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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Bucchi contro il suo passato

BRINDISI - La qualificazione alle Final-Eight di Coppa Italia è in cassaforte. Ora il popolo del basket brindisino attende la sfida casalinga contro l'Armani Milano. Per i milanesi è una sorta di ultima spiaggia: la squadra non vince e gioca male, in confronto al suo potenziale e ai soldi spesi. La panchina di Scariolo inizia a bruciare. Quella di coach Bucchi, a confronto, è una comodissima poltrona: l'Enel è la squadra rivelazione del campionato e va in giro per l'Italia a dare spettacolo.

BRINDISI - La qualificazione alle Final-Eight di Coppa Italia è in cassaforte. Ora il popolo del basket brindisino attende la sfida casalinga contro l'Armani Milano. Per i milanesi è una sorta di ultima spiaggia: la squadra non vince e gioca male, in confronto al suo potenziale e ai soldi spesi. La panchina di Scariolo inizia a bruciare. Quella di coach Bucchi, a confronto, è una comodissima poltrona: l'Enel è la squadra rivelazione del campionato e va in giro per l'Italia a dare spettacolo.

Domenica prossima i tifosi brindisini ricorderanno la vittoria storica della Bartolini contro coach Dan Peterson. Bucchi giocherà contro il suo più recente passato, ma non dà alla sfida un particolare significato. Almeno questo è quanto emerge dall'intervista al coach fatta da Gianpiero Lofoco e pubblicata sul sito web della società (www.newbasketbrindisi.it), che vi proponiamo.

Saranno 40 minuti importanti sì, ma alla pari di qualunque altra sfida, coach Piero Bucchi? «Intuisco il riferimento! Senza dubbio sarà una partita particolare perché gioco contro il mio recente passato e nello sport tali eventi hanno sempre un sapore diverso. Tuttavia, mi accorgo che c’è molta dietrologia su questa mia sfida contro Milano. E’ bene precisare che questa non è assolutamente una mia partita personale bensì della squadra, della società e della città: insieme cercheremo di disputare una bella prova per coronare un inizio di stagione particolarmente favorevole. Per essere ancora più chiaro: in molti pensano che io aspetti questa partita con grande accanimento e che io sia avvelenato per il passato (in una tv nazionale, durante un’altra partita dell’ultimo turno di campionato, è stato fatto proprio questo preciso riferimento lessicale al mio presunto stato d’animo). Sono molto sereno, tranquillo e contento del lavoro che sto svolgendo da due stagioni con la mia squadra: solo questo».

Prima di Brindisi, importanti anni trascorsi a Rimini, Treviso, Bologna, Napoli, Roma e, più recentemente, Milano con due finali scudetto. Cosa resta dentro dopo tante e tali esperienze? «Grandi soddisfazioni, dovunque. Prima di Milano, dopo Milano e certamente a Milano. Negli anni trascorsi con l’Olimpia ho profuso sempre il massimo impegno, allenando con la solita grande passione spinto dall’amore per il mio lavoro. Milano è una piazza difficile ed esigente per il suo glorioso passato. Ho lasciato quella società con la coscienza a posto perché raggiungere due finali scudetto contro Siena di quegli anni era davvero il massimo che si potesse fare anche per il budget che era a mia disposizione. È stato un onore per me allenare la squadra milanese ed ancora ringrazio il dottor Armani e il presidente Proli per l’opportunità che mi hanno dato».

Concludendo e semplificando: Enel Basket Brindisi contro Milano per continuare a far bene. «Farò di tutto, assieme ai miei ragazzi, per regalare una vittoria all’intera città di Brindisi. Comunque vada sarà una giornata di festa sportiva a coronamento dell’inaspettata qualificazione alla Final Eight. Un saluto ai tifosi brindisini e milanesi con l’augurio, quindi, di una buona partita a tutti».

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