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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Latiano

Stallo disabili della discordia: confermata condanna per ex comandante della Municipale

La sentenza della Corte d'Appello di Lecce. Sono state contestate una relazione di servizio e la concessione, retrodatata, a una donna che aveva occupato abusivamente il posto

Intorno allo stallo disabili sito in via Balsamo, a Latiano, era scoppiato il putiferio nel gennaio 2016. Nel pomeriggio del 12 giugno 2023, per quanto accaduto all'epoca e successivamente, la Corte d'Appello di Lecce ha confermato la condanna in primo grado nei confronti dell'allora comandante della Polizia Locale, Vitamaria Pepe (50enne di Cisternino), assistita dall'avvocato Claudio Ruggiero. Le parti civili sono assistite dall'avvocato Antonio Sartorio. Il gup del Tribunale di Brindisi, Valerio Fracassi, il 27 giugno 2019 aveva inflitto dieci mesi di reclusione (pena sospesa e non menzione) a Pepe, con rito abbreviato che - in caso di condanna - prevede lo sconto di un terzo della pena.

Era stato celebrato anche un processo con rito ordinario, con altri imputati, che si è risolto in primo grado il 9 giugno 2021, con la condanna di tre vigili urbani di Latiano, sempre per i fatti raccontati (qui, l'articolo con tutti i dettagli). In Appello, il pg ha chiesto la conferma della condanna in primo grado nei confronti dell'ex comandante Pepe. La corte (presidente: Nicola Lariccia; relatore: Domenico Toni; consigliere: Antonia Martalò) ha rigettato le richieste del legale di Pepe e del legale della parte civile. La sentenza sarà depositata entro 90 giorni. L'avvocato Ruggiero ha dichiarato che preparerà il ricorso in Cassazione.

Ma cosa accadde precisamente il 15 gennaio 2016 in via Balsamo a Latiano? La vicenda è intricata. L'ex comandante Pepe, in abbreviato, è stata sì condannata, ma per due capi di imputazione su quattro contestati. Nel primo (capo B), si parla di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico; nel secondo (capo C), si parla di falsità materiale. In questo caso, una condotta non è stata provata, le altre sì. Pepe è stata assolta per quanto riguarda altri due capi d'imputazione.

Fatte queste premesse, ora tocca ai fatti contestati: è la mattina del 15 gennaio 2016. Due agenti della Polizia Locale si portano in via Balsamo, a Latiano. Un'autovettura occupa abusivamente uno stallo disabili. Sono stati allertati da Cosimo Mosca, il figlio della signora a cui è stato legittimamente concesso lo stallo della discordia. Nella relazione di servizio c'è scritto che la signora che occupa abusivamente lo stallo sta spostando, all'arrivo dei vigili, l'auto e che spiega agli stessi che è una dirimpettaia, che si era fermata per far scendere il marito, anche lui disabile. Non solo: ha fatto richiesta per avere anche lei il contrassegno.

Il pubblico ministero che ha indigato sul caso ritiene tale ricostruzione, contenuta in un documento ufficiale, non veritiera. I fatti sono andati diversamente: sono stati gli agenti a chiedere alla dirimpettaia di rimuovere l'auto. C'è di più: nel pomeriggio dello stesso giorno Cosimo Mosca nota che lo stallo è ancora occupato dalla stessa vettura e chiama, questa volta, i carabinieri della stazione di Latiano. I militari elevano una contravvenzione.

La richiesta per lo stallo da parte dalla dirimpettaia, inoltre, per il pm viene presentata in data successiva alla multa elevata dai carabinieri. Infatti, nel capo C, viene contestato all'ex comandante della Polizia Municipale di Latiano di aver retrodatato la domanda di rilascio di contrassegno per disabili presentata dalla dirimpettaia. Questa, in breve, la ricostruzione dei fatti commessi dall'allora comandante di Latiano, Vitamaria Pepe, fatti che hanno portato alla conferma della condanna di primo grado anche in Appello.

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