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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Incendio nel carcere, detenuto dà fuoco al materasso

La cella era completamente invasa dal fumo, rogo domato. Sul posto, i vigili del fuoco

BRINDISI - Incendio nel carcere di Brindisi, un detenuto dà fuoco al materasso. E' accaduto nella notte tra il 3 e il 4 novembre. L'uomo ha appiccato il fuoco, che ha attecchito. Subito la cella è stata invasa dal fumo, che si è esteso per l'area. Dopo l'allarme lanciato, il rogo è stato domato. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco. Il detenuto che ha appiccato l'incendio, di nazionalità tunisina, si stava ferendo con una lametta. I vigili del fuoco hanno messo in sicurezza l'area. Fortunatamente, non si registrano intossicati dal fumo. E' il secondo episodio in 24 ore che vede come teatro il carcere di Brindisi. Nella mattinata del 3 novembre, infatti, un altro detenuto aveva aggredito con una testata al volto un poliziotto.

Comunicato della Cisl Fns

In questi ultimi giorni la casa circondariale di Brindisi è stata teatro di gravi episodi, sia di disordine che di violenza, messi in atto dalla popolazione detenuta, per futili motivi. Per dovere di cronaca, nella mattina del 03/11/2022, ci viene riferito di un gravissimo episodio di violenza ai danni di un agente della Polizia Penitenziaria, in servizio nel reparto giudiziario, che ha ricevuto una testata da parte di un detenuto, andato in escandescenza per futili motivi. Sembrerebbe che il protagonista provenisse dalla casa circondariale di Taranto per motivi di sicurezza, perché già coinvolto in simili e gravi comportamenti; l’agente, inviato in ospedale “Perrino”, ha riportato la frattura del setto nasale e tre giorni di prognosi.

Nelle prime ore di questa mattina, invece, un detenuto di nazionalità nordafricana, ha appiccato un incendio all’interno della camera detentiva, utilizzando gli oggetti letterecci. Anche quest’ultimo pare provenisse dalla casa circondariale di Taranto per motivi di sicurezza e che soffra di problemi psichiatrici; infatti, sin dal primo giorno in cui è giunto nell’istituto brindisino, ci viene riferito di essersi contraddistinto per eclatanti gesti di autolesionismo uniti a disordini. Grazie alla prontezza e la grande professionalità del personale di Polizia Penitenziaria intervenuto, seppur in numero estremamente esiguo, si è riusciti ad evitare il peggio, portando in salvo tutti i detenuti ristretti nel reparto, che, data l’entità dell’evento ha richiesto finanche l’intervento dei Vigili del Fuoco di Brindisi.

La Cisl Fns, nell’esternare la massima solidarietà al personale coinvolto in questi due gravi episodi, e di così grave pericolosità, ed apprezzando con estremo compiacimento le capacità ed il coraggio assunti, vuole sollecitare, per l’ennesima volta, i vertici dell’amministrazione penitenziaria, ad adottare linee di intervento più rigide nei confronti di quei detenuti che commettono azioni di così grave entità; in particolar modo per le aggressioni nei confronti degli operatori penitenziari. Più volte è stata chiesta l’elaborare di protocolli sanitari più incisivi da utilizzare nei casi che coinvolgono detenuti affetti da problemi psichiatrici, individuando strutture penitenziarie adeguatamente attrezzate, anziché ripiegare negli istituti privi di adeguati servizi psichiatrici, come appare essere la casa circondariale di Brindisi.

La Cisl Fns chiede al ministro Nordio un intervento immediato a tutela della Polizia Penitenziaria, perché ormai da tempo è abbandonata a se stessa, ce lo ricordano quotidianamente le cronache nazionali e locali. Per questo chiediamo l’attenzione del Governo, affinché la “gestione dei penitenziari” non sia solo uno slogan elettorale ma un obiettivo serio, da affrontare adeguatamente e programmaticamente. Auspichiamo l’adozione di interventi incisivi sia sugli standard di sicurezza che sull’adeguamento delle piante organiche, sino ad oggi definite al ribasso; infatti si registrano quotidianamente e per ogni turno di servizio, dalle 10 alle 12 ore di lavoro ininterrotte, che si traducono in repentini innalzamenti dello stress da lavoro correlato oltreché rappresentare enormi sacrifici a discapito della vita privata, a favore delle sempre più impellenti esigenze lavorative.

Articolo aggiornato alle 12:30 (intervento Cisl)

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