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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Torre Santa Susanna

Blitz delle fiamme gialle a Gallipoli: sequestro da 30 milioni. Coinvolto un torrese

Eseguite misure cautelari, personali e reali, nei riguardi di dieci persone iscritte sul registro. Sotto la lente degli inquirenti: imprenditori, funzionari pubblici e appartenenti alle forze di polizia. Tra le accuse: associazione per delinquere e reati contro la pubblica amministrazione

I finanzieri del comando provinciale di Lecce hanno eseguito ieri mattina (martedì 12 settembre 2023) misure cautelari personali e reali, su disposizione del giudice per le indagini preliminari Marcello Rizzo, nei confronti di dieci persone indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere, reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, accesso abusivo a sistema informatico e di reati edilizi e ambientali. E' coinvolto anche un noto imprenditore di Torre Santa Susanna. In tre sono finiti ai domiciliari col braccialetto elettronico: l'ex assessore Emanuele Piccinno, 45 anni, gallipolino, che aveva la delega al Turismo nella prima Giunta Minerva, e imprenditore impegnato nel settore di giochi, scommesse e della ristorazione; Cesario Faiulo, 56, residente a Casarano, già legale rappresentante della società che gestiva il lido Zen, e il geometra Antonio Vincenzo Salvatore Fasiello, 69, di Vernole, tra gli indagati nella recente inchiesta sull'affidamento degli incarichi nel tribunale di via Brenta a Lecce.

Per gli altri, sono stati invece disposti: la sospensione dell'esercizio di pubblico ufficiale per un anno e il divieto di dimora nel comune di Gallipoli sia per il luogotenente dei carabinieri Corrado Salvatore, 57 anni, originario di Milano ma residente a Calimera, che per l'appuntato dei carabinieri Vincenzo Zuccheroso, 53, originario di Formia ma residente a Parabita; la sospensione per un anno per il funzionario in servizio alle Agenzie delle Entrate-Ufficio del territorio Franco De Matteis, 62, di Pisignano; divieto di esercitare la professione di architetto per un anno, più divieto di dimora a Gallipoli, per Cosimo Giuncato, 62 anni, di Gallipoli; divieto di esercitare attività imprenditoriale per un anno per Ivan Giaccari, 52, di Porto Cesareo, Giovanni Bianco, 61, di Cursi, e Vito Antonio Greco, 68, di Torre Santa Susanna.

Contestualmente, sono stati notificati altri 41 avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti individui coinvolti nell’inchiesta e si è proceduto al sequestro preventivo di somme di denaro ritenute frutto della corruzione, nonché di beni mobili, immobili e attività economiche, del valore di oltre 30 milioni di euro.

Sono due i principali filoni delle indagini, svolte dai finanzieri della compagnia di Gallipoli e coordinate dal pubblico ministero Alessandro Prontera.

Nel primo risultano coinvolti gli imprenditori Piccinno e Faiulo, indicati nelle carte dell'inchiesta, come al vertice dell'organizzazione finalizzata a consolidare e incrementare il loro potere economico e imprenditoriale. Per riuscirci, secondo la ricostruzione investigativa, entrambi avrebbero cercando di condizionare dall'interno l'azione amministrativa del Comune di Gallipoli, anche spostando pacchetti di voti, in grado di determinare le maggioranze, durante le tornate elettorali; servendosi di tecnici e funzionari pubblici compiacenti avrebbero così ottenuto l'approvazione di progetti di espansione nel settore dell’edilizia e del turismo, in spregio agli strumenti urbanistici e alla normativa di tutela del paesaggio.

Non solo. Alcuni appartenenti alle forze di polizia, nello specifico Salvatore e Zuccheroso, sarebbero intervenuti per proteggere i loro interessi, rilevando informazioni coperte da segreto d’ufficio, oppure mediante l’accesso abusivo ai sistemi informatici in uso, in cambio di utilità.

Il secondo filone d’indagine riguarda alcuni casi di mala gestio della cosa pubblica con particolare riferimento alla dismissione dei beni - ex Ersap (Ente regionale di sviluppo agricolo della Puglia) da parte di un funzionario della Regione, già in servizio presso il Settore Riforma Fondiaria, e ora in pensione, il quale, unitamente ad altri collaboratori compiacenti, avrebbe imbastito, mediante la verosimile pretesa di utilità, procedure amministrative connotate da profili di presunta illegittimità, favorendo così l’assegnazione di importanti immobili di proprietà regionale a persone a lui vicine.

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