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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Sequestrata circa una tonnellata di oloturie pronta per essere spedita in Bulgaria

L’intero prodotto ittico è stato posto sotto sequestro amministrativo e al trasgressore è stata comminata una sanzione amministrativa che prevede un importo massimo di 4.500 euro

BRINDISI - Circa una tonnellata di oloturie, note anche come "cetriolo di mare", sono state sequestrate nei giorni scorsi dai militari della Sezione di Polizia marittima, ambiente e difesa costiera della Capitaneria di porto di Brindisi. L'operazione è stata resa possibile grazie a una segnalazione relativa alla commercializzazione indiscriminata di questa specie marina, la cui pesca è vietata da specifico decreto del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, per il fondamentale ruolo rivestito nell’ecosistema marino. Prive di qualsiasi documentazione che ne attestasse la provenienza le oloturie trovate dal personale della Capitaneria, erano custodite in 40 secchi di plastica riposti all’interno di un semirimorchio di una ditta di trasporti, in attesa di essere spedite in Bulgaria.

L'intero prodotto ittico è stato posto sotto sequestro amministrativo ed al trasgressore è stata comminata una sanzione amministrativa che prevede un importo massimo di 4500 euro.

La loro pesca indiscriminata, particolarmente redditizia, è riconducibile dall’ingente richiesta sui mercati orientali, sia per finalità cosmetiche che alimentari, costituendo un piatto ricercato della gastronomia locale. Al termine delle operazioni le oloturie poste sotto sequestro, poiché ancora in stato vitale, sono state rigettate in mare e restituite al proprio habitat naturale, a seguito di indicazioni ricevute da parte del servizio veterinario dell’Asl intervenuta sul posto.

Sono in corso ulteriori indagini al fine di individuare la catena di distribuzione e le ditte coinvolte nella commercializzazione delle oloturie illegalmente pescate. Rimane sempre alta l'attenzione della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Brindisi nei confronti del contrasto alla pesca di frodo. I militari, infatti, esercitano una continua attività di vigilanza, mirata al contrasto delle attività illecite in materia di pesca, ed alla tutela della salute dei consumatori, dell'ambiente marino ecostiero e della risorsa ittica.

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