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Domenica, 28 Aprile 2024
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Banchi vuoti fra le file di Fdi: numeri risicati per la maggioranza Marchionna

Il consiglio comunale dà l'ok al rendiconto 2022 e al taglio dell'addizionale Irpef sulla tassa di imbarco aeroportuale. A inizio seduta manca il numero legale. Tre assenze nel gruppo di Fratelli d'Italia

BRINDISI – Primo contrattempo per la maggioranza guidata dal sindaco Giuseppe Marchionna. Erano solo 17 (la soglia minima del numero legale) i consiglieri di centrodestra che hanno preso parte alla seduta del consiglio comunale che si è svolta oggi (venerdì 11 settembre). Ma all’inizio, in realtà, come ha fatto notare l’ex sindaco Riccardo Rossi, il numero legale non era stato neanche raggiunto. Al momento dell’avvio dell’assise i consiglieri di maggioranza presenti erano appena 16.  Fra le file di Fratelli d’Italia, in particolare, era presente solo Jacopo Sticchi e si registravano quattro banchi vuoti. Il rischio di far saltare la seduta è rientrato rapidamente, grazie all’arrivo di Cesare Mevoli, uno dei quattro esponenti di Fdi assenti. Ma il consiglio è poi andato avanti con quattro assenze nel centro destra, di cui tre (quelle di Roberto Quarta, Maria Lucia Vantaggiato e Mario Borromeo) nel gruppo di Fratelli d’Italia. Potrebbe trattarsi solo di un caso, ma certo fa riflettere il fatto che da alcuni giorni si vociferi di frizioni proprio all’interno di Fdi.

Questione Edison

L’argomento non era fra i punti all’ordine del giorno, ma il consigliere Roberto Fusco è voluto tornare sul caso Edison, innescando una polemica con il primo cittadino, accusato di atteggiamento “pilatesco (da Ponzio Pilato)” rispetto al progetto per la realizzazione di un serbatoio di Gnl a Costa Morena Est.

Video: botta e risposta fra Fusco e Marchionna

Lo stesso Fusco, insieme ad altri tre consiglieri di opposizione (Diego Rachiero per “Fusco sindaco”, Pierpaolo Strippoli per il Movimento 5 stelle e Giampaolo D’Onofrio per il Pd) ha lasciato l’aula al momento della votazione del rendiconto 2022.

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Il rendiconto

Il motivo? Oltre alla risposta, ritenuta insoddisfacente, del sindaco sulla vicenda Edison, anche l’assenza del bilancio 2022 della Brindisi Multiservizi fra gli allegati. Tale lacuna è stata fatta notare anche dal consigliere Luperti, che ha chiesto e ottenuto la consegna della relazione sullo stato di salute della società in house del comune, priva di parere del collegio dei revisori. “Mancando il bilancio della partecipata – fa notare Fusco – il rendiconto non può essere consultato con la dovuta attenzione da parte dei consiglieri”. L’assessore al Bilancio, Livia Antonucci, intervistata al termine della seduta, spiega però che l’approvazione del bilancio, avvenuta lo scorso 28 luglio, “poco inficia sul discorso rendiconto”. “L’amministrazione comunale - spiega Antonucci- ha deciso di rifarsi a finanziaria 2023. Il ripiano delle perdite della partecipata verrà fatto in cinque anni, questo per non andare a incidere sui conti del socio unico, cioè il Comune di Brindisi”.

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Alla fine, al netto dei quattro consiglieri usciti dall’aula e delle astensioni di Luperti e Salvatore Giannace, anche l’opposizione ha dato l’ok al rendiconto (d'altronde si tratta di un atto frutto del lavoro della precedente amministrazione comunale di centrosinistra guidata da Rossi), passato con 22 voti favorevoli e due astensioni.

Il piano di riequilibrio

Con la risicata maggioranza di 17 consiglieri è arrivato anche il via libera  alle rimodulazione al piano di riequilibrio pluriennale dei conti adottato dalla precedente amministrazione. La modifica principale consiste nell'eliminazione dell’addizionale Irpef sulla tassa di imbarco aeroportuale, compensata con un aumento dello 0,4 percento dell’addizionale Irpef a carico di tutti i cittadini che non rientrano nella fascia di esenzione (ossia coloro i quali hanno un reddito inferiore ai 10mila euro annui).

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“Lo abbiamo fatto – spiega ancora l’assessore Antonucci ai giornalisti - per evitare di creare danni a quelli che sono i traffici aerei, così come è successo a Venezia e Napoli, dove ci sono state grandi proteste. Oggi il Mef (ministero dell’Economia e delle finanze) si pone in maniera critica rispetto a questa tassa”. “Noi - conclude - ci abbiamo visto lungo”. 
 

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