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Cronaca

Il bomber e Parato dribblano l’udienza

BRINDISI - Nuovo certificato medico con prognosi di trenta giorni, e slitta ancora (per la quarta volta consecutiva) l'audizione di Cosimo Parato, prima vittima di Vanni il bombarolo. Ma in aula non arriva neppure il bomber di Copertino.

BRINDISI - Nuovo certificato medico con prognosi di trenta giorni, e slitta ancora (per la quarta volta consecutiva) l'audizione di Cosimo Parato, prima vittima di Vanni il bombarolo. Tra le diverse soluzioni prospettate per ovviare alle difficoltà nel predisporre nell'aula Metrangolo del Tribunale di Brindisi l'ascolto del teste, che è anche parte civile, è stata oggi riproposta dall'avvocato Raffaele Missere la separazione dei due procedimenti unificati.

Si tratta di quello sull'attentato del 24 febbraio del 2008 di cui fu vittima proprio Parato e quello che invece concerne esclusivamente l'esplosione davanti alla scuola Morvillo Falcone, entrambi fatti confessati da Giovanni Vantaggiato, unico imputato per tentato omicidio e per strage aggravata dalla finalità terroristica.

La Corte (presieduta da Domenico Cucchiara, a latere Francesco Aliffi) ha opposto un rigetto, vista anche l'opposizione del pm Guglielmo Cataldi, che sostiene l'accusa con il capo della procura antimafia, Cataldo Motta, alla richiesta di stralcio avanzata da Missere. Si torna in aula il 4 aprile per riprovarci, con il programmato ascolto di Parato.

Se ancora una volta dovesse essere presentato un certificato medico, allora sarà la Corte con gli avvocati interessati a porre delle domande all'imprenditore di Torre Santa Susanna che fu socio in affari del 69enne di Copertino che lo voleva morto, a recarsi a Torre Santa Susanna, in via Panarese, dove abita Parato per procedere con l'acquisizione della sua testimonianza.

Depositate le 700 pagine di intercettazioni da cui si evince che Vantaggiato, parlando con la moglie Pina e con le due sorelle Maria e Lucia aveva tutta l'intenzione di simulare un malessere fisico oltre che una certa instabilità mentale, non resterà che procedere con l'esame dell'imputato, valutare eventuali altre richieste da parte della difesa, oltre che sciogliere la riserva sulla perizia richiesta da legale di Vantaggiato sulla capacità di intendere e volere e quindi sull'imputabilità dello stragista reo confesso, per poi chiudere l'istruttoria dibattimentale.

Il processo, insomma, è alle sue battute finali. Sarà probabilmente richiesto l'ascolto del maresciallo Sebastiano Fiorita, poi si potrà procedere con la requisitoria e le arringhe. L'imputato, attraverso il suo legale, continua ad annunciare di voler essere presente in aula, salvo rinunciare poi alla traduzione con un fax dell'ultima ora. E' accaduto anche stamani.

Vantaggiato non era in aula, neppure l'ultimo teste, uno dei più importanti per definire la mentalità stragista dell'imputato il cui esame è stato richiesto da tutte le parti ma che potrebbe, se lo ritenesse, avvalersi della facoltà di non rispondere. Del resto, ha già detto quanto è sufficiente perché l'accusa di strage sia debitamente qualificata. E tanto basti.

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