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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Ceglie Messapica

Trovata morta nel congelatore: si indaga sugli ultimi mesi di vita dell'anziana

I carabinieri della stazione di Ceglie Messapica stanno ascoltando in queste ore quanti hanno avuto contatti con Maria Prudenza Bellanova, la 82enne ritrovata nel congelatore. Sentiti il medico curante e gli assistenti sociali

CEGLIE MESSAPICA - Chi ha avuto contatti con la donna negli ultimi mesi di vita ma, soprattutto, perché il figlio l’ha tenuta nascosta dagli occhi “indiscreti” di quanti, tra parenti e assistenti, chiedevano di lei. E’ una delle strade che gli inquirenti stanno battendo per cercare di ricostruire gli ultimi istanti di esistenza della 82enne Maria Prudenza Bellanova, conosciuta da tutti come Renza, il cui cadavere è stato ritrovato nel pomeriggio di martedì 22 novembre all’interno di un congelatore nella casa di campagna dove viveva con il figlio 55enne a Ceglie Messapica. E’ stato lo stesso figlio a condurre i carabinieri al congelatore dove avrebbe riposto il corpo senza vita della madre dal 18 novembre (da quanto dichiarato dal figlio il decesso sarebbe avvenuto il 17novembre 2022). Per questo è stato denunciato a piede libero per occultamento di cadavere. 

Un’esistenza incompatibile con le normali condizioni umane. Questo è quello che sarebbe emerso dalle dichiarazioni rese dal medico curante della donna e dagli assistenti sociali ascoltati dai carabinieri della locale stazione in queste ore. Renza, infatti, dopo il ricovero presso il “Camberlingo” di Francavilla Fontana nel novembre 2021 per problemi cardiaci era stata trasferita presso l’ospedale di Comunità di Ceglie Messapica verso la fine dello stesso anno.

Una situazione medica la sua che necessitava, a quanto pare, di un ulteriore trasferimento presso una struttura sanitaria per anziani perché non ci sarebbero state le condizioni per un suo ritorno a casa. Ma il figlio si sarebbe opposto. Da qui, dopo la valutazione del caso da parte della Asl e del Comune, l’attivazione dell’Adi, l’assistenza domiciliare integrata, della quale la donna avrebbe usufruito fino al luglio scorso. Cosa sia accaduto dopo, al momento, non è dato sapere. L’uomo avrebbe negato a chiunque volesse dare una mano o semplicemente avere notizie della donna, di entrare in casa. Anche al medico curante. Dopo la seconda dose di vaccino anti Covid somministrata nel febbraio 2022, l’uomo non avrebbe dato il consenso alla terza dose. Così come da mesi non si recava dallo stesso medico per prescrivere i farmaci che la donna doveva assumere per il cuore perché le andava direttamente ad acquistare in farmacia.

Una situazione per molti tratti assurda (con tanti interrogativi che attendono di avere risposte) che ha avuto il suo epilogo nel pomeriggio di martedì 22 novembre. Solo grazie alla segnalazione ai carabinieri da parte dei congiunti è stato possibile entrare nella villetta in contrada Galante-Minzella-Nisi e dare risposte a quanti si chiedevano che fine avesse fatto la povera Renza. Resta ora da capire se la donna è deceduta per cause naturali, come dichiarato dallo stesso figlio, o per altre cause e a quando risalirebbe la morte ma si dovrà attendere le ore 12 di domani, venerdì 25 novembre, giorno in cui è stata fissata l’autopsia. Ad eseguire l’esame il medico legale Domenico Urso. Il 55enne A.B. è assistito dall'avvocato Aldo Gianfreda. 

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