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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Gli affari di Sgura e dei suoi galoppini

OSTUNI – Danielone, il “grossista”. Gli altri, i suoi galoppini: spacciatori al dettaglio, esperti e fidati ma con qualche debito di troppo accumulato con il loro fornitore “ufficiale” di droga (per lo più hashish e marijuana). E pare proprio che Daniele Sgura (26 anni, ostunese) di sconti non ne facesse a nessuno. Tutt’altro. A chi non onorava il debito nei tempi concordati, applicava persino gli interessi. Alle prime luci dell’alba, di oggi, l’intera rete di spaccio è finita in carcere, nell’ambito di una operazione che ha impegnato tra Ostuni, Cisternino, Brindisi e Lecce, oltre 60 militari del Comando Compagnia Carabinieri di Fasano e della stazione di Ostuni, coadiuvati da nucleo cinofili di Modugno (Bari). Sei le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Brindisi Tea Verderosa su richiesta dei sostituti procuratori della Repubblica Myriam Iacoviello e Marco D’agostino.

OSTUNI – Danielone, il “grossista”. Gli altri, i suoi galoppini: spacciatori al dettaglio, esperti e fidati ma con qualche debito di troppo accumulato con il loro fornitore “ufficiale” di droga (per lo più hashish e marijuana). E pare proprio che Daniele Sgura (26 anni, ostunese) di sconti non ne facesse a nessuno. Tutt’altro. A chi non onorava il debito nei tempi concordati, applicava persino gli interessi.  Alle prime luci dell’alba, di oggi, l’intera rete di spaccio è finita in carcere, nell’ambito di una operazione che ha impegnato tra Ostuni,  Cisternino, Brindisi e Lecce, oltre 60 militari del Comando Compagnia Carabinieri di Fasano e della stazione di Ostuni, coadiuvati da nucleo cinofili di Modugno (Bari). Sei le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Brindisi Tea Verderosa su richiesta dei sostituti procuratori della Repubblica Myriam Iacoviello e Marco D’agostino.

In manette, oltre a Sgura (personaggio di spicco della malavita ostunese) sono finiti Giovanni  Iaia (22 enne) Loris Natale Turco ( 31 enne),  Gianni Trizzi (23 enne), Biagio Sternatia (29 enne), tutti ostunesi, e Leonardo D’Amico (35 enne, di Cisternino).  Altri due giovani ostunesi, sui quali pende l’ordine di cattura, sono tuttora ricercati dal personale dell’Arma. L’accusa, per tutti, è di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Su Sgura pende inoltre l’accusa di tentata estorsione in danno proprio di alcuni suoi scagnozzi operativi sul fronte dello smercio spicciolo della droga.

Le indagini, che hanno portato all’operazione odierna, denominata “Pantera” (soprannome attribuito a Turco), sono state condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Fasano e prendono spunto, come ha sottolineato lo stesso capitano Gianluca Sirsi, da un’attività di indagine che ha avuto inizio a metà ottobre del 2009, allorquando uno degli indagati, ovvero Loris Turco, fu sorpreso a detenere alcuni grammi di cocaina e hashish. Da tale operazione di servizio che portava al deferimento in stato di liberta del trentunenne ostunese, sarebbe scaturita un’azione tecnica ed investigativa che in breve tempo avrebbe consentito di inquadrare l‘attività di spaccio contestata, in concorso, all’intero gruppetto finito nella rete. Marijuana, hashish e, in tono minore, anche cocaina.

Questo l’affare. Le investigazioni, durate dall’ottobre 2009 a tutto il 2010,  hanno permesso di ricostruire i movimenti, la detenzione, le cessioni, gli acquisti e quindi le responsabilità in ordine al reato di detenzione ai fini di spaccio a carico degli odierni indagati. Nel corso dell’attività di indagine è stata sequestrata, in più riprese, occultata tra i muretti a secco, ove veniva detenuta, sostanza stupefacente (per lo hashish) per complessivi 80 grammi, 5 grammi circa di cocaina e 30 grammi di marijuana. Accertati, a carico degli indagati, 112 episodi di spaccio in Ostuni e Cisternino.

In particolare il 31 dicembre del 2009 veniva tratto in arresto, durante un’operazione di servizio, Gianni Trizzi, per detenzione di 80 grammi di hashish nonché di 17 mila euro circa, provento dell’attività di spaccio. La stessa attività investigativa ha poi consentito di appurare vari tentativi di estorsione che avrebbe posto in essere Daniele  Sgura nei confronti di Leonardo D’Amico e di Loris  Turco, i quali, dopo essere stati riforniti di sostanza da spacciare, sarebbero stati fatti oggetto di minacce e richieste di danaro, con capitalizzazione d’interessi, poiché in ritardo nei pagamenti della fornitura di erba e fumo.

Al termine delle operazioni, gli indagati raggiunti da ordine di carcerazione, ad eccezione di Trizzi e Sternatia (già detenuti, per reati inerenti sempre allo spaccio degli stupefacenti, rispettivamente nel carcere di Brindisi e Lecce, e quindi raggiunti da notifica dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere), sono stati associati presso la Casa Circondariale di Brindisi.

L’attività di spaccio, avrebbero accertato gli investigatori, puntava a coprire un mercato piuttosto ampio: Dal nord brindisino alla Valle d’Itria. Ed Ostuni, punto nevralgico. Proprio la Città bianca, infatti, pare fosse meta, insieme a Cisternino, di clienti-assuntori di droga provenienti anche dai centri del tarantino, con particolare riferimento a Martina Franca.

Aperta campagna e pinete isolate, i luoghi scelti per consumare la cessione al dettaglio della droga. Evidenti, anche per questo, le difficoltà incontrate in sede investigativa dal personale dell’Arma, che oltre all’ausilio delle intercettazioni telefoniche, ha fatto ricorso a metodi tradizionali di indagine, con pedinamenti continui ed un’azione di monitoraggio mirata a documentare l’intensa e proficua attività di spaccio.

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