui si tratta di difendere un’altra fetta di economia brindisina che rischia di andare in fumo”.

Si è appreso intanto che anche Riccardo Rossi, candidato sindaco di Brindisi Bene Comune, ha chiesto agli agenti marittimi di poter visitare il porto per valutare direttamente le criticità che da anni restano irrisolte. Dall’Autorità portuale, al momento, nessun riscontro – chissà su Facebook - , ma risulta che la maggior parte delle energie del settore tecnico sono dislocate sulla realizzazione dell’improbabile terminal per le navi da crociera a Costa Morena Est, tanto voluto anche dal past president Giuseppe Giurgola, piuttosto che nella soluzione dei problemi dei passeggeri dei traghetti e nei dragaggi dei fondali per rendere competitive le banchine commerciali del porto medio e del porto esterno.

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