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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Fasano

Pestaggio imprenditore, uno preso

FASANO - Da Brindisi a Fasano per massacrare di botte l'imprenditore 54enne Nicola Campanella in una pubblica via. Ha un volto ed un nome uno dei tre aggressori che l'11 febbraio (intorno alle 19 del pomeriggio) lungo via Forcella, nella Città della Selva, mentre la vittima era intenta a guardare le vetrine di un noto negozio di abbigliamento, fu barbaramente picchiata tanto da dover ricorrere per le ferite riportate, alle cure dell’ospedale “Perrino” di Brindisi.

FASANO - Da Brindisi a Fasano per massacrare di botte l'imprenditore 54enne Nicola Campanella in una pubblica via. Ha un volto ed un nome uno dei tre aggressori che l'11 febbraio (intorno alle 19 del pomeriggio) lungo via Forcella, nella Città della Selva, mentre la vittima era intenta a guardare le vetrine di un noto negozio di abbigliamento, fu barbaramente picchiata tanto da dover ricorrere per le ferite riportate, alle cure dell’ospedale “Perrino” di Brindisi.

Si tratta di Teodoro Montenegro, 25 anni di Brindisi, figlio dell'ergastolano Fernando Montenegro esponente di spicco della frangia brindisina della Scu, noto col soprannome di “Paparone”. I carabinieri della compagnia di Fasano, guidati dal capitano Gianluca Sirsi, hanno lavorato in silenzio per tre mesi, ricostruendo – con la regia del pm Savina Toscani – i fatti e risalendo ad uno dei tre picchiatori anche attraverso le riprese girate da alcune telecamere di sorveglianza piazzate lungo la strada.

Montenegro, è stato prelevato dalla sua abitazione di via Montebello, di primo mattino dai carabinieri del Norm di Brindisi. Le manette sono scattate per l'accusa di lesioni personale grave aggravata dalla premeditazione, in concorso con altri. Al momento c'è anche un complice 22enne, sempre di Brindisi (C.C.), indagato a piede libero. Nel raid punitivo l'imprenditore riportò fratture agli arti inferiori e facciali: fratture scomposte alla tibia, al perone e agli zigomi con una prognosi di  45 giorni.

Una vera e propria spedizione punitiva, di inaudita ferocia quella dei tre brindisini contro l'imprenditore: neanche l’intervento di uno dei commessi del negozio di abbigliamento, che cercò di mettere in fuga gli aggressori, servì a dissuadere il branco dal proseguire nel pestaggio. I carabinieri della compagnia di Fasano in questi mesi hanno lavorato sotto traccia, nonostante le facili

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