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Cronaca Ostuni

Processo New deal: Pm a letto con la febbre, rinviata la requisitoria

BRINDISI - E’ slittata al prossimo 26 gennaio la nuova udienza del processo “New deal”, in corso presso l’aula Metrangolo del Tribunale di Brindisi. L’assenza del Pm Milto De Nozza (messo ko dall’influenza) ha reso necessario l’aggiornamento. I lavori sarebbero dovuti proseguire con le conclusioni e le richieste della Pubblica accusa, destinate a maturare a margine delle audizioni delle vittime, chiamate a ricostruire fatti e circostanze (assieme ad alcuni operatori delle forze dell’ordine), in qualità di testi, per conto dei Pubblico ministero. Requisitoria rinviata di qualche giorno, dunque.

BRINDISI - E’ slittata al prossimo 26 gennaio la nuova udienza del processo “New deal”, in corso presso l’aula Metrangolo del Tribunale di Brindisi. L’assenza del Pm Milto De Nozza (messo ko dall’influenza) ha reso necessario l’aggiornamento. I lavori sarebbero dovuti proseguire con le conclusioni e le richieste della Pubblica accusa, destinate a maturare a margine delle audizioni delle vittime, chiamate a ricostruire fatti e circostanze (assieme ad alcuni operatori delle forze dell’ordine), in qualità di testi, per conto dei Pubblico ministero. Requisitoria rinviata di qualche giorno, dunque.

Dinanzi al collegio presieduto dal giudice Gabriele Perna si sono alternati, a partire dal dicembre del 2009, pubblici amministratori, tecnici, imprenditori destinatari a cavallo tra il 2008 e il 2009 di una sequela di atti intimidatori, che per l’accusa sarebbero da addebitare, dal primo fino all’ultimo, a carico dei quattro imputati finiti alla sbarra: Denis Loparco (38 anni), Alfredo Capone (52 anni), Pierluigi Cisaria (42) e Giovanni Basile (32). Tutti ostunesi e tutti accusati dei reati di associazione mafiosa, estorsione, furto, rapina, danneggiamenti e detenzione abusiva di armi.

Le manette a Loparco & co scattarono il primo aprile 2009, a seguito di una ordinanza cautelare emessa dal Gip Ettore Aprile sulla scorta di una operazione (New deal) partita dalla Dda di Lecce. Nell’arco di un anno, a partire dal 4 marzo 2008, i quattro, stando alle accuse, si sarebbero resi responsabili di circa 30 episodi criminosi, a danno di politici, amministratori e imprenditori del posto.

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