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Regione, vitalizi addio: “Ma dal 2015”

BARI - Consiglio regionale pugliese: “Sì ai tagli della politica. Ma a partire dal 2015”. A fare fede da quella data cesseranno i vitalizi, cambierà il trattamento di fine rapporto e si alleggerirà il peso sulle casse regionali. Ma a Brindisi c’è chi non si ritiene per nulla soddisfatto. E’ il caso del consigliere comunale uscente Enzo Albano (Pd), che sull’argomento ha avviato una petizione popolare per chiedere tagli subito, su stipendi e vitalizi tra i banchi del Consiglio regionale: “Inaccettabile e immorale il rinvio al 2015".

BARI - Consiglio regionale pugliese: “Sì ai tagli della politica. Ma a partire dal 2015”.  A fare fede da quella data cesseranno i vitalizi, cambierà il trattamento di fine rapporto e si alleggerirà il peso sulle casse regionali. Ma a Brindisi c’è chi non si ritiene per nulla soddisfatto. E’ il caso del consigliere comunale uscente Enzo Albano (Pd), che sull’argomento ha avviato una petizione popolare per chiedere tagli subito, su stipendi e vitalizi tra i banchi del Consiglio regionale: “Inaccettabile e immorale il rinvio al 2015".

La ragione? "Riteniamo - sottolinea Albano - che i consiglieri regionali, in questa fase di profonda crisi economica che sta da tempo corrodendo la vita delle famiglie, dei lavoratori, dei giovani, degli anziani, dei pensionati, degli artigiani, delle piccole imprese e sui quali grava la gran parte del peso economico dei dolorosi provvedimenti emanati in queste ore dal governo Monti, debbano fare sin da subito la loro parte, dando il buon esempio al paese e ai cittadini della regione puglia mettendo mano ai costi smisurati della burocrazia e dei tantissimi enti inutili, ma anche ai costi della politica, eliminando il vitalizio e riducendo del 50% il trattamento economico dei consiglieri regionali, indennità comprese, a partire dal 2012”.

Da qui la raccolta di firme. Una iniziativa che lo stesso Albano ritiene dunque necessaria e conferma anche alla luce dei provvedimenti assunti dalla Regione.

“La decisione presa dalla Regione – sottolinea Albano – è ridicola e va contro lo stato d’animo alimentato dai pesanti sacrifici imposti ai cittadini con reddito medio basso dalle varie manovre finanziarie di questi ultimi anni, ai quali hanno fatto riscontro, quasi giornalmente, numerosi casi di odiosi e ingiustificati privilegi, di sprechi, e di inefficienze. In questo scenario, il dovere della buona politica è quello di introdurre misure idonee a correggere la deriva negativa di questi anni, dando senso e significato alla sovranità popolare e alla uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, ma anche per evidenziare un segnale di discontinuità, di trasparenza e di oculatezza nella gestione del denaro pubblico, riducendo i costi esagerati della politica e della burocrazia, a tutti i livelli”.

Di diverso tono, evidentemente, l’annuncio dato dal presidente dell'Assemblea regionale, Onofrio Introna, che ha sintetizzato così le decisioni contenute in un articolo aggiuntivo adottato all'unanimità, nella sessione di Bilancio, su iniziativa dei capigruppo di maggioranza e minoranza, d'intesa con l'Ufficio di Presidenza.

“Il vitalizio è superato - spiega - non sarà più goduto dai consiglieri, a partire dalla prossima legislatura (2015). La Puglia passa al sistema previdenziale contributivo e il godimento viene fissato inderogabilmente al compimento del sessantesimo anno d'età. Radicalmente modificato anche l'assegno di fine mandato che, per effetto della nuova norma, scende dalle attuali 12 mensilità per i cinque anni di consiliatura a 5 mensilità, una per ogni anno di mandato. Questo per allineare sempre di più il trattamento economico dei consiglieri regionali a quello di qualsiasi lavoratore”, sottolinea Introna.

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