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Cronaca Ceglie Messapica

Cadavere dell'anziana nascosto nel congelatore: nessun segno di violenza sul corpo

Effettuata l'autopsia sul corpo della 82enne Maria Prudenza Bellanova. Ulteriori esami di laboratorio chiariranno come e quando è avvenuto il decesso. Il cadavere è stato occultato nella cella frigo dal figlio, reo confesso

CEGLIE MESSAPICA – Nessun segno di violenza. E’ quanto emerso dall’autopsia che nella giornata di oggi (sabato 26 novembre) è stata effettuata sul cadavere della 82enne Maria Prudenza (da tutti conosciuta come Renza) Bellanova, l’anziana che martedì scorso (22 novembre) è stata trovata priva di vita all’interno di una cella frigo a pozzetto, in un’abitazione in contrada Galante Minzella, nelle campagne di Ceglie Messapica, in cui viveva insieme al figlio 55enne, reo confesso del reato di occultamento di cadavere. L’esame autoptico è stato effettuato dal medico legale Domenico Urso, presso l’obitorio del cimitero di Francavilla Fontana. 

Sono due i principali nodi ancora da sciogliere: come e quando è avvenuta la morte? Le risposte arriveranno, con ogni probabilità, da ulteriori esami di laboratorio che saranno effettuati nei prossimi giorni. Per quanto riguarda la datazione del decesso, il congelamento del cadavere è come se avesse fermato il tempo al momento stesso in cui il corpo è stato occultato nel congelatore. Riguardo alle cause del decesso, invece, saranno gli esami biologici e tossicologici a fare chiarezza.

Va ricordato che il figlio, interrogato dai carabinieri subito dopo il rinvenimento del cadavere, ha dichiarato che la madre è deceduta per cause naturalo lo scorso 17 novembre e che avrebbe occultato il corpo nella cella frigo poiché non voleva separarsi da lei, che lo aveva cresciuto da sola. Lo stesso, difeso dall’avvocato Aldo Gianfreda, è indagato a piede libero.

La macabra scoperta è stata fatta nel primo pomeriggio di martedì dai carabinieri della stazione di Ceglie Messapica, a seguito di una segnalazione fatta nei giorni precedenti dalle nipoti dell’82enne, che da tempo non riuscivano a mettersi in contatto con la zia. E’ stato proprio il figlio a mostrare ai militari il pozzetto in cui aveva nascosto il corpo. Nei giorni successivi gli investigatori, coordinati dal pm Mauron Gallone, hanno indagato sugli ultimi mesi di vita dell’anziana, ascoltando i parenti, il medico curante e altre persone che avevano avuto contatti con lei. Una volta terminata l’autopsia, la salma è stata trasferita presso l’obitorio di Ceglie Messapica. Il pm ha dato il nulla osta per la restituzione ai familiari. 

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