BARI - Il presidente della Regione, Nichi Vendola e gli ex assessori regionali alla Sanità Alberto Tedesco e Tommaso Fiore sono indagati dalla Procura di Bari per una transazione da 45 milioni non conclusa tra Regione Puglia e l'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti. "Ribadisco la mia totale assoluta estraneità a fatti che sono al di là di ogni mia immaginazione". Questo il primo commento del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola: "Qualche ora fa - conferma il governatore - ho ricevuto la notifica di una richiesta di proroga di indagini da parte del gip di Bari. Si tratta di un procedimento penale del quale non avevo mai avuto alcuna notizia. Dal tenore dell'atto non sono in grado di capire ciò che mi sarebbe addebitato, ma, considerati i nomi coinvolti, deduco che si tratti di questioni relative all'Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti".
BRINDISI - Anche per il caso Sfir, legato alle emissioni fuorilegge della centrale termoeletrica interna ad olio di palma, tra azienda e procura della Repubblica è stato avviato un confronto sulle misure che si dovranno adottare nella raffineria di zucchero di Costa Morena per eliminare il problema, ed ottenere così - si presume - la facoltà d'uso dell'impianto il cui compito principale nopn è quello di alimentare i processi di raffinazione dello zucchero grezzo di canna, bensì il business della produzion e di energia elettrica da collocare sul libero mercato secondo gli impegni assunti dall'azienda.
BRINDISI – Una volta negli uffici cambi di Brindisi circolava una gran mole di buoni di American Express e altri operatori internazionali del trasferimento di valuta. Erano gli anni d’oro dei movimenti di giovani europei, americani e persino australiani e neozelandesi verso la Grecia. Adesso pare che attraverso i canali del trasferimento di denaro viaggino sino a Brindisi anche finte rimesse in euro e dollari, destinate però non a studenti giramondo rimasti a secco sulle banchine del porto, ma a trafficanti di uomini, che senza i bonifici stoppano il viaggio dei clandestini arrivati sino all’ombra della Colonna Romana.
BRINDISI – Ad esortare il ricorso agli organi di Legge nelle ultime ore sono stati in tanti, dai banchi della maggioranza e da quelli dell’opposizione. Per fare chiarezza sui bilanci della Cittadella, qualora si ritengono concrete e plausibili le accuse rispetto a presunti buchi o voragini, non resta che un passo da compiere: informare la Procura, mettendo la stessa, documenti alla mano, nelle condizioni di effettuare tutte le opportune attività di inchiesta. Lo ha sollecitato Damiano Franco (Pd), invitando chi da settimane sta lanciando ombre e fango su quei bilanci, ad agire di conseguenza. Lo ha puntualizzato anche Nicola Ciracì (Pdl), dicendosi stupito per il fatto che sino ad oggi non si sia ancora coinvolta l’Autorità giudiziaria. E così Massimo Ferrarese, presidente della Provincia di Brindisi, quasi a raccogliere l’invito, scrive al presidente della Cittadella della Ricerca, Antonio Andreucci, invitandolo in tal senso.
SANTA SABINA - Ricerche cessate stamani nel luogo del naufragio di sabato sera dello sloop "Gloria", carico di immigrati provenienti da vari Paesi dell'Asia centrale. Il bilancio dei morti resta dunque fermo a tre, e domani saranno eseguiti gli esami autoptici da parte dell'anatomopatologo designato dalla procura di Brindisi. Il caso viene seguito, oltre che dal pm di turno Miriam Iacoviello, direttamente anche dal procuratore capo Marco Dinapoli. Si tratta di stabilire se le tre vittime siano perite solo a causa delle lesioni riportate nella fase in cui la barca a vela si è incagliata in una delle insenature rocciose di Santa Sabina, o per annegamento, con il mare in tempesta, oppure se vi siano tracce di violenze di altro genere, perchè non bisogna dimenticare che varie testimonianze parlano di minacce armate agli immigrati da parte degli scafisti. Infine, bisognerà vertificare se uno dei tre corpi può essere quello di uno dei membri dell'equipaggio della barca a vela, che batteva bandiera Usa.
CATANZARO – Terza grossa grana giudiziaria da settembre scorso ad oggi per l'avvocato 52enne di Brindisi, Giovanni Faggiano. Dopo l'inchiesta di settembre in Abruzzo per giri di tangenti nel settore del trattamento dei rifiuti e termovalorizzatori; dopo quella della Procura di Napoli che gli è costato l'arresto, il 20 luglio scorso, per corruzione ed estorsione nei confronti di alcune cooperative sociali nell'ambito del ciclo dei rifiuti.
CATANZARO - Nuovi guai per l'avvocato 52enne di Brindisi, Giovanni Faggiano. Dopo l'inchiesta della Procura di Napoli che gli è costato l'arresto, il 20 luglio scorso, per corruzione ed estorsione nei confronti di alcune cooperative sociali nell'ambito del ciclo dei rifiuti, il professionista brindisino è al centro di una nuova inchiesta condotta dalla Procura di Catanzaro.
BRINDISI - Una discarica a cielo aperto, a due passi dal nastro trasportatore del carbone, a Cerano. Tutto è nato da lì: da quell’ammasso sospetto, tenuto d’occhio dagli inquirenti e che proprio per questo, a distanza di una decina di giorni dall’avvio dei primi accertamenti, qualcuno s’era preso la briga persino di rimuovere.
BRINDISI - Torna a spostarsi sul fronte legale e giudiziario l'iniziativa di opposizione al progetto del rigassificatore Brindisi Lng di Capo Bianco. Oggi le associazioni ambientaliste hanno annunciato di avere inoltrato alla procura della Repubblica una nota integrativa all'esposto di alcuni mesi fa.
CEGLIE MESSAPICA – I carabinieri hanno concluso gli accertamenti preliminari sulla lettera anonima in cui una mano ignota adombra pesanti sospetti sulla conduzione dell’ultima campagna elettorale amministrativa da parte di alcuni rappresentanti della coalizione di centrodestra che ha vinto le elezioni con il candidato sindaco Luigi Caroli, accuse che hanno suscitato unanime indignazione n egli ambienti politici locali.
BRINDISI - Si è conclusa la campagna per raccogliere consensi attorno alla richiesta di indagine sulla natura dell'inquinamento ambientale nell'area delle centrali a carbone brindisine, quella di Enel Cerano a sud del capoluogo, e quella di Edipower Costa Morena nel porto medio. Migliaia le firme in calce alla petizione lanciata dai gruppi No Carbone, Comitato Anti Cerano e Comitato 8 Giugno, a corredo dell'esposto da consegnare alla procura brindisina,
BRINDISI – Sarà la procura a decidere se nell’assegnazione degli appalti, per realizzare il palco che ospitò papa Benedetto XVI a Brindisi nel giugno 2008, ci furono irregolarità. Dopo l’interrogazione presentata dal consigliere di opposizione Francesco Cannarile (Alleanza per l’Italia), che al primo cittadino ha chiesto di conoscere per quali motivi l’appalto relativo alla costruzione del palco è stata assegnato ad un’azienda, la Assoeventi di Cutrofiano, che non figura tra le ditte di fiducia del Comune, Mennitti ha ritenuto di portare in procura la documentazione relativa alla sua risposta ed ha chiesto al procuratore capo Marco Dinapoli di aprire un’inchiesta per chiarire tutti i dubbi.