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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Contatta i commercianti spacciandosi per assessore: "Occhio alla truffa"

Un fantomatico assessore allo Sport chiede agli esercenti del denaro per la famiglia di un giovane vittima di un incidente. Il vero assessore, Oreste Pinto, denuncia pubblicamente il tentativo di truffa

BRINDISI - Contattano telefonicamente i commercianti spacciandosi per il fantomatico assessore comunale allo Sport, tal Antonio De Michele. Altrettanto fantomatica è la raccolta fondi benefica proposta all'esercente. Oreste Pinto, il vero assessore allo Sport del Comune di Brindisi, denuncia pubblicamente un tentativo di truffa ai danni degli esercizi commerciali registratpo nelle ultime ore. Dopo aver chiesto una somma di denaro a sostegno della famiglia di una giovane vittima di un incidente stradale (anche questo del tutto inventato) “il finto assessore informa l'interlocutore - spiega Pinto - di non poter passare personalmente a prendere il denaro ma che incaricherà un’altra persona che penserà a tutto lei”.

“Nel sottolineare che, né personalmente, in qualità di attuale assessore allo Sport del Comune di Brindisi, né altri componenti della corrente amministrazione comunale, hanno mai assunto una simile iniziativa di raccolta fondi – afferma l’assessore Pinto - si diffida chiunque ad utilizzare le nostre qualifiche per tentare di truffare commercianti o cittadini estorcendo loro somme di denaro”.

Oreste Pinto ricorda “che né il Comune né altri enti pubblici, fanno richieste telefoniche di denaro a cittadini ed esercizi commerciali oppure inviano persone presso le abitazioni o i negozi per riscuotere denaro”. “Pertanto – afferma ancora l’assessore (quello vero) - invito tutte le persone che vengono contattate telefonicamente da soggetti che non riconoscono o che si fingono amministratori comunali a non dare seguito alle richieste e di notiziare immediatamente le forze dell'ordine contattando i carabinieri (112) o la polizia di Stato (113)”.

“Inoltre, invito chiunque abbia già subito il suddetto tentativo di truffa ed abbia già ricevuto visite di sedicenti incaricati alla raccolta fondi – conclude Pinto - ad informare gli organi preposti dell'eventuale possesso di un sistema di videosorveglianza che possa aiutare ad individuare i soggetti truffatori”.

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