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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Frode sui bonus edilizi: operazione nazionale della Finanza, nei guai anche società brindisina

Bloccati i cassetti fiscali di società che avrebbero acquistato crediti fittizi. Coinvolte 18 aziende a livello nazionale. Eseguito un sequestro preventivo totale da 704.969.217. A marzo già sequestrati 1,5 miliardi per fatti analoghi

Anche una società della provincia di Brindisi che avrebbe acquistato crediti fittizi ha subito il blocco del cassetto fiscale nell’ambito di una nuova operazione nazionale della guardia di finanza su una maxi frode fiscale legata all’erogazione dei bonus edilizi. Un sequestro preventivo da 704.969.217 euro è stato disposto dal gip del tribunale di Asti, in un seguito dell’inchiesta che lo scorso 22 marzo aveva portato i finanzieri del comando provinciale piemontese a sequestrare oltre 1,5 miliardi di euro, nell’ambito dell’operazione “Capisci ammè”, coordinata dalla Procura di Asti. 

Le fiamme gialle sequestrano cassetti fiscali contenenti crediti d’imposta per quell’astronomica cifra, arrestando inoltre 10 persone a vario titolo ritenute coinvolte nella vasta truffa. Ora un nuovo intervento finalizzato ad impedire l’utilizzo di questa ulteriore copiosa platea di crediti d’imposta ritenuti inesistenti, generati e/o compravenduti nel 2022 dal sodalizio criminale oramai disarticolato, è stato condotto dalle Fiamme gialle astigiane con la collaborazione dell’Agenzia delle Entrate di Roma, alla quale è stato notificato il decreto magistratuale, in modo da disattivare l’accesso ai cassetti fiscali incriminati appostati dagli indagati sulla apposita piattaforma digitale del fisco.

L'intercettazione: "Ho le fatture falsificate, racconto tutto"

Tali crediti per oltre 700 milioni sono risultati intestati a 18 società e 4 persone fisiche, già coinvolte nell’operazione “capisci ammè” ed oggetto di perquisizione il 22 marzo scorso. Si tratta di pseudo-operatori economici, formalmente dichiarati insistenti nelle province di Milano, Pavia, Imperia, Ferrara, Napoli, Caserta, Avellino, Salerno, Benevento, Taranto, Brindisi e Palermo, ma caratterizzati dall’essere evasori totali (inadempienti ad ogni obbligo dichiarativo fiscale), società e ditte del tutte inattive e/o intestate a persone risultanti nullatenenti all’anagrafe tributaria.

Con il perfezionamento di quest’ultima fase dell’articolata indagine penale, i falsi crediti d’imposta accertati dalle Fiamme gialle astigiane e sottoposti al vincolo giudiziario del sequestro preventivo, per scongiurarne i rilevanti possibili danni al bilancio pubblico, sono pari a ben 2 miliardi e 200 milioni di euro.
I provvedimenti reali non sono stati oggetto d’impugnazione e sono ormai divenuti definitivi. Quanto alle misure cautelari personali applicate agli indagati, le stesse sono state confermate dal Tribunale del Riesame di Torino.

L’attività investigativa costituisce il culmine di articolate indagini e accertamenti tipici della Guardia di Finanza, quale unico organo specializzato di polizia giudiziaria economico-finanziaria operante a tutela del Bilancio dell’Ue., dello Stato e degli enti locali, primaria missione istituzionale del Corpo, mirata nel caso di specie a prevenire e contrastare le illecite condotte che pregiudicano il corretto impiego delle ingenti risorse pubbliche erogate per contribuire al rilancio dell’economia e al sostegno delle iniziative di riqualificazione energetica e di transizione ecologica.

Si sottolinea che il procedimento penale si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo in caso di emissione di una sentenza irrevocabile di condanna.
 

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