Security al tribunale: nuovo affidamento senza gara. "Si faccia chiarezza"
Credo che, ancora una volta, si possa agevolmente convenire, che le cattive abitudini sono dure a morire. Per quanto si faccia, alla fine si ripresentano, di soppiatto, quasi senza accorgersene. Questa volta riguarda il servizio di vigilanza, custodia e portierato degli uffici giudiziari, affidato anch’esso direttamente per 6 mesi , senza aver espletato la regolare gara
BRINDISI - Credo che, ancora una volta, si possa agevolmente convenire, che le cattive abitudini sono dure a morire. Per quanto si faccia, alla fine si ripresentano, di soppiatto, quasi senza accorgersene. Questa volta riguarda il servizio di vigilanza, custodia e portierato degli uffici giudiziari, affidato anch’esso direttamente per 6 mesi , senza aver espletato la regolare gara, o meglio in attesa di espletarla. E non è detto che non venga ulteriormente prorogato.
Già in altre circostanze ( ICI categoria D e impianto CDR) , in cui erano stati effettuati affidamenti senza gara, che hanno comportato il pagamento da parte del comune di corrispettivi per diversi milioni di euro, avevo evidenziato che quella procedura eccezionale era vietata dalla legge e consentita solo in caso di estrema urgenza, dovuta ad eventi imprevedibili, comunque non imputabili a comportamenti all’appaltante, ovvero, nel nostro caso, al comune di Brindisi.
Altrimenti sarebbe troppo facile eludere la legge, che invece deve essere rispettata da tutti, nel rispetto di tutti. Ma anche come viene riportato sul sito web del comune “ nel rispetto dei principi di non discriminazione, parità di trattamento e trasparenza”. Senza dimenticare che in quei casi l’effettuazione delle gare avrebbe consentito un risparmio economico di diversi milioni di euro di denaro pubblico, dei denaro dei cittadini. Come è poi stata possibile verificare quando il TAR ha disposto l’effettuazione della gara.
Già nel 2010, per l’affidamento dell’identico servizio di portierato e vigilanza degli uffici giudiziari avevamo rappresentato le nostre perplessità, anzi la nostra contrarietà, alla procedura adottata dalla Giunta di allora, che con delibera n. 133 del 16 luglio 2010, aveva autorizzato, senza gara, la proroga per un anno del servizio di vigilanza e custodia e portierato degli uffici Giudiziari per un importo di 375.000 euro circa. Non c’era il tempo, si diceva nella relazione, per effettuare la gara e le necessarie variazioni di bilancio, per cui, per evitare l’interruzione del servizio, bisognava necessariamente ricorrere all’affidamento diretto. Sicuramente, non si poteva interrompere il servizio di vigilanza, solo che in quel caso la scadenza del termine del 30 luglio 2010 non era arrivata all’improvviso, ma era già nota dal luglio dell’anno precedente.
Nondimeno, in virtù delle nostre riflessioni, la Giunta pochi giorni dopo, con delibera 338 del 29 luglio 2010, dispose la rettifica del precedente provvedimento, limitando la proroga a tre mesi, giusto il tempo per poter procedere alle variazioni di bilancio ed espletare la regolare procedura di evidenza pubblica.vAnche in questa circostanza, pur sapendo da diversi anni della scadenza a dicembre del 2013 del servizio di vigilanza e di portierato, non si pensato di provvedere per tempo ad effettuare la gara regolare. Si è aspettato l’ultimo momento, rendendo indispensabile il ricorso alla proroga.
Infatti, per causa che non sono state rese note e che andrebbero invece chiarite per dare dimostrazione della correttezza delle procedure e dell’ utilizzo delle risorse pubbliche, solo nel dicembre 2013 con determinazione dirigenziale n 472, rettificata, successivamente con la n. 11 del 15 gennaio 2014, si è disposto la proroga del servizio per due mesi fino alla fine del mese di febbraio, in attesa della gara. Successivamente, in data 17 aprile 2014, con grande tempestività, è stata estesa la proroga dal 1 marzo 2014 al successivo 30 giugno.
Per questo ci chiediamo se a palazzo ritengono regolare questo modo di procedere o siano state violate le disposizioni di legge e leso i diritti di altre imprese alle quali non è stato consentito partecipare alla gara per tempo e che, in regime di libera concorrenza, poteva comportare un risparmio economico per lo stato e per il comune. Quello che colpisce però, in questa e nelle altre vicende analoghe è la lentezza delle risposte della Amministrazione nel compimento delle normali attività, quasi fosse affetta da un virus capriccioso, che blocca temporaneamente l’azione dell’amministrazione fino a quando il tempo per l’espletamento delle normali procedure è scaduto, costringendola a ricorrere, come viene detto nell’atto di affidamento dei calcolo ICI, alle imprese di “ mia conoscenza”. Senza seguire le normali procedure.
Ma mi chiedo se abbia senso una legge che può essere tranquillamente superata, senza reazione alcuna da parte di chi dovrebbe controllarne il rispetto. Capisco che in questo paese, per i fatti che stanno emergendo da tempo, ogni giorno e a tutti i livelli, chiedere il rispetto della legge significa esporsi al rischio di apparire oltre che ingenui, sfigati. Nondimeno mi sembra di vivere in una realtà dominata dal grande gioco dell’oca, in cui nulla cambia, si ripetono sempre le stesse vicende.
Solo che in questi casi, trattandosi della gestione del denaro del cittadino, non si tratta assolutamente di un gioco. Per questo riteniamo che l’amministrazione comunale debba intervenire per accertare le cause di queste lentezze, di questa mancanza di programmazione, le eventuali responsabilità, ma , anche e principalmente, per eliminare ogni eventuale ostacolo organizzativo, che impedisce l’ espletamento delle normali procedure previste dalla legge, che dovrebbero essere osservate anche a Brindisi.
Considerata anche la ripetitività della fattispecie, ritengo sia necessario trasmettere il fascicolo alla Corte dei Conti, per una superiore valutazione sulla regolarità delle procedure , ma anche al nucleo di valutazione per le sue determinazioni in ordine al consistente premio annuale di risultato.