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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Spaccio di droga e tentata estorsione: i carabinieri arrestano tre persone

L'indagine, coordinata dalla procura di Brindisi, nasce da un'overdose. C'è stata anche la denuncia di un acquirente, minacciato di morte per un debito da 150 euro non saldato. Un 46enne è stato condotto in carcere, mentre una 32enne e un 47enne si trovano ai domiciliari

BRINDISI - Tutto è nato da un'overdose. Le indagini dei carabinieri di Brindisi sono partite da lì, per poi ricostruire uno spaccato dello spaccio in città. Con le accuse di spaccio di droga e, per due soggetti, di tentata estorsione, tre persone sono state arrestate ieri, mercoledì 3 aprile 2024. I militari del nucleo operativo e radiomobile della locale compagnia hanno eseguito un'ordinanza di misura di custodia cautelare, emessa dalla gip del tribunale del capoluogo adriatico, Barbara Nestore. Le indagini sono state coordinate dal pm Pierpaolo Montinaro, della procura.

Vito Andrea Mandorino, 46enne di Brindisi, è stato condotto dai carabinieri nella casa circondariale brindisina, mentre la 32enne Noemi Fiusco e il 47enne Francesco Abruzzi - anche loro brindisini - si trovano in regime di arresti domiciliari. Domani (venerdì 5 aprile) si terrà il loro interrogatorio di garanzia, davanti alla giudice Nestore. I tre saranno assistiti dagli avvocati Cinzia Cavallo e Daniela D'Amuri. Tutti e tre sono indagati per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, mentre due (Mandorino e Fiusco), devono rispondere anche del reato di tentata estorsione nei confronti di un acquirente dello stupefacente. 

Le indagini, dirette dal pm Montinaro, sono iniziate come detto in seguito a un episodio di overdose di sostanze stupefacenti di uno degli acquirenti - fortunatamente sopravvisutto - e hanno permesso di ricostruire diverse cessioni di droga di varie tipologie (marijuana, hashish, cocaina e crack). Il 46enne e la 32enne avrebbero anche minacciato di morte e "promesso" di incendiare la sua abitazione per costringere uno degli acquirenti a consegnare loro circa 150 euro, quale debito non saldato per l'acquisto dello stupefacente. L'estorsione non si è consumata perché l'acquirente ha denunciato l'accaduto.

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Articolo aggiornato alle 12:05 (nomi degli indagati)

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