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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca San Pietro Vernotico

Cartucce nei calzini in garage e revolver in casa: "Trovate in un casolare"

Si è difeso così, durante l'interrogatorio di convalida, il 39enne di San Pietro Vernotico arrestato quattro giorni fa dagli agenti della squadra mobile di Lecce

BRINDISI/LECCE - Ha raccontato di aver trovato sia la pistola che le cartucce in un casolare su un fondo di sua proprietà, un paio di settimane addietro, e di non aver denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine per paura che le impronte digitali lasciate su arma e munizioni potessero procurargli guai con la giustizia. Si è difeso così, durante l’interrogatorio di convalida che si è svolto oggi alla presenza dell’avvocato difensore Salvatore Rollo, Cristian Bracciale, il 39enne originario di Massafra (Taranto) ma residente a San Pietro Vernotico (Brindisi), arrestato quattro giorni fa dalla squadra mobile di Lecce.

L’indagato ha ammesso di non essere riuscito a individuare con lucidità la scelta migliore da compiere, decidendo prima di nascondere gli oggetti in casa, poi nel garage, dove gli agenti hanno svolto una perquisizione mirata alla ricerca di armi.

Ma il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brindisi Simone Orazio ha considerato inverosimile la sua versione, ritenendo piuttosto evidente che l’indagato sia quantomeno un soggetto di fiducia di circuiti criminali di spessore a cui viene affidata la custodia di armi clandestine e di numerose munizioni, soprattutto perché è un insospettabile, alla luce della sua “formale” incensuratezza. Così, al termine del confronto, il gip ha convalidato l’arresto ai domiciliari. 

Sono 65 in tutto le cartucce di vario calibro sequestrate dai poliziotti: 20 di queste erano in un caricatore; 37 erano distribuite in due calzini nascosti in un contenitore in plastica (dove era impresso il marchio di un noto detersivo) posizionato a sua volta su uno scaffale adibito a porta attrezzi, nel garage; le restanti 8 erano nell'appartamento, in uno scatolo su un armadio nei pressi della porta d’ingresso, dove c’era anche la pistola, una revolver calibro 38 special con matricola resa illeggibile tramite punzonatura.

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