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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Latiano

"Pacco" on line, al posto di scarpe di marca arrivano quelle da bambino e carta: a processo

La vittima, un avvocato del Brindisino, ordina su Internet un paio di Hogan in offerta, ma scatta il tentativo di truffa. Fortunatamente, blocca la transazione in contrassegno

BRINDISI - Ha tentato la truffa, nel più classico dei modi: il "pacco" (virgolette d'obbligo). Ha tentato e non solo ci è riuscito a metà, ma dovrà anche affrontare un processo per questo episodio. La vittima è un avvocato originario di Latiano. Quando, dopo aver ordinato delle Hogan on line, ha aperto quanto ricevuto dal corriere, si è trovato di fronte scarpe da bambino e carta, carta e carta. L'autore della "bella pensata", residente a Napoli, ha provato a fare il furbo ma, come si vedrà a breve, non sembra brillare in questo campo. Infatti è stato individuato. L'udienza pre-dibattimentale a suo carico è stata celebrata giovedì 11 aprile 2024, davanti al giudice Valerio Fracassi. Il processo comincerà il 12 giugno prossimo, davanti al giudice monocratico Giuseppe Lanzillotta. La vittima di questo episodio, assistita dall'avvocata Antonella Rizzo dello studio legale Rizzo-Sartorio, si è costituita parte civile e chiede, previa condanna dell'imputato, 10mila euro per danni morali.

I fatti sono riassumibili in questi termini. L'avvocato latianese si imbatte in un'offerta su un sito di e-commerce: vengono proposte un paio di Hogan a 119 euro. Lo sconto - pari al 30 per cento - non è inconsueto. E venditore e sito non sembrano destare sospetti. E' il giugno 2022. Il professionista le ordina e sceglie di pagare in contrassegno, alla consegna cioè. Passa qualche giorno e il pacco (ancora senza virgolette per il momento) sta per essere consegnato. L'avvocato non c'è e dice al corriere di consegnare presso le poste private di Latiano. E chiede al gestore dell'esercizio di anticipargli la somma, tanto si conoscono. Così accade. L'avvocato salda con l'esercente e subito nota che il pacco (le virgolette cominciano a spuntare) ha qualcosa che non va: confezione anonima, peso anomalo. E infatti dentro ci sono un paio di scarpe da bambino e tanta carta.

Piccolo dettaglio: il professionista si è "arrabbiato" due volte. Una volta per la truffa in sé. Una seconda volta perché, sull'intestazione del pacco, c'era scritto "avv." seguito dal cognome del legale. Quasi volesse farsi beffe della sua professione e del suo ruolo. Forse è stato quel particolare a far ulteriormente decidere il legale ad andare avanti: per provare a inchiodare l'autore alle proprie responsabilità. E per farlo giudicare in un procedimento penale. Chiusa parentesi.

Ripresosi dal più che comprensibile momento di rabbia, il professionista si attiva. Innanzitutto, c'è da bloccare il pagamento, avvisando il corriere - è stato utilizzato il pagamento in contrassegno - Poi, fa partire la denuncia, per inchiodare il venditore alle proprie responsabilità e per evitare che possa fare altri danni. Indagano i carabinieri della stazione di Latiano. All'inizio, il pm che si occupa del caso ritiene di chiedere l'archiviazione perché sarebbero emersi pochi elementi per le indagini. L'avvocato non si perde d'animo e propone opposizione. Successivamente, la gip del Tribunale di Brindisi Stefania De Angelis dispone un supplemento d'indagine, che, come visto, sfocerà nella citazione a giudizio a carico dell'indagato. E funziona: l'autore del "pacco" (le virgolette sono ormai assodate) è un uomo di Napoli ed è stato rintracciato grazie al codice Iban cui il corriere avrebbe dovuto effettuare il versamento dei 119 euro. Insomma, una cosa è provare a fare il furbo, un'altra è riuscirci. E infatti ora si ritrova imputato.

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