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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Droga, estorsioni e armi: le richieste del pm per l'operazione Bronx

Riguardano nove persone coinvolte, rito abbreviato. Gli arresti dei carabinieri, coordinati dal magistrato Montinaro, risalgono al gennaio 2020

BRINDISI - Si parte da 2 anni e 2 mesi, fino a 6 anni di reclusione: sono le richieste che il pm della Procura di Brindisi, Pierpaolo Montinaro, ha presentato oggi (mercoledì 5 maggio) nei confronti di alcune persone coinvolte nell'operazione "Bronx", che hanno optato per il rito abbreviato. Il blitz avvenne all'alba del 30 gennaio 2020. I carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni, dopo le indagini, arrestarono 20 persone, tra le quali tre donne, nel Brindisino. L'inchiesta venne avviata dai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni al comando del capitano Antonio Corvino e del Norm diretto dal tenente Alberto Bruno. Anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali e di pedinamenti, fece emergere l'esistenza di una fitta trama tra numerosi soggetti dediti alla detenzione e allo spaccio di cocaina, marijuana e hascisc tra i comuni di Carovigno e San Vito dei Normanni, nonché alle estorsioni ai danni di imprenditori locali. La sentenza del giudice Maurizio Saso è attesa per il 14 maggio prossimo. Il rito è abbreviato, dunque la pena è ridotta di un terzo.

L'inchiesta Bronx

Alla base di tutto c'è una denuncia: quella di un imprenditore di Carovigno che viene vessato. L'uomo indica in Armando Caccetta (che in seguito invierà una lettera di scuse dal carcere) la persona che lo "pressa" per ricevere in maniera pretestuosa 500 euro, vantando un credito nei confronti dell'imprenditore. Per gli investigatori quella si chiama estorsione. Le indagini si allargano, vengono individuati altri tentativi di estersione nei confronti di professionisti di Carovigno. Non solo estorsioni: c'è anche lo spaccio di droga nella stessa Carovigno e nella vicina San Vito dei Normanni: il gruppo tratta hascisc, marijuana e anche cocaina. E poi ci sono le armi, alcune delle persone coinvolte erano ben inserite nel contesto malavitoso, dunque avevano bisogno anche dell'intimidazione che deriva da un'arma da fuoco. Anzi, a causa di alcuni dissidi sorti all'interno del gruppo vengono esplosi dei colpi d'arma da fuoco verso l'abitazione di uno degli imputati.

Le richieste del pm

Armando Caccetta (nato a Ostuni, 38 anni): cinque anni di reclusione e una multa di 30mila euro; Savio Di Gioia (nato a Mesagne, 34 anni): tre anni e 300 euro di multa; Christian Ferri (nato a Brindisi, 33 anni): due anni e sei mesi e una multa di 4mila euro; Francesco Leo (nato a Isola di Capo Rizzuto, 50 anni): due anni e due mesi e una multa di 1.111 euro; Cosimo Saponaro (nato a Ostuni, 31 anni): sei anni e una multa di 30mila euro; Giovanni Saponaro (nato a Carovigno, 59 anni): sei anni e una multa di 30mila euro; Mirco Scatigna (nato a Ostuni, 27 anni): due anni e sei mesi e una multa di 6mila euro; Korado Shahini (nato in Albania, 27 anni): due anni, tre mesi e 20 giorni e una multa di 6.667 euro; Francesco Turrisi (nato a Ostuni, 45 anni): 2 anni e sei mesi e una multa di 4mila euro.

Il collegio difensivo

Armando Caccetta è difeso da Vincenzo Lanzilotti ed Emanuele Luppi; Savio Di Gioia è difeso da Benedetto Romano; Christian Ferri è difeso da Mauro Durante; Francesco Leo è difeso da Vincenzo Lanzilotti; Cosimo Saponaro è difeso da Mariangela Calò e Cosimo Deleonardis; Giovanni Saponaro è difeso da Mariangela Calò e Cosimo Deleonardis; Mirco Scatigna è difeso da Gianmarco Lombardi; Korado Shahini è difeso da Pietro Balestra; Francesco Turrisi è difeso da Cinzia Cavallo e Andrea D'Agostino.

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