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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Carovigno

Minacce e spari contro l'auto dello zio: sospettava che gli sottraesse energia elettrica

Arrestato il presunto responsabile di un grave atto intimidatorio avvenuto a Carovigno nei mesi scorsi. L'indagato sospettava (cosa mai dimostrata) di un allaccio abusivo effettuato dal parente

CAROVIGNO – Sospettava che lo zio gli sottraesse energia elettrica (cosa mai dimostrata) tramite un allaccio abusivo. Per questo avrebbe esploso dei colpi di pistola contro la sua auto. E’ stato individuato e arrestato il presunto responsabile di un grave atto intimidatorio avvenuto a Carovigno nella tarda serata del 10 dicembre 2023. Si tratta di un 39enne del posto (A.C. le iniziali del suo nome). L’uomo è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Brindisi, Stefania De Angelis, su richiesta della locale Procura. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della stazione di Carovigno.

L’uomo è accusato di minaccia e danneggiamento aggravati e porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo (una glock 9 x 21), detenzione abusiva di munizioni, omessa custodia di armi e omessa comunicazione del cambio del luogo di custodia dell’arma.

I fatti

L’indagato e la vittima risiedono nello stesso palazzo. Il 39enne aveva maturato la convinzione (come detto, non dimostrata) che lo zio si fosse agganciato illecitamente al suo impianto elettrico, sottraendoli energia. Questo lo ha spinto a impugnare una pistola legalmente detenuta e a esplodere dei colpi contro la FIta Grande Punto del malcapitato, parcheggiata in strada, danneggiando il parabrezza e i sedili. Inoltre avrebbe lasciato sul cruscotto, come ulteriore avvertimento, una cartuccia calibro 12 inesplosa legata con dello spago ad un biglietto anonimo dal contenuto minaccioso ("La prossima volta che mi rubi e per te").

I carabinieri, intervenuti sul posto dopo la denuncia sporta dalla vittima, acquisirono le immagini riprese dalle telecamere della zona. Le indagini presto si sono indirizzate verso il 39enne, che risultava titolare di porto di armi per uso sportivo e che aveva denunciato il possesso di una glock e di un fucile sovrapposto: armi compatibili con quella utilizzata per l'atto intimidatorio. 

La perquisizione e la confessione

Lo scorso 1 marzo i carabinieri si sono presentati presso l'abitazione del 39enne, muniti di decreto di perquisizione a firma del pm. Nel garage sono stati recuperatti la glock 9x21 con caricatore inserito con cinque cartucce dello stesso calibro, due cartucce a pallettoni calibro 12, 45 cartcce calibro 9x21. A quel punto A.C. ha ammesso la sua responsabilità nell'esplosione del colpo di pistola contro l'auto dello zio. Tale affermazione è stata successivamente confermata in presenza del suo avvocato, Vincenzo Lanzilotti. L'indagato in particolare ha chiarito di aver agito in un momento di agitazione e che il sospetto che lo zio gli sottraesse energia elettrica derivava da accertamenti effettuati con un'app. 

Alla luce di tali elementi, la Procura ha poi chiesto la misura restrittiva, in considerazione della sussistenza di pericolo della reiterazione di condotte delittuose analoghe (pericolo che è desumibile dall’estrema gravità delle condotte poste in essere dall’arrestato che denotano la pericolosità sociale dello stesso).

Il 39enne è si trova ora ristretto presso la sua abitazione in regine di arresti domiciliari.

Articolo aggiornato alle ore 13.03 (la perquisizione e la confessione)

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