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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Operaio morto dopo un volo di oltre dieci metri: "Manca una vera cultura della sicurezza"

Si tratta di Giuseppe Petraglia 40 anni di Brindisi, deceduto nel pomeriggio di ieri, venerdì 1 marzo nella zona industriale di Brindisi

BRINDISI - “Quante altre vite dovranno essere sacrificate prima di adottare misure veramente efficaci per fermare questa strage silenziosa e sanguinosa nei luoghi di lavoro?”. Se lo chiedono Gianni Ricci, segretario generale della Uil Puglia, Gigia Bucci segretaria generale Cgil Puglia, Fabrizio Caliolo, coordinatore territoriale di Brindisi della Uil e Antonio Macchia segretario generale Cgil Brindisi dopo la morte di Giuseppe Petraglia, il 40enne brindisino che nel pomeriggio di ieri è deceduto dopo essere caduto dal tetto di un capannone nella zona industriale di Brindisi. Un volo di quasi 11 metri che non gli ha lasciato scampo nonostante i colleghi che hanno assistito alla tragica scena abbiano subito chiamato i soccorsi. Erano da poco passate le ore 14. 

Petraglia, che lascia due figli, una ragazzina di 14 anni e un bimbo di pochi mesi, stava eseguendo alcuni lavori di bonifica per conto di una ditta brindisina che a sua volta si stava occupando della “manutenzione straordinaria” dell’opificio dove si è consumata la tragedia per conto della società cooperativa proprietaria dell’immobile. Si tratta di un ex deposito di rifiuti. 

Da quanto ricostruito dagli agenti della Sezione volanti della Questura di Brindisi e dal personale dello Spesal, l’uomo era stato portato sul tetto del capannone attraverso un “cestello”, avrebbe messo il piede una parte fragile, sfondandola. Il tetto è ricoperto da lamiere di diverso materiale. È precipitato al suolo improvvisamente ed è deceduto sul colpo. I sanitari del 118 hanno tentato in tutti i modi di rianimarlo ma il suo cuore non ha mai ripreso a battere. Dopo il sopraluogo del caso la salma è stata portata all’obitorio del cimitero di Brindisi ed è a disposizione della magistratura. Da quanto si apprende sarà disposta l’autopsia. 

La morte del 40enne ha sconvolto la comunità Brindisina. In molti conoscevano Giuseppe Petraglia anche per la sua attività sportiva, era centrocampista nella squadra del Virtus Calcio Mesagne, che milita nel campionato di seconda categoria, girone B. Abitava in via Tevere al quartiere Perrino. 

Una morte che lascia senza fiato, e che porta ancora una volta l’attenzione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Il decesso del 40enne Brindisino si sarebbe potuto evitare? Erano state adottate tutte le misure tese a scongiurare gravi conseguenze per i lavoratori? Risposte che dovrà dare  il personale del Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro che ieri ha eseguito tutti i rilievi necessari per la ricostruzione delle circostanze della tragica caduta. L’immobile è stato posto sotto sequestro. 

Intanto i sindacati chiedono investimenti in sicurezza e in controlli.

“Il cordoglio di facciata non basta più, la Puglia è tra le regioni con la maggiore incidenza di infortuni mortali nei luoghi di lavoro: nel 2023 è stata la quarta regione in Italia per incidenza rispetto al numero di occupati secondo le statistiche elaborate dall’Osservatorio sicurezza e ambiente Veg. Solo nell'ultima settimana tre incidenti mortali. In Italia tre persone al giorno ledono la vita sul lavoro, bisogna agire subito. Servono investimenti in sicurezza e in controlli, accelerando le assunzioni di nuovi ispettori. Ma soprattutto servono coraggio e volontà politica per penalizzare le aziende che non applicano le misure di sicurezza e i contratti siglati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. E aggiungiamo, occorre la collaborazione di tutti, anche delle associazioni datoriali, che devono avere anch’esse il coraggio di lasciare fuori le aziende che antepongono il profitto alla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori”.

“In questo Paese e nella nostra regione - concludono i segretari di Cgil e Uil - manca una vera cultura della sicurezza. Eppure, nonostante le nostre proposte siano sui tavoli politici e istituzionali da anni, dal governo non abbiamo ottenuto risposte, se non la promessa di una patente a punti per le aziende nella quale la vita umana è valutata una manciata di crediti. Un atteggiamento indegno di un Paese civile”.

Le reazioni della politica

“Esprimo tutto il mio cordoglio per l’ennesima morte sul lavoro, stavolta di un operaio di quarant’anni di Brindisi che ha perso la vita cadendo dal tetto di una struttura all’interno di un’azienda di logistica. Alla sua famiglia vanno le mie più sincere condoglianze”. Lo dichiara il commissario regionale di Forza Italia, l’on Mauro D’Attis.

Anche l’amministrazione comunale di Brindisi esprime cordoglio e costernazione per la scomparsa di Giuseppe Petraglia: "Ci stringiamo attorno ai familiari, con la speranza che possano essere ricostruite presto le cause dell’accaduto e che questo ennesimo, inaccettabile incidente mortale possa sollecitare una seria riflessione sulla necessità che in questo Paese cresca significativamente la cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro".

Il Movimento 5 Stelle oltre a esprimere cordoglio ha aggiunto che "le verifiche a posteriori quando la morte del lavoratore è avvenuta non potranno dare alcuna soddisfazione, soprattutto alla famiglia. Oggi abbiamo conoscenza, strumenti e normative per evitare questi dolorosi eventi, basta applicarli. Bisogna prendere coscienza che la sicurezza sul lavoro non sono carte da produrre per proteggersi dalle gravi responsabilità e conseguenze, che la sicurezza sul lavoro non è un costo inutile e aggiuntivo, perché la morte di un lavoratore non è un costo, è un evento gravissimo e doloroso per la comunità e soprattutto per la famiglia". 

Articolo aggiornato alle 21.15 (cordoglio Movimento 5 Stelle)

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