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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Omicidi degli imprenditori Cairo e Spada: rinviati a giudizio i fratelli Morleo

Si celebrerà presso la corte d'assise di Brindisi il processo a carico di Cosimo ed Enrico Morleo, ritenuti rispettivamente mandante ed esecutore dei delitti, avvenuti più di 20 anni fa

BRINDISI - Inizierà il prossimo 21 febbraio il processo a carico dei fratelli Cosimo ed Enrico Morleo, accusati degli omicidi degli imprenditori brindisini attivi nel settore dei casalinghi (cosiddetti padellari) Salvatore Cairo e Sergio Spada, avvenuti fra maggio 2000 e novembre 2001. I due imputati sono stati rinviati a giudizio dal giudice dal gup del tribunale di Lecce, Maurizio Saso, nell’ambito dell’udienza preliminare. Entrambi devono rispondere del reato di duplice omicidio pluriaggravato dalla premeditazione e dal metodo mafioso. Enrico sarebbe stato l’esecutore materiale dei due crimini, mentre Cosimo avrebbe ricoperto il ruolo di mandante. 

Le nebbie sui due delitti si sono diradate dopo più di venti anni grazie alle indagini condotte dai poliziotti della Squadra Mobile di Brindisi diretti dal vicequestore Rita Sverdigliozzi, sotto la regia del pm della Dda di Lecce, Milto Stefano De Nozza. I due fratelli furono arrestati lo scorso 3 marzo tramite un provvedimento di fermo. Pochi giorni dopo fu emessa a loro carico un’ordinanza di custodia cautelare. Le famiglie delle due vittime si sono costituite parte civile.

I delitti

Salvatore Cairo fu ucciso il 6 maggio 2000. Da quanto appurato dagli investigatori, l’imprenditore fu ucciso a coltellate da Enrico Morleo all’interno della sede de “Il Fuocolare”, nei pressi della zona industriale di Brindisi, una ditta di fatto riconducibile a Cosimo Morleo situata presso il medesimo piazzale in cui operava anche la Mc Europe, altra azienda di fatto riconducibile a Cosimo Morleo. Dopo l’omicidio, fu fatto a pezzi con una motosega e bruciato in un bidone di acciaio. I resti e la cenere furono dispersi in un luogo sconosciuto.

Sergio Spada fu ucciso con un colpo di pistola alla nuca, il 19 novembre 2001. Il suo corpo privo di vita fu abbandonato in un’area di servizio dismessa sulla circonvallazione di Brindisi, all’altezza del rione Sant’Elia. Anche in questo caso il delitto sarebbe stato commesso da Enrico Morleo, che la sera del 29 novembre si sarebbe appostato nei pressi dell’abitazione di Spada e si sarebbe introdotto all’interno del veicolo condotto dal 46enne, fermo davanti al cancello elettrico, in procinto di aprirsi. 

Il collaboratore di giustizia e il testimone oculare

Il movente dei due omicidi è stato individuato dalla Dda “in ragioni di carattere lato sensu commerciale: eliminando entrambi gli imprenditori – si legge nel provvedimento di fermo – il fratello Cosimo avrebbe operato nella distribuzione degli articoli per la casa in regime di monopolio”. Tale contesto si era già delineato all’epoca dei fatti, ma senza un solido quadro probatorio. La svolta è arrivata 22 anni dopo, grazie alle rivelazioni di Massimiliano Morleo, fratello di Cosimo ed Enrico, che da circa un anno ha avviato il suo percorso di collaborazione con la giustizia. Dalle dichiarazioni di Morleo sono scaturite nuove indagini in cui hanno giocato un ruolo decisivo la testimonianza di un uomo che avrebbe assistito alla distruzione del cadavere di Cairo e le intercettazioni cui è stato sottoposto Enrico Morleo. 

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