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Cronaca Francavilla Fontana

Inchiesta omicidio Stasi, lo spaccio di droga: “Ricavi pari a 100-150 euro al giorno"

Interrogate dal gip le fidanzate dei due giovani accusati dell’omicidio del 19enne di Francavilla Fontana. Entrambe hanno respinto l’accusa di spaccio: "Detenzione solo per uso personale"

FRANCAVILLA FONTANA – Hanno respinto l’accusa di spaccio. La droga l’avrebbero detenuta solo per un loro uso personale. Stamattina (giovedì 25 maggio) si sono presentate davanti al gip del tribunale di Brindisi, Vittorio Testi, le fidanzate dei due indagati (il 18enne L.B. e il 21enne C.C.) reclusi in carcere da lunedì scorso (22 maggio) per l’omicidio del 19enne Paolo Stasi. La 25enne M.M. (fidanzata di L.B.) è sottoposta agli arresti domiciliari. La 21enne S.C. è gravata dalla misura dell’obbligo di dimora. Difese entrambe dall’avvocato Michele Fino, le ragazze sono accusate di episodi di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, in concorso con i fidanzati, nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio. Sottoposte a interrogatorio di garanzia, le indagate hanno sì ammesso la detenzione di droga, ma solo per utilizzo personale. 

Si è avvalso della facoltà di non rispondere, invece, il 21enne P.M., difeso sempre dall’avvocato Michele Fino, anch’egli sottoposto a obbligo di dimora per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il 21enne è accusato di aver agevolato gli altri quattro indagati (in particolare L.B., C.C. e M.M.) nella custodia e nella suddivisione in dosi delle sostanze stupefacenti trafficate, dopo l’uccisione di Paolo Stasi. Oltre all’interrogatorio di garanzia per i fatti riguardanti l’inchiesta, il 21enne è stato sottoposto anche a interrogatorio di convalida dell’arresto in flagranza effettuato lunedì, quando i carabinieri si sono recati presso la sua abitazione per notificargli l’ordinanza del gip, trovandolo in possesso di sostanza stupefacente. Riguardo alla convalida, il gip scioglierà la riserva nelle prossime ore. Nella giornata di ieri si erano avvalsi della facoltà di non rispondere anche L.B. e C.C. Il primo domani si presenterà davanti al gip presso il tribunale dei minori nell'ambito dell'interrogatorio di garanzia sull'omicidio, in quanto era ancora 17enne quando è avvenuto il delitto. 

Il sopralluogo quattro giorni prima dell'omicidio

Attività di spaccio svolte dopo l’omicidio

Si sono focalizzati sul filone dello spaccio, dunque, gli interrogatori odierni. Da quanto appurato dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Brindisi, coordinati dalla Procura di Brindisi, fra il 24 novembre e il 24 dicembre 2022 sarebbero stati trasportati da Bari e Taranto, destinazione Francavilla Fontana, diversi quantitativi di hascisc, marijuana e cocaina. 

Tali attività si sarebbero svolte dopo l’omicidio di Paolo Stasi, avvenuto il 9 novembre 2022, davanti all’uscio della sua abitazione in via Occhi Bianchi, a Francavilla. Il giovane sarebbe stato freddato con due colpi di pistola per un debito di droga da 5mila euro. L’omicidio, aggravato dalla premeditazione, è stato contestato unicamente al 18enne L.B., diventato maggiorenne quattro giorni dopo il delitto, e al 21enne C.C.

Avevano intenzione di uccidere anche la madre della vittima

“L’aspetto più sconcertante della vicenda in esame – scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare – è rappresentato dal peculiare contesto di (dis)valori emergente dai dialoghi intercorsi tra L.B, C.C. e le rispettive fidanzate. I quattro indagati, e in particolare L.B., C.C. e M.M. (la fidanzata di L.B.) continuarono a svolgere senza sostanziale soluzione di continuità i loro traffici delittuosi concernenti le sostanze stupefacenti, incuranti delle indagini preliminari che sapevano essere indirizzate anche nei loro confronti, e preoccupandosi soltanto di reperire un nuovo collaboratore che li agevolasse nella custodia e nella suddivisione in dosi delle sostanze stupefacenti trafficate, non potendo più contare, dopo la sua uccisione, su Paolo Stasi”. 

L'intercettazione sul presunto tentativo di ostacolare le indagini

I ruoli delle fidanzate

Dalle indagini è emerso che L.B. e C.C. avrebbero coordinato le attività di traffico di sostanze stupefacenti, con il contributo “consapevole”, rimarca il gip, delle rispettive fidanzate, M.M. e S.C.  “La prima – si legge nell’ordinanza – mettendo a disposizione del fidanzato la sua autovettura, la sua utenza telefonica, i suoi personali rapporti di amicizia e di frequentazione per agevolare la sua attività di spaccio, e per avere materialmente accompagnato in auto L.B., privo della patente di guida perché da poco maggiorenne, presso i vari clienti interessati all’acquisto delle sostanze stupefacenti che acquistava”. 

La seconda avrebbe accompagnato il suo fidanzato a Bari “per perfezionare l’approvvigionamento di hascisc e di cocaina e partecipando in modo attivo e consapevole all’acquisto di un panetto di hascisc da 100 grammi”. 

Le dosi piazzate e i ricavi

Il gip fa inoltre riferimento a un'intercettazione in cui viene indicato il numero di dosi, 10 o 15, che L.B. e C.C. “erano in grado di piazzare ogni giorno, e il ricavo, pari a 100-150 euro ciascuno, che i due indagati riuscivano a procurarsi quotidianamente”. Nelle conversazioni fra gli indagati, si ricorreva al termine “storie”, secondo gli inquirenti, al posto di dosi. Detenerne più di 10 a quanto pare non avrebbe avuto senso, in quanto se ne vendevano “sempre 10 al giorno”. 
 

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