rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Operaio morto: si indaga per omicidio colposo. Poche ore dopo avrebbe festeggiato il compleanno

Gianfranco Conte, 37 anni, di Tuturano è stato schiacciato da un macchinario. E' morto poco dopo in ospedale. La salma è a disposizione della magistratura

TUTURANO – Dolore e sgomento a Tuturano per la morte di Gianfranco Conte, l’operaio rimasto schiacciato da un macchinario nell’azienda dove lavorava, la Jindal, nella mattinata di oggi, mercoledì 13 marzo. Domani avrebbe compiuto 37 anni, il suo cuore si è fermato poche ore prima in seguito alle lesioni riportate dallo schiacciamento della cassa toracica. Sarà il personale dello Spesal a fare chiarezza sulle circostanze dell’incidente che ha strappato alla vita un padre di famiglia. Lascia due bambine e la moglie. 

Polizia Jindal-2

Sul posto si è recata anche la polizia. Da quanto ricostruito fino a questo momento Gianfranco Conte stava effettuando lavori di sbobinamento di films propilene, quando è stato schiacciato dalla bobina e balaustra del carroponte. La multinazionale Jindal produce film in polietilene. Saranno ulteriori accertamenti a chiarire se la sua morte si sarebbe potuta evitare. Se sono state adottate tutte le misure di sicurezza previste per quel tipo di mansione. L’area dove si è verificato l’incidente è stata posta sotto sequestro, la salma è a disposizione della magistratura, non è ancora stato deciso se verrà eseguito l’esame autoptico. Come da prassi è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. Subito dopo il grave incidente l’uomo è stato portato in ospedale da un’ambulanza del 118 ma i sanitari nulla hanno potuto fare per strapparlo alla morte. 

La notizia del suo decesso si è subito sparsa nella frazione dove è nato e cresciuto e dove aveva deciso di costruire la sua famiglia. Gianfranco Conte era molto conosciuto nella comunità tuturanese, il padre e il fratello sono proprietari di una falegnameria. La moglie aveva aperto da poco una lavanderia self service. In molti, come spesso accade, in questi casi, hanno affidato ai social commenti di dolore e cordoglio per la famiglia.  

“Mi giunge la triste notizia...indignato e senza parole... si lavora per vivere, non per morire! Gianfranco raggiungici con il tuo sorriso” ha scritto don Francesco Funaro, l’ex parroco di Tuturano,  sul suo profilo Facebook. 

Una tragedia quella di oggi che si aggiunge a un altro dramma simile consumatosi appena dieci giorni fa quando, sempre nella zona industriale di Brindisi, un altro operaio ha perso la vita. Un uomo di 40 anni anche lui padre di famiglia. Troppe morti sul lavoro, dicono i sindacati e il mondo della politica che nelle ultime ore, unendosi al dolore dei familiari, hanno diramato comunicati carichi di buoni propositi per evitare queste tragedie. Ma quando avverrà il vero cambiamento? Quante mamme, papà, mogli, figli, sorelle, fratelli, dovranno ancora piangere prima che si prendano provvedimenti seri e concreti per evitare di morire mentre si sta lavorando?

Rimani aggiornato sulle notizie dalla tua provincia iscrivendoti al nostro canale whatsapp: clicca qui

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Operaio morto: si indaga per omicidio colposo. Poche ore dopo avrebbe festeggiato il compleanno

BrindisiReport è in caricamento