BRINDISI - Aveva 26 anni quando si sottopose ad un intervento chirurgico per la rimozione di un linfonodo al collo, rimanendo invalida nell’uso del braccio sinistro. Arriva solo oggi la sentenza del giudice monocratico di Brindisi Donatella De Giorgi che riconosce nelle conseguenze subite dalla paziente, un danno da colpa medica. Il tribunale ha quantificato quel danno in 85mila euro che i due chirurghi brindisini in forza all’ospedale Di Summa, Antonio Savoia e Giovanni Faggiano, dovranno pagare in solido. Una storia vecchia di 13 anni, che potrebbe avere ulteriori strascichi processuale se la sentenza dovesse – com’è prevedibile – essere oggetto di ricorso. Tutto ha inizio il 23 ottobre 1998, quando la paziente viene ricoverata nella divisione di Chirurgia plastica del Di Summa, a Brindisi, dove viene sottoposta a un intervento per l’asportazione di un linfonodo al collo.
SAN PIETRO VERNOTICO - Furono arrestati il 20 luglio di due anni fa, con l’accusa di aver messo a ferro e fuoco – letteralmente – la città di San Pietro Vernotico, il fuoco dell’intimidazione e della paura, la pubblica accusa aveva chiesto per loro la condanna a 34 anni di carcere, la corte d’assise di Lecce li ha condannati a 38 anni. Conto assai salato, comprensivo degli sconti di pena previsti per l’abbreviato: 20 anni per Alessandro Blasi detto “Big jim” (29 anni), considerato il capo del sodalizio criminale quasi tutto composto da under trenta; 10 anni per Mario Maglietta (33 anni) e otto per Davide Tafuro (22 anni).
OSTUNI - I Giudici della Corte di Appello di Lecce hanno assolto, con formula piena, perché il fatto non sussiste, l’ostunese Francesco Apruzzi (42 anni), arrestato nell’estate del 2009 con l’accusa di estorsione e maltrattamenti in famiglia. Processato con il rito abbreviato, condizionato all’esame delle parti offese, fu condannato nel luglio di quell’anno per la sola aggressione e rimesso in libertà. I Giudici lo ritennero colpevole delle vessazioni consumate ai danni dei suoi familiari, non riconoscendo però, come movente addotto dall’accusa, la matrice estorsiva. Fu condannato a 10 mesi di carcere, con il beneficio della pena sospesa e dell’immediata scarcerazione.
BRINDISI - Condanne per tredici anni. Giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Licci a carico dei quattro imputati accusati di spaccio a domicilio del quartiere Sant’Elia che avevano chiesto di essere giudicati col rito abbreviato, si tratta del 36enne Gianluca Tanzarella, condannato a cinque anni e al pagamento di 19mila euro di multa; Michele Baglivo, 23 anni, condannato a dieci mesi di reclusione e al pagamento di una multa pari a 2mila euro; del 26enne Francesco Primiceri, condannato a due anni e a mille euro di multa. La pena più severa è stata inflitta al 42enne Maurizio Baglivo (zio di Michele), pena fissata a cinque anni e sei mesi di reclusione e al pagamento di una multa pari a 20.600 euro.
BRINDISI – Calato il sipario, in primo grado, sul Processo New deal: tre condanne e un’assoluzione, per 21 anni complessivi di carcere. Questa la sentenza pronunciata in serata (attorno alle 20) dal Giudice Gabriele Perla, dopo circa due ore di Camera di consiglio. Le pene, dunque: 9 anni, sei mesi di carcere e 3.500 euro di multa per Denis Loparco (38enne), 7 anni, 5 mesi e 2.400 euro di multa per Alfredo Capone (52enne), 4 anni, 8 mesi e 1.000 euro di multa per Giovanni Basile (32enne). Assolto invece con formula piena, perché il fatto non sussiste, Pierluigi Cisaria (42enne). Entro maggio le motivazioni. Per il collegio giudicante Loparco & Co non avrebbero comunque agito sotto alcun vincolo associativo né con l’aggravante del metodo mafioso.
BRINDISI - Tutto da rifare per quanto attiene la gara di appalto bandita dalla Provincia di Brindisi e relativa all’affidamento, per un periodo di tre anni, dei lavori di manutenzione ordinaria, di pronto intervento e di interventi straordinari degli impianti di elevatori e servo scala installati presso gli edifici, di pertinenza della Provincia, esistenti nella zona Nord del territorio brindisino. Lo ha sancito la Terza sezione di Lecce del Tribunale amministrativo regionale per la Puglia, nel corso della Camera di consiglio cui hanno preso parte i magistrati Rosaria Trizzino (Presidente), Patrizia Moro (Primo Referendario), Gabriella Caprini (Referendario, Estensore).
OSTUNI - Colpevole: anche per la Cassazione. La giustizia presenta il conto definitivo al “cegliese”, Confermata la condanna a 14 anni di carcere, già sancita in primo grado e in appello. Una sentenza “esemplare” quella emessa dalla prima sezione della Corte suprema di Roma, a carico del 78enne ostunese (originario di Ceglie Messapica) Leonardo Andriola. Accusato di tentato omicidio e porto abusivo d’armi, il pensionato ostunese è stato riconosciuto colpevole (con l’aggravante della recidiva specifica e reiterata, essendo già stato condannato in passato, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta) del ferimento di Concetta Andriola (50 anni, ostunese), sua vicina di casa.
OSTUNI - Vecchie colate di cemento, tra la terra e il mare. Pendente dinanzi alla Giustizia amministrativa il destino di un agglomerato di villette a ridosso della spiaggia dei Camerini: fabbricati sorti nei primi anni ’30 e poi oggetto di interventi di ristrutturazione e redistribuzione dei volumi nei primi anni ‘70. Per tutti la vicenda penale è già stata da tempo archiviata. In ballo gli aspetti amministrativi e civili. Opere ultradecennali, dunque, che sopralluoghi eseguiti dal personale della Capitaneria di Porto di Brindisi, sulla scorta dell’aggiornamento del Sid (Sistema informativo demanio), avrebbero appurato essere inglobate in parte lungo una fascia di territorio demaniale. Da qui l’ordine di abbattimento che incombeva sulle singole costruzioni. E il Consiglio di Stato, si è espresso su uno degli ultimi ricorsi riferenti alla diatriba.
BRINDISI - Associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di birra, tutti assolti. Finisce così un incubo lungo sei anni per sette imputati, fra imprenditori e doganieri delle province di Brindisi e Lecce. Secondo l’accusa simulavano operazioni commerciali di esportazione di birra soggetta ad accisa, ma in regime di sospensione, trattandosi di esportazione verso paesi terzi, distraendola dal percorso dichiarato sui documenti di accompagnamento, trasportandola verso i magazzini di due aziende locali.
CEGLIE MESSAPICA – Il Tar ha respinto il ricorso della società Taf Pneumatici con il quale chiedeva l’annullamento del Piano urbanistico varato nel novembre scorso. “Il ricorso è infondato e deve essere rigettato”, hanno sentenziato i giudici della Prima sezione (presidente facente funzioni Carlo Dibello, estensore referendario Massimo Santini, referendario Claudia Lattanti), ma “sussistendo in ogni caso giusti motivi, a fronte della complessità delle questioni prospettate ed affrontate, per compensare integralmente tra le parti le spese del presente giudizio”.
OSTUNI - Giudicato con rito abbreviato: c’è la condanna ma è attenuata: quattro anni rispetto ai 9 (ridotti a sei in virtù del rito abbreviato) chiesti dall’accusa. Così ha deciso il Gip a carico di Renato Mele: 42 anni, finito in carcere l’inverno scorso per detenzione, ai fini dello spaccio, di sostanze stupefacenti. I militari dell’Arma lo bloccarono sotto casa con circa un chilo di droga, tra cocaina e hashish. La sentenza è stata emessa nella mattinata di odierna dal Gip, Paola Liaci.
FASANO - Il prezzo pagato dal Comune per l'esproprio dell'area per il campetto comunale era giusto. La Corte d’Appello di Lecce (I sezione) ha rigettato, dando ragione al Comune di Fasano, la richiesta della proprietaria di un terreno, sito a Pezze di Greco, di valutazione dell’indennità espropriativa del suolo in questione in 150mila euro, contro i 30mila riconosciuti ed erogati dal Comune.
BRINDISI – Si complica nuovamente la faccenda della raccolta rifiuti a Brindisi, e sembra davvero incredibile che si continui a sbagliare lasciando spazio ai ricorsi e agli interventi – doverosi - del Tar di Lecce. L’ultima tegola arriva con una sentenza depositata ieri mattina dalla terza sezione del tribunale amministrativo, che su ricorso di Ecotecnica Srl, la ditta che deteneva il servizio di raccolta della differenziata sino a quando l’appalto dei rifiuti è stato nelle mani di Innovambiente, ha dichiarato l’inefficacia del contratto del febbraio scorso tra Comune e Monteco, il nuove gestore del ciclo subentrato con gara alla stessa Innovambiente. Di fatto, Ecotecnica aveva impugnato la sua cancellazione dall’elenco dei fornitori del Comune, sia l’esclusione dal servizio di raccolta della differenziata. Vano il controricorso di Monteco.
OSTUNI - Fu beccato con un gancio a doppio uncino nelle tasche del giubbotto: arnese improprio se posseduto da chi, come Denis Loparco (38 anni, ostunese) più volte è già stato condannato per reati contro il patrimonio. Di fatto però non è stato possibile accertare, oltre ogni ragionevole dubbio, che quell’aggeggio gli servisse per procurare danni.
BRINDISI – Depositato oggi il dispositivo della sentenza nei confronti dell’ex questore Francesco Forleo, poliziotti e contrabbandieri coinvolti nel 1995 in vicende che secondo gli inquirenti avevano ricoperto di fango l’istituzione da essi rappresentata (i poliziotti). Ieri erano circolate le prime notizie sui parziali ribaltamenti, o presunti tali, operati dalla Corte di Cassazione. Ma si trattava di informazioni frammentarie. Ora con il dispositivo è possibile essere più precisi.