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Sabato, 27 Aprile 2024
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Edison: no ministero a riesame autorizzazione, convocata conferenza capigruppo

La riunione è stata convocata per domani mattina (venerdì 15 dicembre) con l'obiettivo di inviare una risposta al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica

BRINDISI – Dopo il no del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica alla richiesta di riesame dell’iter autorizzativo, i capigruppo si riuniscono per concordare una risposta. La questione Edison sarà al centro della riunione convocata per domani (venerdì 15 dicembre) dal presidente del consiglio comunale di Brindisi, Gabriele Antonino. La vicenda è quella riguardante la realizzazione di un deposito di gas Gnl a Costa Morena est, nel porto di Brindisi. Lo scorso 27 ottobre i consiglieri comunali avevano approvato all’unanimità una mozione con cui chiedevano al ministero di riesaminare l’autorizzazione concessa a Edison con decreto interministeriale emesso nell’agosto 2022. In particolare l’assise ha chiesto di valutare “eventuali interferenze del deposito con la linea ferroviaria esistente, l’assenza di una valutazione degli impatti cumulativi, anche di natura sanitaria, in relazione al funzionamento della torcia e alla presenza di altre analoghe proposte progettuali in fase di esame presso il Ministero per la Transizione Ecologica”.

Nei giorni scorsi il dicastero ha risposto picche, ribadendo “la correttezza tecnica e giuridica degli atti autorizzativi relativi al deposito di Gnl di Brindisi – si legge in una nota a firma del direttore generale del ministero, Marilena Barbaro - e pertanto non si ritiene né necessario e quantomeno opportuno procedere al riesame del citato decreto interministeriale”.  Il ministero osserva inoltre “che il Gnl e le infrastrutture asservite alla sua movimentazione e stoccaggio sono considerate quali infrastrutture strategiche, di pubblica utilità nonché indifferibili ed urgenti, e rappresentano asset necessari per garantire le esigenze di una maggiore adeguatezza e sicurezza del sistema energetico italiano”.

Le precedenti risposte 

Per la terza volta nel giro di poche settimane viene quindi ribadita la correttezza dell’iter autorizzativo, a dispetto delle riserve manifestate dal consiglio comunale e delle forti critiche contro la realizzazione dell’opera arrivate dal mondo ambientalista. 

Lo scorso novembre, attraverso una nota indirizzata all’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Meridionale, la stessa dirigente del ministero aveva fugato i dubbi riguardanti la distanza fra il deposito e la rete ferroviaria che erano emersi durante la conferenza dei capigruppo aperta anche a Rfi e alla stessa Authority svoltasi lo scorso 13 ottobre. Lo scorso 1 dicembre, il sottosegretario Fausta Bergamotto, in risposta a un’interrogazione del Movimento 5 stelle, aveva sostenuto che non vi erano i fondamenti per la revoca del provvedimento autorizzativo.   

Anche in quest’ultima nota recapitata al Comune di Brindisi, il ministero rimarca l’importanza strategica del deposito costiero, “ai fini degli obiettivi del Quadro strategico nazionale Gnl”. “La realizzazione di tale infrastruttura  - scrive il direttore generale - è volta alla creazione di un sistema integrato di depositi costieri e navi dedicate per portare il Gnl in Italia per il trasporto pesante e marittimo”.

“Nell’ambito del procedimento di autorizzazione – si legge nella nota - sono stati acquisiti tutti i pareri connessi con gli aspetti da tutelare come quelli in ambito di tutela ambientale, fiscale, di sicurezza, di tutela del demanio marittimo, di trasporto ferroviario, ecc…”. 

La dirigente ribadisce l’assenza di interferenze con la rete ferroviaria, “in quanto i binari esistenti nell’area interessata dal progetto sono di proprietà dell’Autorità di Sistema Portuale”.

Aspetto sanitario

Per quanto riguarda la preoccupazione di possibili ricadute anche di natura sanitaria, il ministero fornisce rassicurazioni, facendo un richiamo al  Rapporto di Sicurezza per il rilascio del Nulla Osta di Fattibilità in merito al “sistema torcia”, da considerarsi “smokeless in quanto la composizione del Bog (boil of gas) non contiene idrocarburi pesanti responsabili della generazione di fumo”. Il ministero evidenzia inoltre che  “alla torcia, quando utilizzata nei casi sopra descritti, viene inviato solamente gas naturale composto al 98 percento da metano che, durante la combustione genera principalmente anidride carbonica e acqua”. 

Altro dubbio fugato dal ministero è quello sui “lamentati impatti cumulativi relativi alla localizzazione dell’impianto”. A tal proposito la direzione generale ricorda “che già nella fase di progetto preliminare la società ha richiesto la convocazione di una Conferenza di Servizi Preliminare a fine 2019, durante la quale le amministrazioni che si sono espresse hanno dato pareri positivi”.

Mancata sottoposizione a Via

Altro argomento più volte affrontato è quello della mancata sottoposizione del progetto alla valutazione di impatto ambientale (Via) statale. Tale passaggio non era necessario, in quando “ il decreto legislativo n.152 prevede espressamente che si ricorra alla Viua statale nel caso di stoccaggio di gas naturale liquefatto con capacità complessiva superiore a 20.000 mc mentre, si ricorda, che l’impianto in questione ha una capacità complessiva di mc. 19.500”. 

“In ogni caso – si legge nella nota ministeriale - la relazione tecnica illustrativa, di cui all’istanza di autorizzazione, riporta le principali interazioni tra il progetto e le seguenti componenti ambientali che vengono valutate come non significative o migliorative: rumore e vibrazioni, atmosfera, ambiente idrico, suolo, materie prime e rifiuti ed aspetti socio – economici”.

Questione ambientale

Infine sono escluse anche ripercussioni ambientali: “Il deposito di Gnl ha la potenzialità di consentire annualmente, con l’impianto a regime, di evitare una serie di emissioni quali: ca. 39 tonnellate di NOx, ca. 4 tonnellate di particolato, ca. 15 tonnellate di SOx e ca. 166.400 tonnellate di CO2”.
Ora bisognerà vedere se maggioranza e opposizione troveranno unità di intenti nella risposta da inviare al ministero, così come riuscirono a compattarsi in occasione della seduta del consiglio comunale del 27 ottobre. 
 

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