“La latianese Teresa D’Ippolito ed il Sacro Cuore tra storia, arte e fede agli inizi del XX secolo”
Convegno mercoledì 18 ottobre, alle ore 17 presso palazzo Imperiali a Latiano
Convegno mercoledì 18 ottobre, alle ore 17 presso palazzo Imperiali a Latiano
È stata festeggiata tra l’affetto dei suoi cari, oggi ospite della struttura Sant’Antonio da Padova dove ha prestato servizio
Le religiose ostunesi che erano giunte fino a pignorare le indennità di accompagnamento di un giovane autistico che era stato ospite di una loro struttura riabilitativa hanno rinunciato ad ogni contenzioso e quindi anche al “prelievo coatto” di denaro dalla pensione.
Perché pagare profumatamente le suore per un servizio pubblico? Perché la Asl ha da sobbarcarsi un costo (da 3mila euro al mese in media) per consentire a personale religioso di continuare a operare in un ospedale, se c'è sete di lavoro?
Ebbene sì, perfino le suore battono cassa e se il caso finiscono per pignorarti la pensione. Anche se sei un invalido al 100 per cento. Alla faccia della carità. Accade in queste settimane a Ostuni.
MESAGNE – Pagare le suore per ruoli svolti nella sanità pubblica, e in questo caso nell’ospedale Camillo De Lellis di Mesagne, o assumere giovani a tempo indeterminato per ricoprire quei posti? E’ del 9 marzo 2010 il rinnovo della convenzione tra l'Asl di Brindisi e la Congregazione Religiosa delle Suore Ospedaliere delle “Figlie di San Camillo”, ma lo scenario con la crisi economica è profondamente mutato anche nella sanità pubblica, il primo settore colpito dai tagli al Welfare. Convenzioni di questo genere hanno ancora un senso oggi. Se lo chiede un nostro lettore, che ci allega anche la determina della Asl con cui vengono liquidati non alle quattro suore in questione, ma all’ente religioso cui appartengono, quasi 3100 euro per ciascuna di esse cpme compenso mensile.